Thinking of You
Misi la chiave nella serratura del mio appartamento e la girai faticosamente, spingendo la porta con un ginocchio e tastando il muro con una mano, alla ricerca dell’interruttore.
Quando lo trovai, spalancai la porta e portai dentro le buste calciandole con il piede libero e chiudendo con un tonfo la porta alle mie spalle.
Lasciai le buste piene di alimentari sul pavimento e andai dritta al camino, dannazione a New York a dicembre faceva più freddo che in qualunque posto al mondo! Esclusa l’Alaska, ovviamente.
Dopo averlo acceso, con non poca difficoltà, presi il mio computer e andai su Twitter , per informare i miei fan di come passavo la giornata.
Lo facevo ogni due giorni, e non perché fossi obbligata da quelli della casa discografica o altro, ma perché condividere delle mie esperienze personali, mi
faceva sentire più vicino alla gente.
Finalmente arrivato il week-end, settimana davvero stressante.
Mi accomodai sul mio divano rosso, prendendo una coperta,ma non una a caso: quella era la mia coperta da quando avevo 15 anni, e ormai lo consideravo come una sorta di portafortuna. Afferrai una busta di patatine e la mia gattina.
Guardandomi attorno, constatai che avevo fatto proprio un bel lavoro con l’arredamento. I colori dominanti erano sostanzialmente due : il rosso e il nero.
La cosa fantastica era avere finalmente una cucina tutta mia, così da poter preparare i dolci ogni volta che volevo. Ma questo era ben risaputo visto che in ogni intervista lo affermavo.
Era passata una settimana da quando l’avevo incontrato, una settimana che ogni notte prima di addormentarmi sentivo l’ultima frase che aveva pronunciato dimmi che ti rivedrò nella mia testa , mischiato al suo profumo, che per quante volte cercassi di dimenticarlo o di confonderlo con altri profumi, rimaneva lì, non voleva abbandonare il mio naso o il mio cuore.
Ma cosa dici Taylor! È stata la prima volta che l’hai incontrato e ne sei già cotta? Urlava il mio cervello. Per tutta risposta il cuore disse :
Ci credi al colpo di fulmine? Io sì.
Mi coprii la faccia con le mani, stropicciandomi gli occhi stanchi.
Ok, dovevo trovare un bravo analista al più presto, e come tutte le volte in cui mi sentivo triste o avevo bisogno di sfogarmi chiamai Abigail.
Presi il cellulare e composi il numero, che ormai sapevo a memoria e mi rispose dopo due squilli .
“Pronto?”
“Ciao A. sono io”
“Tesoro! Come va?” presi un respiro profondo prima di continuare la conversazione.
“Insomma … va’... a te come va?” chiesi cercando di apparire più allegra e spensierata possibile.
“Va bene.. Ma ora mi spieghi che hai? Sputa il rospo” mi disse diventando tutt’un tratto seria.
Quanto l’adoravo, lei era l’unica che mi capiva al volo, solo con uno sguardo, ed era l’unica a cui dicevo i miei segreti, perché anche quando ero diventata famosa, lei mi era rimasta vicina e non era mia amica solo per la fama o per soldi, a differenza di molti altri.
“Ecco, hai presente la settimana scorsa quando sono andata in quello studio televisivo per fare quella intervista sul mio nuovo album? Beh, dopo è successo una cosa”
“ Taylor, non mi far spaventare … cosa è successo?”
“Ho incontrato un ragazzo.. Beh “incontrato” è il termine sbagliato perché mi ha praticamente trascinato dentro uno sgabuzzino e …”
“Ti ha fatto cosa?!” urlò la mia amica dall’altro capo del telefono così forte che fui costretta a d allontanare l’apparecchio telefonico per non diventare sorda.
“A. no, hai capito male,ha cercato di salvarmi…è stato tutto un malinteso, anche io ero sconvolta all’inizio, tanto che gli ho fatto pure del male! Ma questa non è la cosa più importante.
Io non riesco a togliermelo dalla testa, è diventato un pensiero fisso , e in più mi ricordo ancora del suo profumo nonostante siano passati molti giorni…” conclusi sospirando.
“Oh cazzo” gia, lei è nota per la sua finezza.
“Gli ho anche mentito …” aggiunsi tristemente.
“Perché? Cosa gli hai detto?”
“Forse è meglio dire cosa non gli ho detto.. visto che lui non sa chi è Taylor Swift e io mi sono spacciata per una manager televisiva”
“Ma sei impazzita? Gli MTV Awards ti hanno dato alla testa?”
“Non so… non so a cosa pensavo..” ammisi buttandomi un cuscino in faccia per soffocare un grido. In verità lo sapevo benissimo il perché delle mie azioni, ma non potevo certamente immaginare la loro conseguenza. Stupid girl , I should have known, I should have known *
“Ok, ora calmati, vedrai che si sistemerà tutto, basta che fai passare un po’ di giorni e lo dimenticherai … e se così non fosse ti porterò in qualche strip - club a Las Vegas”
Scoppiai a ridere a questa affermazione e mi portai una manciata di patatine alla bocca , sgranocchiandole rumorosamente.
“Ti voglio bene A.”
“Anche io T.”
Dopo averle dato la buonanotte mi infilai il mio pigiama preferito a pois rossi e bianchi e afferrai il cordless per ordinare una pizza per cena, visto che la mia voglia di cucinare era pari a 0, ma soprattutto le mie doti culinarie erano pressoché scarse.
Nel frattempo presi la mia chitarra e mi sedetti vicino al fuoco scoppiettante.Mentre guardavo le fiamme la prima canzone che mi venne in mente fu Sparks Fly e così iniziai a canticchiarla accompagnata dalla chitarra e dalla micetta che miagolava a tempo di musica:
…My mind forgets to reminde me, you’re a bad idea..
..Get me with those green eyes baby as the light groes down…
..‘Cause i see sparks fly whenever you smile …
Accarezzai la mia gattina e le chiesi.
“Tu che ne pensi? Cosa dovrei fare?” come se potesse rispondermi, si limitò solo a farmi delle fusa, che mi tranquillizzarono subito.
Il suono del campanello mi fece sussultare, mi alzai lentamente , sorreggendomi al divano e mi diressi verso il corridoio per prendere il portafoglio dalla borsa.
Aprii la porta senza guardare chi fosse dallo spioncino e a testa bassa, intenta a prendere i soldi per essere veloce, dissi con voce pigra :
“Salve, quanto le devo?”
“Taylor?” una voce familiare mi chiamò incredula.
Bloccai le mani con una banconota da 20 a mezz’aria .
Le dita avevano iniziato a tremare mentre alzavo lo sguardo verso quella voce.
Oh , No. Non ci potevo credere, era Chris.
Terzo Capitolo.Mi farebbe davvero piacere sapere cosa ne pensate voi lettrici silenziose, anche attraverso un messaggio personale :D
Detto questo, "Thinking Of You" è solo un capitolo di passaggio, un po' corto ma mi serviva per per capire meglio le emozioni della protagonista e introdurre il prossimo, che arriverà domani!

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The Lucky One
FanfictionIl mio nome è Taylor Swift, sono una normale ragazza americana, a parte il fatto che sono una delle cantanti più famose al mondo. Benvenute nel mio mondo . Tratto dal secondo capitolo : “Ma tu chi sei?” “Beh, una ragazza normalmente mi avrebbe detto...