Emma

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Adrien realizzò che la ragazza era Emma solo dopo alcuni minuti, ed anche quando il suo cervello pareva averlo assimilato c'era ancora parte di lui che insisteva a negarlo ed a pensare che non fosse possibile. Jonas, invece, le sorrise e la avvicinò senza alcuna esitazione, riempiendole una ciotola di zuppa ed invitandola a sedersi con loro.

Emma sembrò ben lieta di fare come lui diceva e prese posto proprio accanto ad Adrien, scansando con una bracciata le stoviglie sporche che chi aveva mangiato lì prima di lei aveva lasciato.

«Sei stata veloce.» osservò Jonas.

Emma annuì. «Ero motivata.» disse.

Adrien arricciò il naso al modo in cui anche la voce della ragazza sembrava diversa, più matura, e lei dovette notarlo, perché gli sorrise e gli porse il vecchio zaino.

«Li ho protetti come meglio potevo, si sono un po' rovinati ma ci sono tutti.» gli spiegò.

I suoi occhi lo evitavano, le mani le tremavano, l'incertezza era trapelata anche dalle sue parole, poi Adrien la vide lanciare un'occhiata a Tikki come se cercasse il suo appoggio. Il Kwami annuì e sorrise, Adrien si decise ad afferrare lo zaino e lo strinse a sé.

«Ti ringrazio.» sussurrò.

In qualche momento dopo il ritorno di lei aveva perso la voce, perché le parole gli uscirono gracchianti dal fondo della gola secca. Tossì per scacciare la sensazione fastidiosa di esse e tornò a guardare Tikki.

Anche Plagg la guardava, gli occhi umidi, le labbra strette. Fu lei a fare la prima mossa e ad andargli incontro. Lo strinse tra le braccine corte e lo cullò a sé, lasciando che lui nascondesse il volto contro la sua spallina e sorridendo.

«Adrien.» disse lei, senza lasciare andare Plagg. «Sapevamo che sareste arrivati, alla fine.»

Il ragazzo si domandò il perché di tanta fiducia, visto che Marinette non era ancora con lui. Si chiese per l'ennesima volta cosa fosse accaduto da quando gliel'avevano portata via.

Deglutì. «Lei dov'è?»

Spostò le mani attorno ai due Kwami, riparandoli in una specie di nido improvvisato, loro si appoggiarono al suo palmo.

Il sorriso di Tikki si spense.

«Si è liberata degli orecchini, non voleva che li prendessero, non ho idea di cosa le sia successo dopo.» rivelò.

Adrien sentì le lacrime pizzicargli agli angoli negli occhi. Perché sembrava che fosse destinato ad arrivare sempre troppo tardi?

Emma tese il pugno e lo aprì davanti ai sui occhi, rivelando gli orecchini della Coccinella. «Li ho cercati dovunque, non potevo tornare da te senza.»

Adrien la guardò incerto, il fiato ancora gli mancava, il mondo non esisteva più oltre i suoi dubbi e le sue speranza sempre meno solide.

Plagg si mise ritto e li osservò. Tikki scosse il capo, facendo tentennare Emma.

«Dovresti tenerli tu.» disse Tikki. «Una Ladybug ci servirebbe.»

La ragazza scosse il capo ed Adrien gliene fu grato, poiché non pensava che esistesse qualcuno che non fosse Marinette degno di indossarli.

Tese la mano a sua volta, prendendo il Miraculous dal palmo della ragazza. «Ti ringrazio.» le disse.

Strinse gli orecchini a sé, ben deciso a non perderli, e si chiese se in essi ci fosse ancora un po' della fortuna che aveva sempre contraddistinto Ladybug e di cui in quel momento aveva tremendamente bisogno.

Nella tela del ragno - Il cacciatore di magia - INCOMPIUTADove le storie prendono vita. Scoprilo ora