Out of breath..

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Pochi centimetri e le nostre labbra si sarebbero toccate, lui chiuse gli occhi per prepararsi all'imminente bacio ed io feci lo stesso. Qualche secondo.. qualche millisecondo e ci sarebbe stata quella dolce collisione tra le nostre labbra, ma il tempo, il tempo era nostro nemico.. proprio come in Romeo e Giulietta. All'improvviso infatti, sentii il suono della notifica del mio cellulare che ci fece aprire gli occhi e che ci fece staccare imbarazzati..

"S-scusa.. Marinette, non intendevo.."

"No no.. va tutto bene, facciamo finta che non sia successo niente ok?" Chiesi io ma pentendomene poco dopo.

"S-si.. era un momento di tristezza.. può succedere giusto?"

"Si si.. a-almeno credo.. "

Ci fu un momento di silenzio in cui entrambi ci fissavamo imbarazzati. Ad interrompere quel momento questa volta fui io.

"A-allora! Ti ho portato questo.." Dissi io scendendo le scale per prendere il piatto con il cibo e portarlo da lui.

"E' una cotoletta con delle patatine fritte.. spero t-ti piaccia.." Dissi io cercando di mantenere la calma.

Lui annuì e cominciò a mangiare velocemente con gusto ed appetito.

"Avevi fame eh?" Chiesi io anche se sapevo già la risposta.

lui come risposta, infatti, annuì continuando a mangiare. Appena finì io presi il piatto e lo poggiai sulla scrivania.

"Prima che tu te ne vada.. ti volevo chiedere una cosa.." Chiesi io cercando di mantenere la calma.

"Mi hai dato da mangiare.. quindi si.. risponderò alla tua domanda." Disse lui mentre metteva una mano sul suo stomaco.

"Perché hai questa voce?" Azzardai io mentre speravo che non mi attaccasse.

"P-perché? Bè.. il perché è un po' complicato, potresti farmene un'altra?"

"Um.. mi dispiace.. Prima ti avevo chiesto perché quella sera avevi scritto principessa sul vetro.. ma tu non mi hai risposto.. quindi.." Chiesi io impaurita per la sua imminente risposta.

"L-l 'ho scritto per evitare che t-tu avessi paura di me.." Disse lui malcelando la tristezza.

"Perchè pensavi che io avessi paura di te?" Chiesi io.

"Tutti hanno paura di me.. tutti.. per qualcosa di cui non è colpa mia.. faccio del male alla gente e non lo faccio neanche intenzionalmente.. SARÀ MEGLIO PER TE STAR LONTANA DA ME! NON SEI AL SICURO!" Urlò lui con le lacrime agli occhi.

"C-cosa?! Tu non mi hai fatto del male!" Protestai io.

"TE NE FARÒ DI SICURO! DEVI STARE LONTANA DA ME! NON VOGLIO VEDERTI SBRANDELLATA IN MILLE PEZZI PER COLPA MIA!" Urlò ancora lui mentre si avvicinava a me pericolosamente.

"Ma tu non me ne farai!" Continuai io sicura della mia risposta.
Poco dopo i suoi occhi cambiarono colore nel rosso sangue che mi tormentava e mi salto addosso.

"SE TU PENSI DI ESSERE DIVERSA DAGLI ALTRI TI SBAGLI! FINIRAI ANCHE TU COME LORO! IN UNA POZZA DI SANGUE CON TUTTI GLI ARTI SEPARATI E PEZZI DELLA TUA TENERA CARNE TRA I MIEI DENTI!"
Mi urlò lui con un sorriso isterico e con il viso molto vicino al mio.

"Basta!" Dissi io prima di tirargli uno schiaffo che lo fece voltare verso destra.

"TU SEI SOLTANTO UN AMMASSO DI CARNE COME TUTTI GLI ALTRI! E BEN PRESTO ANCHE TU FARAI LA LORO STESSA FINE HAHAHHAHAHAH" Disse lui con una risata raggelante mentre afferrava con la mano artigliata la mia faccia.

"Mi fai male basta!" Urlai io mentre la stretta della mano di Chat continuava ad intensificarsi bucando la mia pelle con glu artigli.

"HAHAHAHAH GRIDA DI PIÙ! GRIDA PER ME!" Ridacchiò lui con quello sguardo raggelante.

"HO DETTO BASTA BRUTTO GATTO RANDAGIO!" Urlai infine io mentre mettevo enrtrambi i piedi sul suo petto e lo spigevo via. Mentre lo spingevo gli artigli graffiarono la mia pelle procurandomi cinque graffi profondi, quattro sulla guancia sinistra ed uno sulla destra.

Lui mise una mano sulla testa e poi guardò me ma notai che i suoi occhi erano tornati normali, di quel bellissimo verde smeraldo.

"IO CERCO DI ESSERE GENTILE CON TE E TU MI FERISCI?! SEI PROPRIO UN MOSTRO COME DICONO TUTTI! E PENSARE CHE IO STAVO CAMBIANDO IDEA SU DI TE! ESCI DALLA MIA STANZA E NON FARTI PIÙ VEDERE!" Gli urlai contro io indicando la botola che portava al balconcino.

"M-ma.. Marinette.. io non intendevo.."

"HO DETTO FUORI! ESCI PRIMA CHE IO CHIAMI LA POLIZIA, MOSTRO!" Continuai ad urlargli io.

Le lacrime rigarono il suo viso e balzando verso l'alto scomparve, proprio come io gli avevo ordinato.
Dopo essermi leggermente calmata.. anche io cominciai a piangere.. le lacrime finirono sui graffi che mi fecero gridare ancora di più e facendo sbrigare i miei che, avendo sentito gli urli di prima, si erano allarmati e stavano venendo a controllarmi.

"Marinette! Va tutto bene?! Ti abbiamo sentito urlare!" Chiese allarmato mio padre. Io ancora terrorizzata dall'accaduto corsi tra le sue braccia lasciandogli le macchie di sangue dei graffi sulla maglietta.

Hola! Rieccomi.. come sempre in ritardo XD. Vi chiedo, come sempre, il vostro perdono e detto questo.. alla prossima! Zau!

Alya

My sweet curseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora