Capitolo 7

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Jungkook p.o.v.

Erano da poco passate le nove di sera e noi eravamo già arrivati a casa di jimin. Dopo la nostra breve conversazione era stato Jin-hyung  a darmi le indicazioni per casa sua; da quello che avevo capito i suoi genitori abitavano a Busan e lui, per frequentare l'università e avere un lavoro, si trasferì qui.

Tra la folla che andava verso l'entrata vidi anche i due ragazzi che lavorano con noi al bar, Min-so e Jun-yong, così andammo verso di loro per fare conversazione, anche perché non conoscevamo nessuno e non volevamo essere isolati. Quando entrammo vidi Jimin all'ingresso che accoglieva gli ospiti con un gran sorriso che si spense subito quando ci vide. Fece un piccolo sforzo per i due ragazzi , ma si vedeva che sospettava ancora di noi e che ci avrebbe tenuto d'occhio tutta la sera. La musica era partita, le bottiglie di soju erano ovunque e ovviamente Tae si era buttato in pista trascinando anche me con forza. Mi sentivo fortemente a disagio perché ci stavano guardando tutti, sia maschi che femmine. Che imbarazzo! Io pian pian scivolai tra la folla per andare in cucina; lì casualmente trovai Jimin che aggiustava le bottiglie di soju.  "Credevo stessi in sala" dissi perplesso. Lui mi guardò squadrandomi, si guardò intorno, mi disse di seguirlo e andammo in camera sua. Chiuse la porta e mi guardò dritto negli occhi: "Allora chi siete?"  Lo guardai senza capire  "Chi?"  "Tu e il tuo amico. Chi siete?!"   "Di che parli?"  "L'ho notato sai? Siete saltati fuori dal nulla, state sempre insieme e  siete molto discreti. Credi mi sia dimenticato di qualche settimana fa nel bagno di quel locale?!!"  Continuai a guardarlo con un groppo alla gola, volevo uscire da lì.  "Da dove venite? Perché siete qui?" continuava accennando un po' il suo satoori di Busan. Voleva sapere troppo così mi catapultai sulla porta ignorandolo,cercai Tae e lo trascinai con me fino alla nostra auto per tornare a casa. Tae si dimenava un po' ma continuai fino a quando non eravamo entrambi in auto. "Ma che ti prende?!" "Jimin"  "Che?!"  "Sospetta!" accesi l'auto e tornammo subito a casa. 

"In che senso sospetta?" Eravamo nella nostra stanza e parlavamo a bassa voce sperando che lo hyung non ci sentisse anche se sicuramente sospetta qualcosa da quando mi ha visto entrare in casa con il volto sconvolto e il sudore sulla fronte.  "Mi ha portato in camera sua e mi ha iniziato a fare domande su di noi"  "Tipo?"  "Tipo chi siamo, da dove veniamo..."  "Cavolo non ci voleva" Non sapevo che fare se lo avessi rincontrato di nuovo. 
"Dobbiamo lasciare il lavoro ora?" dissi    "No, Yoongi-hyung ci rimarrebbe troppo male anche perché non è una bella situazione per noi al momento"  "Preferisci dirgli che qualcuno ha scoperto che non siamo umani?!"  "Non lo ha ancora scoperto!"  "Ma lo farà!"   
"Tu domani ci parli e risolti "
"Che?! E come faccio?"
"Prendi posizione! Digli che non sono affari che gli riguardano, dopotutto siamo sempre assassini, potremmo..."
"Non ci pensare nemmeno, non gli farai del male"
"Era solo un'idea in caso la situazione ci sfuggisse di mano"
"Ma perché non lo fai tu? Anche tu sei in 'pericolo'!"
"Perché lo ha detto ha te"
"E che vuol dire?"
"Ok, glielo diremo insieme"
"Spero funzionerà"
"Deve funzionare"

Eravamo appena entrati nel locale mezz'ora prima dell'apertura. Ero nervoso. 

Vidi Jimin in fondo alla sala che puliva per bene i tavoli prima dell'apertura. "Deve funzionare"    Le parole di Taehyung mi rimbombavano nella testa da quella mattina e soprattutto in questo momento. Mi vide di sfuggita, ma non si allontanò dal suo posto. Era il momento.


Ciaoo

Aggiornamento sia per mandare avanti questa storia e sia per scusarmi dell'attesa infinita. In più ci tenevo a dirvi ( sicuramente alcuni di voi se ne saranno accorti ma lo dico lo stesso) che le gif a inizio capitolo sono strettamente collegate a quest'ultimo e dateci un'occhiata per entrare più nell'atmosfera.

baci

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