Capitolo IX

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Il sole filtra dalla finestra, è una bella giornata. Oggi niente sveglia. Come da routine esco dalle coperte, vado scalza in cucina, prendo un cornetto e poi controllo la posta. Bollette, pubblicità, nulla di nuovo tranne una busta, sembra non appartenere a nessuna bolletta o pubblicità. La apro:

"Quando cammino, non vado mai con uno sguardo dritto e fiero verso la mia meta. No, a me piace osservare la gente. Osservarla, non guardarla. Mi piace immaginare cosa sta pensando quella ragazza che cammina con un passo un po' frenetico, si mordicchia le unghie e si sposta continuamente i capelli. Chissà perché è nervosa, chissà se non avrà fatto i compiti o se si sarà dichiarata a qualcuno che non le ha ancora dato una risposta. E quell'anziano lì, sulla panchina, a volte alza gli occhi al cielo e sorride, probabilmente starà pensando a quando era un ragazzo. Quanto ha faticato per conquistare sua moglie! Ma ne è valsa la pena, sono passati 50 anni e la ama ancora come un ragazzino. E poi c'è quel ragazzo, cammina sempre da sola, sguardo basso, auricolari alle orecchie e occhi tristi. Ha l'aria di uno che non ci sta bene in questo mondo, è insicuro, a volte si ferma ad osservare, poi scuote la testa e prosegue, chissà a cosa pensa. Quel ragazzo è bianco da far paura, forse non sopporta il sole. Starei ore ad osservarlo. Quel ragazzo mi fa venir voglia di abbracciarlo. Quel ragazzo mi fa venir voglia di strappargli quegli auricolari e dirgli che se alza gli occhi c'è un sole stupendo a guardarlo, dirgli che dovrebbe smetterla di portare le maniche lunghe anche d'estate, e che se il gatto gli graffia le braccia, allora dovrebbe darlo via. Quel ragazzo mi fa venir voglia di prenderlo e portarlo al mare, perché il mare è bello e ti ci perdi, e capisci che vale la pena vivere, si che vale. Quel ragazzo mi ricorda tanto una ragazza, il suo nome è il colore del mare, ma lei sembra non esserci mai stata al mare. Anche lei forse ha un gatto che le graffia le braccia e forse è per questo che porta sempre tanti bracciali. A quella ragazza vorrei dire di non arrendersi, che non ha ancora visto il mare. Sai Azzurra, non è tutto nero come sembra, il tuo nome non è sbagliato, tu non sei sbagliata e domenica ti porto a vedere quanto è azzurro il mare." Stefano

Mentre leggo il foglio si bagna delle mie lacrime che aumentano, aumentano, e si trasformano in singhiozzi che non riesco a fermare. "Smettila di piangere!" dico fra me e me, "Hai diciannove anni cazzo, diciannove anni e stai qui a frignare come una bambina!". Sono una debole. Il mare è imprevedibile, è roba per coraggiosi, per i forti, per chi non ha paura, e io sono una codarda, sono una debole.

"Grazie di tutto, non preoccuparti sto bene. Non credo sia una buona idea quella del mare, sarà per un'altra volta :)"

Non andrò al mare con Stefano, gliel'ho detto con un sms. Non ho voluto chiamarlo, non mi andava di pregare, così gli ho mandato un sms, freddo ma cordiale al punto giusto come per dire: "Grazie, ma non mi serve il tuo aiuto."

Ho spento il telefono, non voglio leggere la sua eventuale risposta, non voglio sapere nulla di lui, quel ragazzo deve sparire dalla mia vita. Non sono pronta ad uscire dal mio guscio, non sono pronta per vivere.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 05, 2014 ⏰

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