Capitolo 2: È stato solo sesso

3.4K 166 51
                                    

Stavo seduto sulla sedia accanto al letto, rivolto verso l'esterno. Fuori aveva iniziato a piovere. Le gocce di pioggia battevano violentemente sulle finestre e scendevano veloci lasciando delle scie di acqua.

Parker dormiva beatamente. A pancia in giù, le braccia distese e il sedere tonico in bella vista. Stava lì che dormiva, con la testa sul cuscino.

Io sorseggiavo la tazza di latte caldo che mi ero preparato. Avevo messo a posto anche un po' casa dopo la frenetica festa di ieri sera.

Io ancora pensavo alla notte appena trascorsa. Quello che mi ha detto Parker era solo l'effetto dell'alcool?

Mi alzo e vado verso la porta per uscire.

Prima di superare la porta, mi giro di nuovo verso il letto, guardando Parker. Tanti erano i pensieri che mi frullavano per la testa, tutti interrotti dal mio telefono che mi vibrava in tasca. Lo prendo e leggo il nome di chi mi stava chiamando. Era Polly. Esco dalla mia stanza socchiudendo la porta.

Scorro l'icona verde e rispondo

"Pronto?"

"Ehi Tyler, come va?"

"Tutto bene, come dovrebbe andare. È prima mattina. Ci siamo visti ieri sera, non l'anno scorso"

"Era per sapere. Saputo niente di Parker?"

Io arrossisco

"Ehm... no, non risponde al telefono" dissi con una voce un po' strozzata

"Tyler, tutto bene?"

"Si perche?" Dissi mentendo e guardando la porta della camera socchiusa, guardando il suo interno Parker che dormiva

"Non lo so, hai una voce strana. Tutto ok?"

"Mi sono appena svegliato e ho un pochino di mal di gola per ieri sera"

"Sai che se è successo qualcosa a me puoi dirmi tutto vero?"

"Lo so"

"Qualsiasi cosa" disse scandendo bene le parole "non tenerti tutto dentro come hai fatto con Joseph"

"Non pronunciare quel nome" dissi deglutendo a sforzo

"Si si scusa Tyler, non volevo"

"Fa niente. Oramai è acqua passata"

"Senti, devo andare. Ci sentiamo più tardi se vuoi ok?"

"Ok"

"Ciao Tyler"

"Ciao" dissi staccando il telefono dall'orecchio e chiudendo la telefonata.

Riguardo dentro la stanza e vedo Parker stiracchiarsi. Mi allontano  dalla porta dirigendomi in cucina. Non sapevo se mangiasse a colazione, quindi mi sedetti sulla sedia guardando un po' Instagram, facendo finta di niente.

"Buongiorno" dissi quando 10 minuti dopo Parker uscì dalla camera già vestito. Non mi riferì parola. Prese tutta la sua roba lasciata in camera e se ne andò di casa, sbattendo forte la porta.

Rimasi un po' impietrito per quel comportamento freddo e duro. Non mi ha neanche salutato. Sentivo gli occhi pizzicare.

Non sapevo cosa fare

Mi alzo di scatto dal tavolo e esco di casa correndo

"PARKER" urlai

Lui era dall'altra parte della strada e non si girava. Continuavo a chiamarlo finché non gli sono andato vicino

"Parker...."

"Che cazzo vuoi?" Rispose lui

"Volevo parlarti"

Bully (boyxboy)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora