Capitolo 1: Parker Scott

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"Levine Tyler" urlò la prof

"Presente" risposi alzando la mano sbracciandomi.

Solito lunedì. Solita scuola, solita aula, solito banco e solito compagno. Parker Scott.

Mi piace andare a scuola ma quando so che Parker è presente, è come se tutta la voglia mi scivolasse fuori dal corpo.

"Levine, mi hai fatto matematica?" Chiese a bassa voce Parker.

Dallo zaino prendo il quaderno e glielo butto sul banco, facendo un gran rumore. Tutti si girano verso di noi , tranne la prof intenta a segnare qualcosa sul registro

"Grazie pidocchio" disse lui infine

"Prego" dissi incrociando le braccia al petto e poggiandomi allo schienale della sedia "Prego il cazzo"

"Che hai detto?" Disse lui girandosi verso di me

"Oh no niente" dissi facendo un sorriso sarcastico.

Ti pianterei un coltello in gola, solo che..... mi piaci
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Finisce sempre così. Parker fa tutto il gradasso e riesce ad ottenere quello che vuoi. Non è perché fa lo stronzo e mi chiama pidocchio o cose così. Il fatto è che mi piace un casino. Posso dire di essere innamorato di lui, sin dal primo giorno di scuola. Un colpo di fulmine.

È il ragazzo più figo della scuola. Capelli neri con il ciuffo, carnagione un po' scura, fisico non troppo pompato, culo fantastico e atteggiamento da duro. Ma soprattutto, è alto. Porca puttana se è alto. Sarà almeno 20 cm in più di me.

Frequentiamo gli stessi corsi, e me lo devo sopportare quasi tutto il giorno. Mi chiede sempre di fargli i compiti e io da stupido glieli faccio.

Come ho detto prima, non lo faccio per paura di lui, lo faccio solo perché facendo così riesco ad averlo nelle mie grazie, diciamo. È molto prepotente e mi tratta male, ma secondo me se mi dovesse succedere qualcosa o qualcuno vorrebbe menarmi lui interverrebbe per difendermi. Non lo so, è una mia sensazione. È una specie di cane da guardia. La gente sa che ci conosciamo (non siamo amici) e mi tratta bene.

"Come va con Parker?" Chiese Polly, la mia migliore amica mentre in mensa pranzavamo

"Bene. Come dovrebbe andare?"

"Non lo so, dici che con te è sempre prepotente"

"È così infatti"

"Ancora gli fai i compiti vero?" Disse poggiando le braccia sul tavolo

Continuo a mangiare, tenendo lo sguardo sempre sul piatto

"Oh andiamo Tyler. Non puoi andare avanti così"

"Senti, io sono innamorato di lui" dissi sbattendo le mani sul tavolo

"Oh" disse Polly "allora non ti piace soltanto"

"No, io sono innamorato di lui, è questo il punto. Fare i compiti è un modo per tenerlo vicino a me in qualche modo. Non lo so. È una cosa mia. Fargli i compiti non mi da fastidio"

"Beh, se le cose stanno così, allora fai quello che più ritieni giusto" disse infine

Io continuo a mangiare tenendo lo sguardo sempre sul mio piatto

"Quindi, stasera a che ora la festa?"

"Lo sa tutta la scuola oramai" dissi io

"Lo so, io sono l'unica ancora non informata"

"Dovresti informarti di più" dissi ridendo
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"Ehi pidocchio" mi stavo dirigendo verso l'uscita di scuola quando da dietro Parker mi chiama

Bully (boyxboy)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora