Come un fulmine a ciel sereno

Capitolo 5

Eccoci qui ^^ Scusate il ritardo ma non è stato un capitolo facile ^^'... Vi avverto che c'è un raipapolvo bello e buono in questo capitolo, o almeno ci ho provato, quindi, per chi non volesse leggere, può benissimo saltare questa parte :) 
Grazie tante a tutti per i tanti commenti, ne sono lusingata :D

***

"Francisca, non è per nulla lusinghiero, sappilo" Raimundo disse ridacchiando, tornando a baciarle le clavicole.

Francisca continuò a ridere "Non è colpa mia se non sono abituata alla tua barba. Anni fa non eri così" gli disse, stringendolo comunque a sé e baciandolo sul volto, sulla testa, ovunque riuscisse ad arrivare visto che lui non ne voleva sapere di lasciarla libera anche solo per un secondo.

Raimundo cercò di distrarla, alternando caldi baci a piccoli morsi sulla sua pelle, beandosi di ogni suo fiato mozzato e, anche, di ogni sua risata. Era davvero passata una vita da quando l'aveva vista così libera e spensierata.

Mentre una mano la sorreggeva per la schiena, spingendola verso di sé, con l'altra accarezzava il suo corpo, risalendo finalmente fino ad un suo seno e scoprendolo. Iniziò a tormentarglielo con le labbra mentre le faceva scivolare via, lentamente, gli ultimi brandelli di abiti che gli impedivano il contatto totale con la sua pelle.

Francisca si lasciò sfuggire un profondo gemito quando lui iniziò a tormentarle l'altro seno con la mano, giocherellando con il capezzolo mentre le sue labbra continuavano a pasteggiare sull'altro.

Raimundo si sistemò meglio su di lei, avendo bisogno di alleggerire la tensione e il peso dal suo sesso, coprendole le gambe con la propria, facendosi leva sul gomito sinistro.

Soddisfatto del tempo dedicato al suo seno, alzò lo sguardo verso di lei e la baciò, non riuscendo a resistere al suo sguardo pieno di desiderio e passione.

Francisca avvolse le braccia attorno al suo collo e lo strinse a sé, come se avesse voluto fondere il proprio corpo col suo, investita da quelle sensazioni che pensava ormai assopite. Ma Raimundo le concesse ben pochi attimi di quel bacio, allontanandosi nuovamente dalle sue labbra e continuando la sua discesa sul suo corpo.

Tracciò un percorso dal suo volto, giù per il collo e poi dritto tra i suoi seni, facendo nuovamente una sosta per baciarli nuovamente e poi continuare verso il suo ventre, riempiendo anche quello di baci.

La sensazione della sua barba contro la pelle nuda, seppur le facesse provare un po' di solletico, le scatenava soprattutto brividi di desiderio, le sue labbra le facevano venire la pelle d'oca. Non riusciva a restare ferma, continuando ad accarezzargli i capelli, le spalle, le braccia; a chiudere gli occhi sotto le carezze delle sue mani.

Lentamente, Raimundo fece scivolare le mani sui suoi fianchi, continuando nella sua missione di spogliarla definitivamente, facendo scivolare via tutto lungo le sue gambe e gettandolo a lato del letto, senza mai smettere di baciarla. Quando finalmente fu completamente nuda, Raimundo si inginocchiò dinanzi a lei e la fissò.

Lei aveva gli occhi e le labbra socchiusi, una mano piegata sotto il mento e l'altra lungo il fianco, le gambe leggermente divaricate per permettergli di starle vicino.

Era magnifica. Sembrava come la Venere dipinta dal Giorgione. Eterea e virginea nella sua sensualità.

Francisca gli sorrise e allungò la mano che aveva sul fianco verso di lui, invitandolo a ritornare da lei. Lui subito accontentò la sua richiesta e si stese di nuovo su di lei, baciandola prima delicatamente e poi più profondamente, beandosi della sensazione delle sue mani su di sé.

Lentamente, quasi temendo di poter spezzare quel momento, Raimundo seguì con la mano destra lo stesso percorso che aveva intrapreso con la bocca poco prima, sfiorandola appena con le dita, arrivando fin là dove iniziavano i suoi riccioli scuri.