Me e lui. Solo noi. [COMPLETA]

Capitolo 4.

*Samantha*

Dopo circa 20 ore di strada, arrivammo a Riverdale verso le 15.

Dopo dieci minuti, arrivammo a casa nuova ed era davvero molto carina. Aveva una porta enorme rispetto a quella che avevamo a New York, i muri esterni e le pareti interne sono di colore bianco. E' formata da due piani: al piano terra c'è il soggiorno con un divano color marrone che dava le spalle alla porta principale, dietro di questo c'è un tavolino non molto grande rosa chiarissimo con cinque sedie e davanti al divano c'è una semplice TV.  Accanto a questo soggiorno si trova la cucina non molto grande con un tavolino anch'esso con cinque sedie e inoltre, accanto alla cucina, c'è anche un piccolo bagno semplice.

Al piano superiore, c'è la mia stanza da letto, quella di mio fratello, quella dei miei genitori e anche qui, un piccolo bagno. Quella mia e quella di mio fratello sono uguali, entrambe con un letto a mezza piazza, due comodini accanto al letto, una finestra abbastanza grande e un piccolo armadio accanto alla porta.

"Ragazzi noi dobbiamo andare a lavoro. Voi cominciate a sistemare le vostre cose e andate a riposarvi un po'. Sam, domani andiamo a parlare con il preside della tua nuova scuola." disse mia madre salutandoci. Io andai in camera mia e cominciai a sistemare le mie cose nell'armadio e nel comodino. 

Finito ciò, mando un messaggio ad Ellen dicendole di essere arrivata e la foto della mia stanza.

Ricevo subito sua risposta, come suo solito.

Finito di sistemare i vestiti, non essendo tanto stanca, decido di uscire fuori ad esplorare un po' . Mi cambio e indosso un maglioncino nero che scopre le spalle con dei jeans neri strappati al ginocchio. Raggiungo il bagno e metto un filo di mascara, infine scendo al piano di sotto, saluto mio fratello ed esco con le cuffiette alle orecchie, la mia borsa nera con il cellulare e la mia macchina fotografica al collo.

Dopo aver fotografato un po' di paesaggi e cercando un bar qui vicino, notai un ragazzo in lontananza. Era abbastanza carino: indossava dei jeans neri e di sopra un maglioncino blu con una camicetta sotto, aveva i capelli neri abbastanza disordinati ma allo stesso tempo stupendi. Mi avvicinai per chiedere informazioni:

"Ciao, sono nuova di qui e non conosco il posto. Potresti indicarmi un bar qui vicino?" gli chiesi toccandogli la spalla e facendolo girare di scatto

"In fondo a destra, signorina rompi palle" rispose girandosi dalla parte opposta per scattare una fotografia con la sua macchina fotografica. Fantastico, io e questo signorino abbiamo entrambi la passione per la fotografia.

"Grazie" mi limitai a rispondere con freddezza e me ne andai verso quel bar che mi indicò quel tipo strano.

Uscita da lì, decisi di ritornare a casa perché si era fatto tardi. Camminando con le cuffiete alle orecchie e quel tipo in testa, andai a sbattere contro un ragazzo.

"Oddio scusami tanto" dissi guardando fisso nei suoi occhi verdi.

"Di nuovo tu?" Cazzo.

"Mi dispiace.." dissi con lo sguardo verso il basso, e notai con la coda dell'occhio che fece un piccolo sorriso. 

"Tranquilla, adesso va a casa che si è fatto tardi. Sai la strada o ti perdi di nuovo?" mi disse in modo ironico e con espressione seria. A me scappò una risatina e mi voltai per andare a casa.

Perché sorrise? E perché si era comportato "bene" stavolta? 

Durante il tragitto verso casa avevo solo lui in testa. Solo e soltanto lui con i suoi meravigliosi occhi verdi.

Entrati in casa, non avendo tanta fame, decisi di salire in camera mia e dopo essermi buttata nel letto, mi addormentai subito con quello sconosciuto in testa..

Spazio autrice

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