3 || Quella nuova

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Feci un gran respiro prima di salire la gradinata della scuola. Era un grande edificio: i mattoni rossi coprivano una sezione, pietre marroni l'altra. Strinsi lo scorrimano così forte che le nocche mi diventarono bianche. I miei battiti aumentavano ad ogni passo.

Strinsi gli occhi mentre aprivo lentamente la porta della scuola. Appena entrai una fresca brezza mi fece rabbrividire la pelle in un istante. Mi guardai intorno: la scuola era completamente deserta.

"C'è qualcuno?" chiamai. Ero venuta il giorno sbagliato? Scrutai attraverso le porte a vetro. Bob era già andato a casa. "Merda."

"Cerchi qualcuno?" sentii una voce alle mie spalle.

Mi voltai di scatto. Una donna di mezz'età mi stava guardando. "Oh, ehm, no" balbettai.

La donna mi squadrò dalla testa ai piedi. "E tu saresti?"

Dissi con tutto l'orgoglio possibile. "Sono Brianna, Brianna Carver, signora." Le offrii la mano.

Alzò un sopracciglio. Lentamente abbassai la mano. "Ah, sì. Seguimi nel mio ufficio."

Probabilmente era la preside. Iniziò a dirigersi verso il suo ufficio, con le lunghe gambe che scivolavano sul pavimento piastrellato. Mi incamminai cercando di tenere il passo.

Quando raggiungemmo il suo ufficio il mio respiro se ne era già andato. Ora ansimavo come un cane grasso. La donna aprì la porta e allungò le sue chilometriche braccia.

"Siediti." Sogghignò.

Entrai e mi sedetti in una delle sedie.

"Allora, vieni dall'Oregon?"

"Sì, ma sono nata in Texas." Scrisse qualcosa su un pezzo di carta.

Studiai l'ufficio: pareti bianche, tappeto marrone, scrivania vuota.

Tamburellai nervosamente le dita sulle mie gambe mentre lei continuava a scrivere.

"Bene, la prima lezione sta per cominciare. Che ne dici se ti accompagno in classe?"

Guardai la mia tabella degli orari. Prima ora: Matematica Avanzata.

"Vieni?"

Mi alzai dalla sedia e la seguii per il corridoio. I miei fogli stavano svolazzando da tutte le parti. Li raccolsi e corsi per starle dietro.

Entrai nella classe dopo di lei. "Classe, abbiamo una nuova studentessa dagli Stati Uniti che si unirà a noi" annunciò la professoressa.

Tutti scoppiarono a ridere. Il viso iniziò a diventare rosso. Velocemente mi sedetti in un posto alla fine della stanza. "Calmatevi" disse austeramente.

Distribuì l'esercitazione. "Provate a rispondere a queste domande."

Fissai il foglio senza espressione.

1. ({45ab+xyz}÷2c)-({7b•a}[6x-9xa]+5•-8)

"Allora! Qualcuno ha già finito?" chiese cinque minuti dopo.

"Sì!" cantilenò la classe. Come potevano aver finito così in fretta? Ebbi appena il tempo per guardare il problema.

Alzai la mano. "Sembra che abbiamo una volontaria!"

"Oh, non è quello..." Tutti si voltarono per guardarmi.

Mi alzai e mi incamminai dall'altra parte della stanza. Riscrissi il problema alla lavagna e lo fissai per alcuni minuti. Non ero mai stata brillante in matematica. Perché mi avevano messo nella classe avanzata?

"Strana!" qualcuno gridò. Le mie mani si strinsero in pugni. Provai a scrivere qualcosa alla lavagna, ma il gessetto si sbriciolò nelle mani.

Sentii le lacrime iniziare a formarsi. Sbattei le palpebre per farle andare via. "Strana!" qualcun'altra gridò.

amnesia » 5sos (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora