L'ultima campanella finalmente suonò e lasciai uscire un sospiro di sollievo. La giornata era trascorsa angosciosamente lenta. Proprio mentre stavo per andarmene una mano si posò sulla mia spalla. Era Michael.
"Ehi, come va?"
"Sei nella mia classe di matematica, vero?"
"Sì, direi di sì, perché?"
"Non ho la minima idea di cosa stia succedendo. Domani fallirò nel compito. Mio padre mi ha già avvisato che se prendo un altro voto sotto ridurrà al minimo l'uso del telefono. Mi puoi fare da tutor?" Mi guardò con uno sguardo da cagnolino triste, con il suo labbro inferiore che tremava.
Mi lamentai. "Mikey! Perché diavolo hai aspettato fino all'ultimo minuto per chiedermelo?!"
Si passò una mano sul collo. "Sono uno che procrastina, Bri. È quello che facciamo noi che procrastiniamo!"
Sghignazzai. "Va bene. Ma io cosa ricevo in cambio?"
"Cosa ti sembro?"
"Beh, penso che questo significhi che non posso farti da tutor." Lo stuzzicai.
"Avanti, Bri. Why you gotta be so rude? Don't you know I'm human too?" Cantò ad alta voce.
Lo spintonai. "Michael Clifford, siamo in un corridoio."
"Quindi è un sì?" alzò le sopracciglia.
"Sì. Ora smettila di fare scenate. Le persone ci stanno fissando."
"I'm gonna marry her anyway" cantò.
Lo folgorai. "Vuoi che ti faccia da tutore, o no?"
"Sissignora!" urlò.
Sorrisi. "Michael Gordon Clifford, sei l'essere umano più fastidioso che io abbia mai incontrato!"
"Cosa significa?"
"Devo darti ripetizioni anche in inglese?" scherzai.
"Molto divertente, intelligentona. Ora, che dici di farlo a casa mia? Non c'è nessuno, così ci sarà pace e tranquillità."
"Sicuro" concordai.
Il sole splendeva sul marciapiede. Tutti i pullman erano partiti e alcuni ragazzi girovagavano intorno alla facciata dell'edificio. "Andate dove dovreste essere!" urlò un bidello.
"Non ti preoccupare" mi sussurrò Michael. "Casa mia è solo a un paio d'isolati da qui."
Per un paio di minuti camminammo in completo silenzio, solo con il rumore delle macchine che passavano e il calpestio dei piedi.
"Cavoli, questo è strano, non è così?" disse Michael ad alta voce.
"E perché dici questo?" domandai.
"Beh, per cominciare, ti ho appena invitata a casa mia, e ora stiamo camminando su una collina in completo silenzio" respirò.
Scrollai le spalle. "Quindi, di cosa vorresti parlare esattamente, Clifford?"
"Beh, si mette in questo modo. Non ho detto che dovevamo parlare di un argomento specifico; stavo dicendo che non dobbiamo camminare in silenzio." Arrossì e guardò oltre.
Michael Clifford che arrossisce? Lo trovavo difficile da credere. "Quindi, qualcuno di voi ha parlato con Calum ultimamente?"
"Io, in realtà. Non sono sicuro degli altri ragazzi, però."
"Ti ha detto cos'è successo?" Rabbrividivo ancora a quel pensiero. Mi faceva sentire estremamente in colpa il non aver parlato con lui da quella sera.
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amnesia » 5sos (Italian Translation)
FanfictionMai fidarsi di una ragazza con un passato oscuro perché qualcuno finirà per ferirsi.