6 || Una spalla su cui piangere

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Rimasi sdraiata sul letto a fissare il soffitto per quelle che sembrarono ore. Quello che Calum aveva fatto mi aveva lasciata in un completo stato di shock.

Il cellulare vibrava all'impazzata. I messaggi di Calum inondavano lo schermo.

Cal: Bri, mi dispiace davvero

Mi perdonerai mai?

Spero di non aver rovinato la nostra amicizia

Rispondi, per favore

Non ignorarmi

Bri?

Mi dispiace

Spensi il telefono e lo lanciai in mezzo alla stanza. Atterrò con un forte tonfo.

"Tesoro, stiamo andando all'outlet. Vieni con noi?" mi richiamò mia madre.

Mi lamentai. "No! Lasciatemi semplicemente da sola!"

Fui in grado di sentire i passi di mia madre mentre si avvicinava alla mia stanza. "Posso entrare?" domandò.

"È aperto."

Entrò e prese posto al lato del letto.

"C'è qualcosa che ti turba?" mi chiese formando cerchi sui miei polpacci.

"Mi mancano i miei vecchi amici" mentii. Non era nei miei piani dire a mia madre che avevo baciato tre ragazzi nelle prime due settimane di scuola.

"Aw, il mio piccolo tesoro! Ascolta, ti farai molti più amici qui. Alcuni saranno meglio di quelli vecchi, altri no. Che ne dici di invitare uno dei tuoi nuovi amici a venire al centro commerciale con noi?"

"Potrebbe non essere l'idea migliore, mamma" dissi tra i denti.

Mi diede un colpetto sulla spalla. "Perché no? Avanti, tesoro!"

"Va bene! Scriverò ad Ashton!"

"Questo è lo spirito giusto!" disse alzando le braccia in aria. Ridacchiai. Alcune volte mia madre non era così male.

Finì che Ashton era più che contento di andarci. Disse che voleva incontrare i miei genitori. Provai ad avvertirlo di non essere troppo imbarazzante. Lui inviò solo faccine sorridenti. Roteai gli occhi. Non c'era controllo su quello che Ashton aveva intenzione di fare.

Mi sfilai i pantaloni della tuta e la felpa extralarge. Misi addosso gli skinny jeans marroni a vita alta e una felpa color crema. Infilai le Toms bianche. I capelli erano sistemati in uno chignon disordinato, come erano soliti essere.

Saltellai giù dalle scale, con un'improvvisa ondata di gioia che mi prese d'assalto. Bussarono alla porta d'ingresso. "Vado io!" gridai. Sentii Bob ridacchiare dal soggiorno.

Aprii la porta ad un Ashton sorridente. Indossava una camicia a quadretti rossi e blu con una canotta maschile dei Nirvana sotto di essa. Aveva gli skinny jeans neri con i larghi strappi sulle ginocchia e le scarpe nere. I capelli erano disordinati e indossava gli occhiali.

"Non sapevo indossassi gli occhiali" dissi chiudendo la porta alle sue spalle.

"Questo perché non li indosso spesso." Il sorriso gli arrivò da un orecchio all'altro.

"Tu devi essere Ashton!" squittì mia madre. Aprì le braccia e lo strizzò per bene. "Bri mi ha detto così tante belle cose su di te!"

Ashton mi sorrise radiosamente. Sentii le guance iniziare a riscaldarsi.

Bob uscì dal salotto. "Tu devi essere il meraviglioso Ashton!" gli diede una pacca sulla spalla.

"Piacere di conoscerla, signore!" Ashton sorrise, offrendo una mano. Io ridacchiai. Ashton andava da strano e carino a serio in questione di secondi.

amnesia » 5sos (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora