Ha lo sguardo di chi è morto, aveva un cuore ma si è rotto (...) e cammina a testa bassa fa molte cose a testa bassa
Guardai la villa degli amici dei miei genitori. Persone schifosamente ricche, le più false; probabilmente il caro amico di mio padre era un pedofilo, la moglie una donnaccia a cui importava solo il denaro. Bella merda
"Jennifer stai dritta e sorridi, dobbiamo fare buona impressione"
Alzai gli occhi al cielo
"Perché questa serata è molto importante per te e il tuo lavoro. Lo so papà"
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La donna seduta accanto a me continuava a parlare di moda e altre cose del genere, e io continuavo a sorridere ed annuire. Davvero non capiva che non la stavo ascoltando da un pezzo?. Dio era una persona così superficiale
"Hai visto l'ultimi look di Scarlett Johansson, dio era divina!"
"Già"
Concordai non avendo la più pallida idea di cosa stesse parlando. Era una bella donna ma talmente superficiale e fastidiosa, non capivo come un uomo potesse stare con una così.
Si sentì la porta sbattere violentemente, poco dopo due ragazzi comparirono nella sala.
"Calum! Dove sei stato tutto questo tempo?!"
"Volevo farmi un tatuaggio"
Rispose il ragazzo dalla pelle ambrata e gli occhi neri, in modo menefreghista
"Un altro!? La vicinanza a tipi del genere ti sta rovinando"
Disse indicando l'altro ragazzo, un biondino col piercing al labbro
"Io non ho tatuaggi signore"
Rispose quest'ultimo prima di fare un tiro dalla sigaretta che aveva in mano
"Noi saliamo sopra"
Disse il ragazzo dagli occhi neri, Calum mi sembra si chiamasse.
"No! Abbiamo degli ospiti!"
Ribattè il padre. Calum si girò guardando i miei genitori con disinteresse per poi soffermarsi su di me; ghignò senza farsi notare dagli altri per poi tornare alla sua espressione da menefreghista
"La ragazza può salire su con noi, così non si annoia con voi vecchi"
Disse
"Calum!Chiedi scusa ai nostri ospiti "
Lo sgridò la madre
"faniente Natasha, sono ragazzi"
Intervenne mia madre. Quella signora senza cervello aveva anche il nome da puttana.
"Penso sia meglio che i ragazzi vadano di sopra, così noi possiamo discutere tra adulti"
Disse mio padre. Calum mi porse la mano e mimò con le labbra 'ti ho salvato'. Presi la sua mano senza pensarci due volte. Uscì da quella stanza piena di persone false per stare con un versione più piccola delle stesse maschere.
"Mi devi un favore"
Disse Calum appena entrati in quella che pensavo fosse la sue camera. Era abbastanza spoglia per essere la stanza di un ragazzino come lui, era come gli altri, il solito ragazzino che cercava attenzioni dai proprio genitori e le otteneva comportandosi da classico badboy. Il biondino si stese sul letto con fare disinvolto e accanto a lui si mise Calum. Oltre quel letto, nella stanza c'erano solo un armadio e una scrivania, con niente sopra. Mi poggiai alla scrivania
"Io non ti devo un bel niente"
Dissi distaccata ignorando il suo tono che lasciava intendere doppi senzi e il suo stupido sorrisetto malizioso
"Si invece, ti ho salvata da quelle stupide e noiose conversazioni"
Ribbattè lui convinto. Più lo guardavo più mi sembrava asiatico
"In realtà stavo parlando con tua madre di moda"
Risposi facendo vagare lo sguardo per la stanza e mantenendo la mia espressione indifferente. meglio questa facciata indifferente piuttosto che sorridere e annuire come una deficente pensai
"Con questa faccia indifferente mi avevi quasi fottuto ragazza, invece sei una puttanella fissata con la moda esattamente come le altre - rise aspramente buttando la sigaretta a terra - Non che questo mi dispiaccia comunque"
Fu il biondinò a parlare, mi feci scivolare le sue parole addosso, poco importavano i suoi pensieri. Alzai le spalle al cielo
"Come ti chiami?"
Chise Calum
"Jennifer"
"Non sei di molte parole puttanella"
Ridacchiò mentre il biondino si accendeva un'altra sigaretta
"Ti ho detto il mio nome, perchè mi chiami puttanella?"
Chiesi indifferente. Non ero di molte parole, probabilmente è vero, ma che senso avrebbe sprecare parole, dovrei creare una conversazione con loro? A che scopo? Parlare con persone che probabilmente non vedrò mai più, dire parole che andrannò a sfumare nel tempo, lasciandoci solo ricordi sfocati di quello che potremmo aver detto
"Ti sei offesa?"
Ghignò il ragazzo con gli occhi pece, feci spallucce
"Non mi importa"
Dissi, ed era la verità. Probabilmente ero l'unica a dire la verità in questo mondo di persone che si nascondono dietro scuse e false risate, non credo che la gente si renda conto che a volte le maschere che indossiamo non sono abbastanza grandi per nascondere i mostri che portiamo dentro i nostri occhi
"Sei noiosa Jennifer - Disse Calum alzandosi - Ti va di dare un senso a questa serata?"
Non ebbi il tempo di fare nulla che già mi aveva bloccato i fianchi portando le sue labbra calde sulle mie. Poggiai le mani sul suo petto cercando di spostarlo, senza risultati, cercai di allontanarmi ma portò una mano dietro la mia nuca, forzò le mie labbra facendo entrare aforza la sua lingua nella mia bocca, giela morsi
"Cazzo! Mi hai fatto male!"
Disse lui allontanandosi, Luke si mise a ridere
"Lascia stare amico, non ci sta - spostò lo sguardò su di me e con la voce ridotta ad un sussurrò continuò - Non sei poi tanto una puttanella come le altre"
Roteai gli occhi
"No, non lo sono"
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Mi tolsi il vestito prima di stendermi nel letto. Non sarei uscita più di casa per i prossimi 3 mesi, avevo chiuso a chiave il baule con tutte le mie maschere e non volevo più aprirlo.
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"Hemmings": bad girl school
Novela JuvenilLa gente ha smesso di vedere e si limita a guardare, non si accorge della tristezza che si nasconde dietro una risata, non nota quanto gli occhi brillano davvero o è solo il riflesso della felicità di qualcun'altro ******** "Dio - fece cadere la tes...