Un Sogno Da Realizzare || Niall Horan Fanfiction

Proloque

La fanfiction avrà dei contenuti forti e molto drammatici..si consiglia di non leggerla se si ha l'età inferiore ai 12 anni.

Da sola non posso essere niente, sono soltanto un minuscolo puntino in questo universo così immensamente grande.

-Taylor

POV'S TAYLOR

Della mia storia non so nulla, solo adesso so che  ho un padre. Mia madre me l'ha sempre nascosto, non sa che mi ha rovinato l'esistenza così..da piccola durante le recite a scuola nonostante la maestra diceva che ero la più brava mi sentivo sempre vuota, forse perché una parte di me era smarrita, stava da mio padre. Molti bambini avevano un padre e una madre presente, ho vissuto l'infanzia da orfana e ora che è morta la nonna mia madre si decide di farmi conoscere mio padre. Mio padre è Cameron Smith, il famoso regista quindi il mio cognome sarebbe Smith ma faccio Pèrez preso da mia madre. Mia madre...non posso chiamarla così, non è mai stata mia madre, lei è morta e io sono andata con lei..la mia cara nonna faceva quello che quella donna doveva farmi...la mamma. Quindi Rechel, la famosa attrice che ha abbandonata sua figlia..ha il mio stesso cognome. Ho 14 anni, fatti oggi..mio padre voleva farmi una festa tutta per me ma io non la voglio, gli ho chiesto soltanto di portarmi via da lei. Mio padre ha 2 biglietti per Bradford, finalmente non vedrò più Rechel.

"Taylor davvero vuoi andartene?" Mi chiede per l'ennesima volta Rechel

"Si, non vedi che sto facendo le valigie Rechel" rispondo

"Perché non mi chiami mamma?" Domanda

"Come se t'importasse qualcosa di me..mia madre é morta e allora andrò via da qui" sputo a denti stretti

"Si che mi importa...sarai sempre mia figlia" dice

"Io non voglio essere tua figlia..non ti voglio come mamma. Mi hai nascosto mio padre per tanto tempo solo per una vostra litigata, come puoi essere così egoista? E come se non bastasse mi hai lasciata qui." Rispondo

"Tay, avevo 16 anni ero giovane quando tu nascesti" dice

Comincia a piangere, delle lacrime non mi faranno cambiare idea.

"Avrei tanto preferito una di quelle madri che picchiano i figli e poi dopo li abbracciano perche se pentono" continuo con gli occhi lucidi

Non posso piangere avanti a lei.

Vedo un vestitino rosa che mi regalò lei.

"Questo è tuo" dico

Glielo sbatto direttamente in faccia.

Prendo la mia valigia , esco e chiudo la porta sbattendola. Mio padre sta li ad aspettarmi.

"Dai la tua valigia ad Alfred tesoro" dice

"Si papà" rispondo

Lascio Alfred prendere la valigia e vado in macchina. Osservo questo posto che prima era casa mia.

"Hai imparato l'inglese..a Bradford nessuno parla spagnolo" mi chiede papà

"Si" rispondo

Papà mi cede un piccolo libro, un dizionario inglese.

"Durante le ore in aereo meglio che ripeti un po" dice

"Papà ma già ho fatto i corsi..parlo come perfetta inglesina" risponde

Papà ride

"Tu sei una perfetta inglesina" dice abbracciandomi

"Con origini spagnole" continua

"Già" rispondo abbracciandolo