11: Finalmente Libera

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Un volto, un volto mai visto prima mi sorrise. Ma io dove mi trovavo? Iniziai a correre il più veloce possibile. Correvo verso una meta non ben precisa e... sbattei contro qualcosa.                    
''Signorina Martin, si svegli, signorina Martin, non abbiamo tutto il giorno'' e mi strinse con un braccio, mi puntò una pistola sulla fronte e mi sparò

Mi svegliai di colpo, ero sudata e avevo 2 poliziotti davanti a me.                                                                  ''Finalmente! Svelta, si prepari. I suoi coniugi sono fuori ad aspettarla"

Ci misi del tempo per capire dove mi trovassi e poi collegai tutto. Marghe uccisa, io arrestata, anonimo, Mattia. Ah ecco, oggi mi avrebbero fatta uscire, finalmente.
Mi preparai mettendo i vestiti che avevo quando sono entrata in questo carcere degli incubi (chiamato così perché ogni volta che dormivo qui, facevo incubi).

Avevo paura di ciò che avrebbe pensato la gente vedendomi per strada, avevo paura che i miei amici non mi avrebbero visto più come mi vedevano prima. Però, la mia paura più grande, era di perdere Mattia. Avrebbe avuto paura di me? Di uscire con me? Si sentirà in imbarazzo ad uscire con un'ex detenuta? Molto probabilmente nemmeno vorrà venirmi a prendere oggi.
Mentre ero affondata nei miei pensieri una guardia entrò e mi invitò ad uscire dalla mia cella.

Camminai nel corridoio e vidi finalmente il volto bianco e scarnito di mia madre e quello scuro e grande di mio padre dal vivo e non più dietro un vetro sporco. Avevano una faccia strana entrambi. Beh, non capita tutti i giorni di venire a prendere le propria figlia dal carcere perchè accusata di omicidio, no? Dietro di loro si scorgeva la figura piccolina di Vale e quella di Kessy. Quest'ultima batteva la gamba a terra come se stesse in ansia per qualcosa. Mi restituirono tutto quello che avevo prima di entrare qui, cellulare, portafoglio e la collana che mi aveva regalato Mattia tempo fa. Oltrepassai il piccolo cancello che ci divideva e finalmente mi buttai tra le braccia di mamma e papà. Avevo gli occhi colmi di lacrime. Non riuscivo a credere ai miei occhi. Finalmente ero libera.

"Ciao bellissima" mi disse papà
"Ci sei mancata" sussurrò Vale
"Ecco la mia piccola detective!" urlò Kessy

Uscimmo dalla struttura. Respirai a pieni polmoni l'aria pulita di San Biase, il mio piccolo paesino.
Mentre ci dirigevamo verso la macchina vidi una sagoma che si avvicinava sempre di più.
Riuscirei a riconoscere quella sagoma anche a chilometri e chilometri di distanza. Quei capelli, quel corpo... Inizio a correre e mi butto addosso a quel ragazzo che mai riuscirò a dimenticare, perché lo amo, lo amo più di me stessa. È la persona che in così poco tempo è riuscita a colmare tutto lo spazio che ho nel mio cuore. La persona che, anche se dovesse cadere il mondo, non si permetterebbe di lasciarmi sola. Ero parte di lui come lui era parte di me. 
"Amore mio, mi sei mancata" sussurra tra i miei capelli mentre mi stringe.
"Anche tu, ti amo, Mattia" 
"Anche io Au, tantissimo"

Vorrei che quell'abbraccio durasse per l'eternità
"Torniamo a casa?" Mi disse sempre attaccato a me
"Sì"
Ci staccammo ed entrammo in macchina. La sua era una BMW nera.
Partimmo. Durante il viaggio Mattia accese la radio, erano le 12:48 di sabato 27 ottobre, un giorno importante che però non ricordavo cosa succedesse. O almeno, lo ricordavo ma, non mi andava di saltare e battere le mani. Il mio quasi assassino è uscito dal carcere e si vendicherà, non si sa quando, considerate le tempistiche che ci ha messo per vendicarsi dal liceo, ma lo farà.
Mattia alzò il volume della radio

Dalla nostra pagina Facebook arrivano tanti messaggi. Un ragazzo di nome Mattia scrive: "Vorrei fare gli auguri alla ragazza più bella del mondo, la ragazza più dolce e sensibile del mondo, alla persona che mi ha accettato per come sono amandomi più di se stessa. Auguri Aurora, auguri alla mia dolce metà. Ti amo"
Allora tanti auguri da parte nostra, vi auguriamo tutta la felicità del mondo. Auguri Aurora.

Non potevo credere alle mie orecchie. Seriamente Mattia aveva fatto ciò?

"Non posso crederci" dissi con gli occhi chiusi e con la testa appoggiata al sedile dell'auto.
"Auguri amore mio" sussurrò Mattia fermando la macchina. Eravamo arrivati a casa.

Scesi dalla macchina ed aprii la porta.
"TANTI AUGURIII"
Esplosero coriandoli e suonarono trombette. Casa mia era diventata una sala da compleanno. C'erano palloncini ovunque, tavoli pieni di cibo e tante persone. Ero super emozionata ed incredula di ciò che avevo appena visto. Erano tutti vestiti benissimo e la musica era a palla.
I palloncini argento con scritto "20" invadevano il corridoio. Arrivai in camera mia e tirai un respiro di sollievo. C'era tanta gente, troppa, ma tra loro mancava solo una persona. Non ci pensai.

Misi un vestito bellissimo color carne  di Rinascimento e tornai nel salone.
Tutti quanti venivano a farmi gli auguri e a darmi i loro regali.
Mi sentivo stranamente bene dopo tutto quello che ho passato in quel carcere. Mi sentivo fin troppo bene, avevo il presentimento che dovesse succedere qualcosa, andava tutto troppo alla perfezione.

"Bene ragazzi, invitati, amici e festeggiata"
Questa voce terribilmente familiare rimbombò nel salone. Mi alzai sulle punte per vedere meglio cosa stesse succedendo tra le teste degli invitati.
C'era una specie di palco, un rialzo di legno per l'esattezza. Mi feci largo tra la folla e finalmente riuscii a vedere il palco.
La ragazza dagli occhi grigi scese e mi abbracciò
"Buon compleanno Aury" ero felice. Mai stata tanto felice nell'ultimo periodo
"Grazie Rose! Che ci fate qui?"
"Tua madre ci ha invitati. Ha saputo di noi tramite Marcus. È venuto a farle visita giorni fa. Sappiamo che sei appena uscita di prigione e quindi abbiamo voluto organizzare una festa a sorpresa" disse tutto di un fiato "riguardo alla prigione... Dovrei raccontarti delle cose..."
Mi portò in fondo al corridoio dentro la camera degli ospiti. Si sedette sul letto come se fosse a casa sua ed iniziò a parlare.
"Anche io sono stata in prigione. È stato terribile. E sai... Quando avevo 19 anni un ragazzo... Beh, fu una follia... Mi incolpò di cose assurde che io, ovviamente, non avevo fatto. Finii in carcere totalmente innocente. Dopo riconobbero la mia innocenza e presero quel deficiente. Una volta uscita ho continuato a vivere normalmente. Le persone che mi volevano bene rimasero con me. Quelli che... Beh, altri se ne andarono. Sappi che è in questi momenti che riconosci chi ti ama e chi no. Quello che ti voglio dire è che, quelle persone che ora sono lì a ballare, sono qui per te, perché ti amano, anche se sei andata in prigione'' fece un sorriso ''e ti ameranno sempre, qualunque cosa accada. Ora devi soltanto divertirti e goderti questo fantastico compleanno, com'è giusto che sia!'' detto questo mi lasciò con me stessa seduta sul letto. Mi alzai e tornai in salone. La musica a palla mi rimbombava nel cervello. Mi misi a pensare a quello che mi aveva detto Rose. Spero tanto che abbia ragione. Comunque aveva la faccia da una di prigione eh. Non per il suo stile, ma per i suoi modi di fare, sembra una che non smetta mai di godersi la vita.

I miei pensieri vennero interrotti dal vibrare del mio cellulare. Lo presi in mano e c'era una notifica. Sicuramente un messaggio di auguri.

<Buon compleanno Poja!

 La musica cessò di suonare

L'animatore:un nuovo inizioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora