~ Capitolo 4 ~

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Appena arrivammo a casa, Klaus iniziò a sbraitare: << Mi spieghi perché non mi hai dato ascolto Annie? Ti avevo severamente proibito di uscire... Rebekah non ti avevo espressamente vietato di farla uscire? >> Klaus quando si arrabbiava, faceva paura a chiunque, anche al più coraggioso dei vampiri: << Niklaus i-io... >> "povera Rebekah... è colpa mia, non sua" << Klaus? Rebekah non c'entra niente, è solo colpa mia... Rebekah puoi lasciarci soli? Grazie >> non disse niente ed uscì dalla nostra camera: << Questa volta l'hai fatta grossa Annie, pensi solo e solamente a te stessa >> mi diede le spalle: << N-non è vero Klaus... questa cosa che ho dovuto fare, l'ho fatta per te.. solamente per te >> non sapevo come dirgli che avevo recuperato la memoria: << Solamente per me? Dio Annie... per una volta li vuoi ammettere che hai sbagliato? >>
<< Sbagliato? Forse ho sbagliato ad innamorarmi di te mille anni fa, forse ho sbagliato a sposarti negli anni '50 a Washington o forse ho sbagliato a salvare Elena accoltellandomi, ho anche sbagliato a far finta di essere soggiogata da te per farti dimenticare, nel giorno del mio compleanno... so Klaus ho sbagliato >> a queste parole si girò e stava piangendo? << Ti è tornata la memoria? >>

<< Me l'ha fatta tornare Sophie Deveraux, oggi sono andata da lei >> Klaus mi abbracciò non dicendo niente: << Mi mancava un pezzo della mia vita è senza di esso mi sentivo vuota e persa

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<< Me l'ha fatta tornare Sophie Deveraux, oggi sono andata da lei >> Klaus mi abbracciò non dicendo niente: << Mi mancava un pezzo della mia vita è senza di esso mi sentivo vuota e persa... ero stanca che tutti mi raccontassero il mio passato >> si staccò e gli asciugai le lacrime: << Per questo sono uscita, volevo ricordarmi di te, di te e Lizzie insieme e del tuo strano modo di proteggermi >>
<< Annie... i-io non avevo idea, che si potesse usare la magia per farti tornare la memoria >>
<< Già.. ho patito fin troppo male, era come se mi bruciassero il cervello >> mi tenni la testa: << E non è l'unica cosa che mi ha detto quella strega >> scendemmo le scale e andammo nel suo ufficio: << Non mi dire che vuole essere pagata con il grimorio di mia madre?! >> scoppiai a ridere, era sulla strada sbagliata: << Cos'hai da ridere tesoro? Forse tu non lo sai, ma chiunque strega ambisce il grimorio di mia madre >> si sedette sulla sua poltrona, mentre io gli andai a versare del bourbon: << Caro Niklaus Mikaelson, stavolta sei sulla strada sbagliata >> glielo passai e dopodiché mi sedetti sulle sue gambe: << Strada sbagliata? >> annuii sorridendo: << Sophie mi ha detto, che posso avere delle visioni, molte mi faranno venire un'emicrania, mentre altre mi faranno svenire, quindi mio caro Niklaus, non ti preoccupare se un giorno di questi mi vedi svenuta in casa... mi ha detto che è questo il prezzo da pagare per essere ritornata umana, ma non l'ho scelto io di ritornarci >>
<< Prezzo da pagare per essere tornata umana? Che fesserie, chiederò a Freya di fare delle ricerche... Che genere di visioni dovrebbero venirti? >> mi domandò posando il bicchiere sul bracciolo: << Non saprei... la prima che ho avuto è stata quando Marcel è tornato in vita e scommetto che >> ad un certo punto entrarono Freya e Bonnie e interruppero la nostra conversazione: << Senza volete abbiamo ascoltato la vostra conversazione >> disse Bonnie sorridendo: << Le tue visioni, non sono del tutto visioni, sei collegata con la strega che ti ha riportato umana e anche con Marcel >> continuò Freya: << In poche potrai scoprire i loro piani in anticipo >> Klaus mi fece alzare: << Mi state dicendo che siamo un passo avanti a Marcel? >> entrambe le streghe annuirono: << Anche due Niklaus, la strega e Marcel non sanno delle visioni di Annie, sembra che sia protetta da magia bianca, non l'ho mai vista, ma ne ho sentito parlare da Dahlia >>
<< Spiegati meglio sorella >>
<< La magia bianca, è la magia degli dei, la più pura che esista a questo mondo e nessuno è in grado di praticarla >> mi guardarono tutti: << Perché mi guardare? Io non me ne intendo di questa roba >> dissi sbuffando: << E non è tutto... mia nonna mi ha raccontato tempo fa, che c'era una dea, la più bella e la più forte, secondo la leggenda... che s'innamorò di un umano e per amore suo, decise di sopprimere i suoi ricordi... il suo nome era Annice >>
<< Visto? Non sono io >> conclusi mettendo le braccia conserte: << È vissuta moltissimi secoli fa, potresti essere tu oppure sei la sua reincarnazione >> mi disse Freya: << No, aspettate un secondo... mi state dicendo che Annie potrebbe essere una dea? È impossibile... le dee sono esseri puri, quasi angelici... Annie è stata toccato dal peccato, era un vampiro è un ibrido >>
<< Niklaus ci sono misteri sulla terra che neppure noi, che siamo vecchi di mille anni conosciamo... fatto sta che Annie è una dea oppure è la sua reincarnazione >>.
Pensai tutta la notte a quelle conversazione, mi alzai dal letto e mi sedetti sulla poltrona che dava sulla finestra, le parole di Freya e Bonnie erano chiare e tutto si collegava perfettamente: mille anni fa conobbi Klaus, ero senza famiglia e senza un nome, muoio e poi rinasco, ma il mio amore per Klaus era sempre lì nel mio cuore, poi muoio di nuovo fino ad arrivare a oggi, io e Klaus di nuovo insieme: << Non riesci a dormire tesoro? >> Klaus si era svegliato e si era seduto sul letto: << Stavo pensando a quello che hanno detto Freya e Bonnie >>
<< Non ti preoccupare, faremo delle ricerche >> si alzò dal letto e si avvicinò a me e mi fece alzare: << Perché non facciamo un altro bambino? >> mi sussurrò all'orecchio: << Possiamo provare >> gli sorrisi, mi prese in braccio e mi depositò sul letto e iniziò a baciarmi da per tutto; sentivo il suo profumo, quel profumo che tanto amavo e che mi mandava fuori di testa: << Ti voglio Klaus...>> gli sussurrai a fior di labbra. Non mi rispose e semplicemente si fiondò famelico sulle mie labbra, fino ad approfondire il bacio con la lingua. Stavo in paradiso e toccai il cielo con un dito. Mi tolse la canotta, stringendomi ancora di più a se, posai le mani sul suo petto muscoloso e ben fatto, scendendo lungo i suoi addominali scolpiti e ben fatti. Slegò il fiocco dei miei pantaloni della tuta in modo lento e snervante, riprese a baciarmi di nuovo, come se le mie labbra fossero delle calamite per lui; si fermò e ci guardammo, desiderosi l'uno dell'altro, ad osservarlo mi persi nei suoi occhi, arrossi leggermente, erano così magnetici per me...lui mi accarezzò una guancia dolcemente con le nocche e mi sorrise nello stesso modo. Dolce e delicato. Mi baciò il collo con baci focosi e languidi ma delicati, scese sul mio ventre, lasciandomi una scia umida e focosa, mi sfilò delicatamente le mutandine in modo snervante e riprese a baciarmi mentre lentamente lo sentivo entrare dentro di me con la lingua. Inarcai la schiena dal piacere e trinsi le lenzuola. Stavo vedendo le stelle e non volevo che si fermasse: <<K-Klaus... >> facevo una fatica incredibile a finire la frase a causa del piacere, ma per fortuna che capì e finì con quella tortura piacevole. Si alzò e si spogliò da solo. Tornò subito su di me e riprese a baciarmi sulle labbra in modo focoso, per poi passare al collo, ma ad un tratto si fermò: << C-che succede Klaus? >> mi alzai e vidi i suoi occhi, erano gialli e dalla bocca gli uscivano i canini; portai una mano dietro al suo collo e portai il viso vicino al mio collo: << Mi fido di te Klaus >> sentii i canini perforarmi la pelle e il sangue essere succhiato via, era un misto tra dolore e eccitazione; quando si staccò si mise in mezzo alle mie gambe, facendomi sentire la sua erezione impobente e in un attimo fu dentro di me. Mi baciò la fronte e iniziò a muoversi prima delicatamente per farmi abituare alla dolce intrusione, per poi fare spinte sempre più forti e veloci. Gli graffiai la schiena e a quel gesto gemette contro il mio collo. La sua stanza, che prima sembrava così silenziosa e vuota, in un attimo divenne chiassosa e ricca di passione, riempendosi dei nostri gemiti di piacere per l'altro. Sentivo che ormai eravamo arrivati al limite entrambi. Lui aumentò ancora di più le spinte gememdo più forte, finché non raggiungemmo entrambi il limite, sentendolo dentro di me: << Ti amo Annie >> mi disse accasciandosi su di me e baciando i miei capelli scompigliati.

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