Malec

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[Contiene spoiler per chi non ha finito TMI,TDA(?),le cronache dell accademia e anche TID (?)]
100 anni dopo

Cobalto.
Blu marino.
Celeste.
Azzurro cielo.
Si,azzurro cielo.
Erano azzurri come il cielo senza nuvole e,quando rideva,gli si illuminavano come se fossero stati colpiti da raggi di sole..

Nel pieno della notte,quando l'unico suono che sentiva era l' irregolare battito del suo cuore,uno stregone guardava senza vederlo il soffitto della sua stanza cercando ricordare l'esatta sfumatura di blu degli occhi di uno shadowhunter.Nel pieno della notte,quando tastava l'altro lato del letto e lo sentiva gelido ,uno stregone provava a ricordare quale fosse precisamente il suono di quella risata.
Nel pieno della notte,quando il silenzio diventava troppo assordante,Magnus Bane
tentava di ricordare come fosse stato amare Alec Lightwood.
100 anni.
100 anni erano passati dalla sua morte,e si sentiva esattamente come il primo giorno.
~~~
Erano poche le persone invitate al funerale ,nonostante tutto il mondo delle ombre conoscesse Alexander Lightwood: sua sorella ,di austera bellezza anche adesso che era invecchiata,che non aveva mai smesso di portare la collana la quale ,come solo Magnus sapeva, un tempo era appartenuta a Cecily Lightwood,sorella di un ragazzo che assomigliava incredibilmente a quello che si trovava in cima alla pira... Accanto a Isabelle stava Simon, alto, smilzo e dai capelli bianchi,che la confortava.Jace Herondale,che nonostante fosse pesantemente appoggiato ad un bastone,aveva gli occhi dello stesso color ambra di quando era giovane,anche se quel giorno non brillavano divertiti,ma erano spenti e infossati,insieme a sua moglie,Clary,bassa e dai capelli grigiastri, che gli teneva una mano con la propria, e altre poche persone.Magnus aveva visto Lily Chen,giovane,come lui del resto, avvicinarsi alla pira senza essere notata,dopo la cerimonia, e lasciare un giglio bianco,per rimanere a guardarlo per qualche secondo prima di correre via,sempre non essendo vista.
Vicino a Magnus c'erano i suoi due figli,Max e Rafael,entranbi sulla quarantina,apparte il fatto che il primo,dimostrava al massimo 17 anni, mentre il secondo la sua vera età.Era strano e triste sembrare più giovane di un suo figlio e poco più vecchio dell altro,pensò lo stregone.
Era orribile pensare al giorno in cui sarebbe dovuto andare al funerale di Rafael..
Magnus si sentiva vuoto.Completamente vuoto.Come se ogni fibra della sua anima gli fosse stata strappata via.
Il suo sguardo,che fino a a quel momento aveva evitato di girare verso quella direzione,si fissò sulla pira.In cima,riusciva a scorgere un telo bianco che copriva il corpo dell amore della sua vita.E quando il fumo fu troppo forte per vedere altro che non fosse la base dalla pira,Magnus strinse le mani attorno le spalle dei suoi figli e lo salutò in silenzio,stringendo un  anello d'argento con alcune parole scritte all' esterno e all 'interno.Un anello che avrebbe portato per tutta la sua grande,lunga vita.
Ave atque vale,Alexander Lightwood.Ti saluto e addio.Aku cinta kamu,Alec.Per ora e per sempre,Aku cinta kamu.

Poi era passato un secolo.Era andato al funerale di Rafael,insieme a Catarina che lo sosteneva come l ultima volta,a quello della dolce Clary,e a quello di Jace,che aveva visto disperarsi e cadere ai piedi della pira della moglie.Era morto pochi mesi dopo.A quello di Isabelle,la forte Isabelle, e prima del suo a quello di Simon Lovelace.
Il mondo era cambiato.Per Magnus Bane,ora che era solo,il mondo era finito.
Aveva provato tutto,tutto per non essere così irrimediabilmente spezzato,m niente.Era persino andato a un appuntamento o due con Catarina Loss,che cercava solo di tirargli su il morale,e addirittura di partecipare a una "ripatriata fra immortali",a cui erano presenti Catarina,Ragnor Fell,Tessa Gray insieme a quello che una volta era stato Fratello Zaccaria ma che ora era ritornato ad essere solo e semplicemente Jem, Lily.Avevano parlato di William Herondale,di Raphael Santiago,di Alec Lightwood e di tanti altri amori perduti.Di storie note solo a loro,che si svolgevano nei paesi più vari.Di cose che si perdevano nel corso della storia ma erano ancora abbastanza ricordate da essere raccontate.

In tempi più felici,Magnus era tornato a casa tardi dopo aver noiosamente discusso con un tizio che credeva di sapere tutto sui demoni ma che si era rivelato essere solo uno stupido mondano che voleva evocarne uno e non aveva idea di come fare.Che lavoro stancante,fare il Sommo Stregone di New York.Ti venivano dati tutti i problemi.
Probabilmente stavano tutti dormendo pensò,guardando l'orologio.Ma non era così.
Da una stanza proveniva una luce fioca.Si sentiva il grattare di una penna.Magnus spalancò la porta della stanza.
Alec,che allora aveva 31 anni,era chino sul tavolino in mogano che avevano acquistato di recente,e scriveva furiosamente.Non si girò nemmeno quando Magnus lo chiamò la seconda volta.
-Alec!
Lui sobbalzò e si girò verso di lui.
-oh,sei tu.Mi hai spaventato!-
-cosa stai facendo?
Lo shadowhunters coprì con la mano quella che sembrava una lettera.
-oh,è per Izzy,sai,è ancora in vacanza a Roma con Simon ed è un po che non la sentivo..
Magnus alzò un sopracciglio.
-Non potresti semplicemente mandarle un messaggio col telefono?-
Alec sembrava imbarazzato.
-beh si,ma dato che è andata a vedere dei monumenti antichi mi sembrava carino usare il vecchio modo..-
Non gliela raccontava giusta, era chiaro,ma Magnus non disse niente.Glielo avrebbe detto quando avrebbe voluto.Se avesse voluto.

Aveva scoperto che era una lettera. Ma non per Isabelle,o almeno alla Isabelle che era stata in vacanza a Roma con Simon molti anni prima.Era per lui.
Magnus l aprì con mani tremanti,mettendo da parte una busta che recava la semplice scritta:"per te,quando sarà il momento", nella solita scrittura incomprensibile che conosceva quando se stesso.

Ciao,Magnus,Amore della mia vita,

Sono io.Alec.O Alexander,come mi chiami sempre tu.Non ho mai capito cosa ci trovassi di tanto bello nel mio nome di battesimo,ma ha un suono totalmente diverso quando lo pronunci tu.L'ho sempre amato,quel suono.
Sto scrivendo questa lettera perché,se tutto è andato come penso,in questo momento io  sono morto.E tu a pezzi.
Magnus,ti prego:NON FARLO.
NON LO DEVI FARE,OK?
Non isolarti.
Anche se non ci sono più,non devi smettere di essere Magnus Bane,la persona felice della quale sono così perdutamente innamorato.
Fa male,il dolore è insopportabile,ti schiaccia tanto da farti credere di non riuscite più  respirare.Lo so,perché é quello che provo io al pensiero di perderti.Ma tu PUOI respirare.Amore,tu puoi farlo.E quando starai anche un pochino meglio,non bene,ma meglio,voglio che tu lo faccia.Prova emozioni.Provale tutte.Piangi e disperati,abbi paura,e piano piano,lentamente inizia di nuovo a sorridere,ad apprezzare la vita.A provare speranza.
Sei più forte di chiunque io conosca.Non lo sai,ma io si. Quando usi la magia e i tuoi capelli sembrano blu per colpa dei riflessi delle scintille che provengono dalla tua mani,e i tuoi occhi sono seri e potenti,emanano energia,la stessa che hai quando sorridi e il mondo mi casca addosso,e rafforzo ancora di più  la convinzione che,poteri o no,tu sei magico.Perché dall'effetto che mi fai,devi esserlo per forza.Tu incanti.
Sei tutta la mia vita,Magnus Bane.Ma non voglio che la tua finisca dopo la mia morte.Viaggia.Conosci persone nuove.Tingiti i capelli di verde lime,per raziel,fatteli arcobaleno!Stai bene con tutto.Mangia qualcosa di strano.Compra degli stivali da cowboy.E, (sto letteralmente ribollendo di gelosia mentre scrivo,ma so che ho ragione), innamorati si nuovo.
Ricordami,nelle giornate di pioggia,quando guardi il cielo del colore dei miei occhi,quando d'un tratto,anche a distanza di anni,senti bruciare il dolore come acido.Ricordami,ma allo stesso tempo vivi.Vivi ,vivi ,vivi.
Perché è quello che voglio.Voglio vedere(se si può fare da lassù ) il  Magnus che conosco io.Gioioso,gentile,divertente,saggio,bello,disarmante.Meraviglioso.
P

erché non c'è NIENTE che mi renda così,COSÌ FELICE di vederti ridere.
Ti amo,Magnus.Sussurro il tuo nome,amore,sussurro ciò che è scritto sul nostro anello,sussurro la cosa che più capisco.
Ti amo.Ti amo.
                     Ti amo.
        E così sarà per sempre.

Tuo per l'eternità,
      Alexander Lightwood.

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