L'allarme iniziò a suonare incessantemente e con esso la luce divenne di colore rosso ed iniziò a lampeggiare... In poco tempo le urla iniziarono ad aumentare. La ragazza cercò di vedere qualcosa dalla piccola finestrella che dava all'esterno, ma le catene le impedivano di avvicinarsi ad essa. Ad un certo punto le catene si aprirono di colpo.
Leila si alzò in piedi in fretta e iniziò a guardare verso la porta, si avvicinò velocemente ad essa ma notò che era ancora chiusa.
Devo assolutamente uscire da qui...
La ragazza iniziò a dare delle forti spallate alla porta. Ma nonostante i suoi tentativi non ottenne nulla.
Per qualche secondo andò in panico, ma si ricompose in fretta.
Fece qualche passo indietro e con una piccola rincorsa diede un altra spallata alla porta... Niente... Però la castana sentì che la porta si era spostata di poco.
Fece un altra volta lo stesso movimento e la porta si spostò ancora un po'.
Alla fine andò infondo alla stanza e da lì prese la rincorsa... Finalmente la porta si aprì e la ragazza fu libera di guardarsi intorno.
Si era scatenato il putiferio... Alcuni pazienti erano liberi e si stavano avventando su chiunque gli capitasse a tiro sia medici sia pazienti.
Leila non perse altro tempo e iniziò a correre verso la sala da pranzo... Non aveva idea di dove fosse l'uscita ma voleva avere un po' di spazio per combattere, nel caso qualcuno avesse cercato di aggredirla.Mentre scendeva le scale una porta si aprì di colpo rivelando altri pazienti del piano inferiore al suo... Tra questi c'era anche Duffy..
"Duffy!" gridò la ragazza, egli si voltò verso di lei e sorrise lievemente
"Guarda un po' Leila... Credo che oggi la fortuna sia dalla tua parte..." il ragazzo non disse altro e riprese a correre.
Probabilmente lui sa dov'è l'uscita
La ragazza lo seguì.
I due, assieme a un piccolo gruppo di pazienti, correvano per i corridoi infiniti della struttura accompagnati dalla luce lampeggiante rossa.
Erano quasi alla fine, si poteva vedere chiaramente una porta che sembrava un uscita di emergenza.
La ragazza sorrise leggermente e cercò di aumentare il passo per raggiungere la porta... Ma qualcosa la fece bloccare di colpo.
Una sensazione strana...come se qualcuno la stesse chiamando...
La ragazza voltò leggermente la testa a destra e vide una stana persona seduta infondo ad una cella chiusa.
Le braccia della persona erano chiuse da una camicia di forza che sembrava impedire ogni genere di movimento...
Solo dopo la ragazza notò il volto di quella persona... Esso era coperto da una maschera blu e da essi colava una sostanza scura...
"Dicono che non abbia gli occhi e che da essi coli quella raccapricciante sostanza nera.."
Le parole di Duffy le ritornarono in mente. Eppure si sentiva stranamente attirata da quella figura... Sembrava come se quello che c'era attorno a lei fosse completamente svanito...
La ragazza si riscosse, guardò velocemente attorno a se e poi allungò la mano verso la creatura.
Lentamente strinse le dita e strappò quella camicia di forza che teneva bloccata quella persona.
Leila osservò il palmo della sua mano... Io ho fatto questo? Come?
Ma i suoi pensieri vennero interrotti da un rumore sordo e neanche il tempo di accorgersene, che era già a terra con un enorme peso sopra di lei.
La creatura che aveva appena liberato era davanti a lei... Aveva spaccato la porta e le era saltato addosso bloccandole le mani.
La guardava incessantemente e la ragazza rabbrividì alla vicinanza con quelle orbite vuote...
Dopo svariati minuti la creatura si alzò e corse via...
Chi diavolo era quello?Ormai l'allarme aveva cessato di disturbare le orecchie della ragazza che finalmente dopo tanto tempo si trovava nella foresta... Quella che ormai era diventata la sua nuova casa... Camminò fino allo sfinimento finché delle interferenze non iniziarono a rimbombare nella sua mente... Erano molto più forte di quelle che sognava, ma cercò di sopportare il dolore.
Presto davanti a sé comparve l'Operatore assieme ad altri individui. Tuttavia Leila non fece molto caso a loro, si concentrò sul suo padrone.
Alzò lo sguardo per guardarlo.
Lui non disse niente, rimase a guardarla con il suo volto bianco. Poi allungò la mano rivelando la maschera che Leila aveva visto in sogno.
La ragazza un po' tutubante prese l'oggetto e lentamente se lo mise in volto. La maschera calzava perfettamente con il suo viso, come se fosse stata creata appostitamente.
Improvvisamente un forte rumore iniziò a risuonare nelle orecchie della ragazza.
Leila si mise la mani in testa e iniziò a contorcersi. Gridò, nonostante la maschera impedisse la completa espansione della sua voce, ma nessuno degli esseri presenti si mosse.
Alla fine il dolore si espanse e raggiunse il suo braccio sinistro. Su di esso iniziò a formarsi un profondo taglio, come se lo stessero incidendo con un coltello. Lentamente si formò un cerchio con una X al centro. Quando questo segno fu completato il dolore cessò improvvisamente.La ragazza iniziò a respirare affannosamente e cadde in ginocchio.... Si guardò il braccio, ormai pieno di sangue che colava.
Il dolore era immenso, e il bruciore insopportabile ma non lo diede a vedere.
Non voglio essere debole.
Alzò lo sguardo. L'Operatore la stava guardando, o almeno così sembrava. Poco dopo un altra interferenza si fece strada nella mente della ragazza.
Ella abbassò per qualche secondo lo sguardo e lo rialzò solo quando il rumore cessò. L'Operatore se ne era andato, ma Leila notò in poco tempo la presenza degli altri individui davanti a lei.
STAI LEGGENDO
Eyeless Jack «•Hell•»
Sonstiges«Affronteremo insieme questo inferno» «...insieme...» Leila è una ragazza che da anni ormai ha allucinazioni su uno strano uomo dal volto bianco e privo di lineamenti, che veste uno smoking. Gli psicologi le hanno detto che soffre di schizzofrenia...