Febbraio 2014,Carlisle, Pennsylvania.
Uscii dalla scuola osservando i miei sbuffi nell'aria fredda. Mi sedetti sul piccolo muretto di fronte al cancello, idossai le cuffie del mio iPod e iniziai a leggere Romeo e Giulietta per il saggio di letteratura. Non avevo nessuna fretta di tornare a casa, lì non c'era abbastanza tranquillità tra i miei che litigano e mia sorella che chiede continuamente di giocare a 'Mamma e figlia'. Ero completamente immersa nella lettura che mi accorsi che nevicava solo quando un fiocco si poggio su una pagina del libro. Alzai lo sguardo confusa, tutto intorno a me era ricoperto di bianco in modo uniforme. Restai imbambolata ad osservare come i petali di ghiaccio volteggiava intorno a me in una danza maestosa.
"Non capita tutti i giorni uno spettacolo del genere " sussurò qualcuno al mio orecchio. Mi girai velocemente e vidi l'oceano dentro un paio d'occhi, riuscivo quasi a immergermi dentro essi.
"C'è qualcosa che non va nei miei occhi?" domandò il ragazzo di cui non sapevo il nome. Le mie guance si colorarono di rosso, abbassai lo sguardo e scossi la testa.
"Allora ragazza dalle poche parole, come ti chiami?" si sedette accanto a me e io alzai il capo.
"Lila Cooper." sorrisi.
"Bene Lila, ti va di prendere un frullato?" chiese.
"Certo!" risposi senza esitare. Cercai con gli occhi una macchina o una moto nei paraggi ma non c'era nulla.
"Mi dispiace piccola, ma dobbiamo camminare." disse il biondo capendo il mio sguardo. Imbarazzato, si morse il labbro inferiore dove si trovava un piccolo anellino nero.
Scrollai le spalle con indifferenza, non era la prima volta. Ci incamminammo e l'unico rumore era quello delle nostre suole sul marciapiede.
"Ah già, ancora non mi sono presentato. Sono Luke Hemmings." mi porse la mano. Risi stringendola. Lui era più alto di me, arrivavo a malapena alle sue spalle.
"Vieni dall'Australia, giusto?" chiesi.
"Come hai fatto a capirlo?" domandò confuso. Mi morsi il labbro, anche io avevo questo brutto vizio.
"Prima di tutto dall'accento e secondo... tutti parlano di te a scuola." spiegai. A Carlisle non c'è mai niente di nuovo quindi ogni novità è fonte di pettegolezzo. Si è discusso se fosse carino o no, il colore degli occhi, di tutto! C'è chi ha anche scommesso che lo conquisterà. Io non mi sono interessata, non sono il tipo di scommesse o altro, ecco perché vengo presa in giro da tutti. Per loro sono la 'strana' o la 'verginella' cose così. Preferisco stare a casa piuttosto che uscire a ubriacarmi.
"A che pensi?" Luke interruppe i miei pensieri. Scossi la testa.
"A niente." risposi.
"A me non sembra." scrollai le spalle.
"Allora, parlami di te." disse il biondo.
"Ehm... io non sono il tipo che parla molto di sé. Non sono molto interessante." mormorai.
"Lo escludo categoricamente. Dì la prima cosa che ti piace e che ti passa per la mente." mi incoraggiò. Questa frase mi sembra di averla già sentita.
"Okay. Mmm..." la prima cosa che mi piace e che mi passa per la mente? "La musica."
"Quale canzone ascolti più spesso?"
"Beh, ascolto sempre un po' di tutto."
"Bene, qualche volta mi farai ascoltare la tua playlist?"
"Ehm... okay." ero un po' a disagio. Nessuno mi aveva mai fatto tutte queste domande. Nessuno si preoccupava di conoscermi, di limitavano a prendermi in giro per la mia carnagione ambrata, per i capelli castani fuori posto o per gli occhi dello stesso colore del ghiaccio, soprattutto per gli occhi. Mi trattavano come se fossi un alieno o anche peggio. Luke non era come gli altri, lui sembrava veramente interessato a me.
"Ora che ci penso, tu vuoi sapere tutto di me quando invece io di te non so niente." dissi.
"Sai che sono Luke Hemmings e questo è abbastanza." mi rispose guardando ancora il cielo. Non nevicava più ma in compenso tutto era bianco. Le case, gli alberi, le strade.
"Quanti anni hai?" chiesi curiosa.
"Davvero ti interessa saperlo?" alzai le spalle. Lui sbuffò, creando una nuvoletta bianca.
"18." mormorò. Sorrisi. "Tu?" domandò.
"17." eravamo arrivati a destinazione e ordinai un frullato al cioccolato e lui fece lo stesso.
"Io devo andare un secondo al bagno. Mi tieni d'occhio lo zaino?" dissi al biondo. Lui annuì e dopo dieci minuti lo ritrovai al suo posto con un sorriso stampato sul volto.
"Ehm... ora dovrei tornare a casa. Grazie per il frullato. Ci vediamo a scuola."
"Figurati, Lila." e mi fece l'occhiolino. Mi allontanai con il suo sguardo addosso.
#SpazioAutrice
Tadaaan!! Avevo da settimane questo capitolo sul cellulare ma non riuscivo mai a pubblicare. Vorrei pubblicare il capitolo di Amo io peggior nemico ma vi voglio fare soffrire ancora un altro po'. Probabilmente questo è il capitolo più lungo che io abbia mai scritto. Domani inizia la scuola per me e non aggiornerò presto. Ora non so che dire quindi mi dileguo.
- Aury
STAI LEGGENDO
Daughter || Luke Hemmings
Fanfiction"Come hai potuto nascondermelo?" urlò. "Non ne ho avuto l'occasione, non sapevo come..." "Non ne hai avuti l'occasione? Hai avuto tre anni,ogni giorno ne avevi la possibilità. Credi sia stato meglio che lo sapessi in questo modo?" "No, Luke. Avrei...