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"Michael, non esistono le caramelle all'anguria!" dissi al ragazzo e evidenziatore a testa in giù sul divano come me.

"Sì invece! E te lo dimostrerò." affermò ed io ruotai gli occhi.

"Comunque, dov'è Margaret?" chiese.

"Dalla sua compagnetta Alice, fanno un pigiama party e io ne approfitto per andare un po' in palestra." risposi.

"Quella bambina italiana? Io amo il suo accento! E anche l'Italia, insomma la pizza, il tiramisù, le italiane! Se mi sposerò, mia moglie sarà italiana." affermò tutto convinto.

"Mi devo preoccupare?"

"Sei solo invidiosa!" mi fece la linguaccia, gli diedi uno schiaffo giocoso sul petto e mi alzai. Michael fece lo stesso, avevano entrambi la faccia rossa per il troppo tempo all'ingiù.

"Ho vinto!" esultò.

"Non sapevo stessimo gareggiando." dissi ridacchiando.

"Avresti dovuto capirlo." rispose.

* * * *

Non mi accorsi che si era fatto tardi finché non sentii male alle mani. Andai nello spogliatoio e recuperai le mie cose. Avevo una chiamata persa da Luke. Uscii dalla palestra e mi diressi verso casa, passando per il parco. Perché mi aveva chiamata? Gli era successo qualcosa? Forse gli avrei dovuto mandare un messaggio per assicurarmi che stesse bene. Un momento, io che mi preoccupavo per Hemmings? Stavo delirando, ne ero sicura. Ma perché mi aveva chiamata? Digitai il suo numero e rispose dopo il primo squillo.

"Pronto?" disse piano.

"Perché mi hai cercata oggi?" domandai senza giri di parole.

"Oh ciao Lila, come va?"  alzai gli occhi al cielo.

"Rispondi, Hemmings."

Sospirò."Volevo assicurarmi che eri veramente tu."

"Sei ubriaco?" chiesi ridacchiando.

"No, non credo" rispose sussurrando al mio orecchio. Mi girai di scatto e per poco non sbattei la testa contro il biondo.

"Luke che cazzo ci fai qui?!" urlai.

"Non urlare come se ti stessero violentando." mi rimproverò e io gli pestai il piede.

"Ci risiamo, che ho fatto adesso?" domandò.

"Mi hai spaventata!" esclamai.

"E per questo cerchi di farmi rimanere zoppo?" ruotai gli occhi.

"Perché mi segui sempre? Sei uno stalker?"

"Preferirei stalkerare Selena Gomez ma mi accontento." disse sarcastico e io gli diedi un pugno sul braccio.

"Sai che i lividi non soffrono di solitudine vero?" chiese retorico.

"Beh, se ti piace cosi tanto la mia compagnia, devi accettarne le conseguenze." ci ritrovammo a camminare fianco a fianco come la scorsa volta in silenzio.

"Quindi fai pugilato?" mi fermai di colpo.

"Come fai a saperlo?" dissi sorpresa.

"La scorsa volta ti ho visto le nocche e poco fa ti ho vista in palestra."

"Ah."

"Perché non me l'hai mai detto?"

"Non me l'hai mai chiesto." alzai le spalle. Mi ero stancata di camminare, così trovai una panchina e ci sedemmo.

"Di solito le ragazze fanno le cheerleader, non a botte" constatò ridacchiando. Spostai lo sguardo in alto, guardando il cielo. Ormai si era fatta sera e probabilmente era ora di cena.

"Se non te ne fossi accorto, non sono come le altre ragazze." dissi sorridendo.

"Già, sei molto meglio." mormorò. Girai la testa e lo trovai a pochi millimetri di distanza dal mio viso. Il fiato mi si fermò in gola, il mio cuore cominciò a battere all'impazzata e sentii una strana sensazione allo stomaco, mai provata prima. Sono veramente queste le farfalle di cui si parla nei libri? No, era impossibile, io non ero innamorata, tanto meno di Luke ≪Modesto≫ Hemmings.

"Andiamo Lila, lasciati andare." sussurrò lui. I nostri nasi si sfidarono, un altro piccolo movimento e le sue labbra sarebbero state sulle mie.

"Luke, allontanati immediatamente o ti do un pugno in faccia" sussurrai a mia volta, ma la mia voce non era decisa come mi aspettavo. Mi spostai velocemente e mi alzai, mentre il biondo era ancora sporso avanti. Gli avrei riso in faccia se non fossi ancora scombussolata per quello che era successo poco fa e quello che poteva succedere.

"Perché l'hai fatto?" domandò confuso, alzandosi.

"Te l'ho detto, non sono una ragazza comune e non mi puoi conquistare in dieci minuti con belle parole."

"Okay, allora facciamo una scommessa." suggerì.

"Che tipo di scommessa?"

"Se entro due settimane, ti convico a lasciarti baciare da me, diventerai la mia ragazza." spiegò sorridendo.

"Sì, certo, come no. Immagina, Hemmings." risi nervosamente.

"Sono serio." a quelle parole smisi immediatamente. Diceva veramente?

"E se perdi?" domandai.

"Fidati, piccola. Io non perdo mai." rispose sogghignando.

"Se accadesse?"

"Smetterò di darti fastidio."

"Per sempre?" domandai.

"Finché tu vorrai." alzò le spalle."Allora, ci stai?" allungò la mano.

La osservai un po', esitando. Dopo tutto non vincerà mai, non glielo permetterò. Alla fine la strinsi.

"Non pensavo avresti veramente accettato." disse.

"Perché tu non sai quanto sei fastidio." risposi e ridemmo.

Questo è l'unico modo per levarmi finalmente Luke dai piedi. Ma è veramente questo ciò che vuoi?, domandò una vocina dentro me.

#SpazioAutrice

Buon 2015! Come avete iniziato l'anno? Tra 2 giorni ri-inizia la scuola ed io sono nella merda (yeeeep!)

Lunedì io e la mia migliore amica abbiamo in mente di fare una sfida a chi mangia più Marshmallow, se morirò sarà colpa sua. Adesso vi lascio xx

- Aury

Daughter || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora