Capitolo 3

51 2 0
                                    

Stephen si era rialzato piano piano, ma non aveva visto in che direzione era andato Thomas <<cazzo!!>> pensò, <<perchè mai mi ha fatto questo?>>. Un po' rintontito per la botta ricevuta andò all'ospedale più vicino, mentre si copriva l'occhio destro con la mano. Appena entrato in ospedale, chiamò Isaac e Margaret che lo raggiunsero in meno di venti minuti. <<Stephen che è successo? Eri sul tavolo a scrivere poi non ti abbiamo più visto, dov'eri finito? E che cazzo hai fatto all'occhio?>> chiese preoccupato Isaac. <<Avevo visto Thomas che sembrava disorientato, così sono corso fuori per aiutarlo ma, dopo averlo chiamato balbettò qualcosa e corse verso di me con un coltello e mi ha fatto questo>> rispose Stephen mentre si toglieva la mano dall'occhio per far vedere la sua ferita. <<Oddio!!>> urlò Margaret. Due ore più tardi, circa, il trio uscì dall'ospedale con Stephen che aveva un'enorme benda sull'occhio destro. Dopo questo misfatto ognuno tornò a casa sua per incontrarsi nuovamente la mattina successiva per superare la penultima settimana di scuola e, se possibile, affrontare Thomas.

Il mattino seguente, come al solito Isaac passò a prendere Margaret e Stephen, e insieme andarono a scuola, speravano di trovare Thomas e chiedergli una spiegazione sulla sua azione. Arrivati a scuola, sulle porte d'ingresso i nastri della polizia che recitavano "CRIME SCENE DO NOT CROSS", il trio provò ad entrare ma il preside arrivò giusto in tempo per fermarli dicendogli di tornare a casa.  <<Signor preside che cosa è successo?>> chiese in tono preoccupato Stephen. <<E' successa una cosa gravissima, ma non posso dirvelo vi sconvolgerebbe>> rispose rassegnato il preside <<dai tornate a casa oggi e domani la scuola sarà chiusa>> concluse il preside. Il trio fece finta di allontanarsi per poi rientrare dalla finestra, lasciata aperta dalla bidella senza farsi notare, del laboratorio di fisica che era al piano terra. Appena furono dentro istituirono una specie di campo base, ovvero, loro si sarebbero nascosti nello sgabuzzino dove tenevano tutti i materiali, mentre Stephen andò in avanscoperta per scoprire se era successo quello che pensava. Stephen si allontanò e cercò la causa scatenante della chiusura della scuola. Dopo aver girato 10 minuti trova nella sua classe il corpo di Tobias senza un braccio, una gamba e con metà volto senza pelle, a questa vista Stephen corse in bagno e iniziò a vomitare. Dopo 5 minuti tornò al campo base e diede la tragica notizia a Margaret e Isaac, che scapparono dalla stessa finestra da cui erano entrati. Stephen disse <<forse so chi è stato>>. <<davvero?? E chi?>> chiese incuriosita Margaret. <<colui che mi ha fatto questo>> rispose Stephen indicando la sua benda. <<non vorrai dire che...>> ribattè tremante Margaret. <<esatto...Thomas!>> concluse Stephen.

Il trio si diresse verso casa di Aamon, il leader del club dell'occulto, Stephen bussò molto forte fino a farsi male alla mano. Poco dopo Aamon uscì e con un tono calmo e da presa in giro chiese <<qual buon vento amici, cosa vi porta qui nella mia umile dimora??>>, Stephen non ci vide più, a momenti lo stava per aggredire, ma Isaac con dei riflessi felini lo fermò. Margaret prese il sopravvento e domandò <<senti Aamon o come ti chiami, dove abita Thomas? So che gli hai inculcato delle idee di merda nella testa però mi devi dire dove abita>>. Aamon rispose sempre con lo stesso tono<<Margaret non ti sono mai piaciuto lo so, ma se vuoi questa risposta te la darò. Abita a 4km da qua proseguendo dritto verso sinistra, alla 6 strada sulla destra entrerai a Glell Street e se la memoria non mi inganna abita al civico 66>>. <<Davvero...wow grazie Aamon>>. Intanto Stephen era arrabbiato, ma Isaac era l'unico che riusciva a tenerlo giù con la testa. <<se lo becco lo ammazzo>> disse arrabbiato Stephen. <<Stephen datti una cazzo di calmata!!>>rispose a tono Isaac. Stephen andava avanti e indietro per il cortile di Aamon. In quel momento arrivò Margaret tutto sorridente e disse <<boys...l'abbiamo trovato, fatemi chiamare mia madre che mi porta la macchina e ci avviamo>>.

Sangue a KelleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora