Da poco è iniziata la primavera.
Sembra quasi che dopo quel ventun marzo, tutto abbia iniziato a rinascere, ad aggiustarsi.
Le giornate sono sempre soleggiate.
I fiori sono sempre di più.
E il vento sempre più dolce.
Ho guardato le persone dalla mia finestra in questi giorni.
Vestono tutte con colori sgargianti, come se la primavera sia una scusa per far finta d'essere felice.
I fiori sbocciano e non importa quanto siano belli, danno tutto quello che hanno, la gente cosa fa?
Finge.
Davvero, mi chiedo, ha il coraggio di mentire alla primavera?
Io non credo di poterci riuscire, forse perché quando penso a lei penso anche a te.
Perché forse come può essere un abbraccio per qualcuno, per me la primavera eri tu.
E nonostante avessi un'allergia, forse non veramente a quello che succedeva durante questo periodo, ma alla felicità di viverlo, non vedevo l'ora che arrivasse.
Perché Donghyuck, hai mai sentito l'irrefrenabile voglia, la bisognosa esigenza, della primavera in inverno?
Non hai mai desiderato di farti baciare dal Sole mentre coglievi un'orchidea?
Io l'ho fatto tutto quest'inverno, e ti posso giurare che è stato il desiderio più doloroso che io abbia mai posseduto.
Habere, non haberi.
Così dicevano i latini.
Eppure lo sai meglio di me, che oltre alla primavera, io appartenevo a te.
Possedere, non essere posseduto.
Non ci sarei mai riuscito con te al mio fianco.
E infatti vedo come sono ridotto ora.
Solo un cumulo di detriti sedimentari formati da cellule distrutte.
Solo una buca, in un terreno curato, che chiunque vorrebbe riempire.
Solo il prigioniero più deluso del tuo cuore.
Yukhei mi ha chiesto se volevo una mano a soffrire di meno.
A dimenticarti.
Gli ho detto allora di andarsene.
Stavo per piangere.
Gli ho risposto male, quando lui voleva solo fare il mio bene.
Odio mostrarmi così stupido e debole davanti alle altre persone.
Non voglio nemmeno vedano i miei lati negativi.
Voglio fingere che ci sia solo buono in me.
Forse è di questo quello di cui ti sei innamorato Donghyuck?
Una semplice facciata.
Forse è per quello che quando ho iniziato a mostrarti tutte le lacune che avevo, tu te ne sei andato.
Non ti biasimo, probabilmente avrei fatto lo stesso.
Però fa male lo stesso.
Prima di andarsene ha insistito.
Ho visto la sua espressione addolorata.
Gli ho detto che non mi serviva il suo aiuto.
Questa primavera ci sono le margherite ad aiutarmi.
E se non ci saranno loro, ci saranno i tulipani.
O i girasoli.
O forse tu che ritorni d'improvviso dicendo che hai fatto uno sbaglio.
Ti perdonerei all'istante sai?
E sai sto piangendo ora.
Sto versando aghi di lacrime.
E massi di singhiozzi stanno riempiendo il silenzio di questa casa.
Forse la tua vitalità di cui era prima colma, sta venendo sommersa dal mio dolore.
Ormai sembra tutto così sbagliato senza di te.
Ogni foto che guardo in cui non ci sei, sembra così sbagliata.
Se mi vedessi, cosa penseresti?
Se fossi ancora la persona che ho conosciuto all'inizio, bloccheresti il tuo cammino e mi tenderesti una mano.
Ma sono addolorato Donghyuck, non stupido.
Ho visto che sei cambiato.
Non sembri più il Sole timido dell'alba.
Ora sei il Sole spavaldo del tramonto.
Non credo mi piaccia questa cosa.
Che è successo Donghyuck?
Cosa ti ha fatto cambiare?
Dimmelo ti prego.
Perché a questa domanda le margherite non sanno rispondere.
STAI LEGGENDO
❝ ghost of you ❞
Fanfiction"Donghyuck, sto ballando da solo nella nostra casa, con il tuo fantasma"