siamo troppo giovani, troppo stupidi, per conoscere cose tipo l'amore

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Sono uscito con Jaemin ieri.

Probabilmente è una delle persone migliori che abbia mai conosciuto. 

Abbiamo parlato tanto, di come ha iniziato a fare caldo improvvisamente dopo così tanta pioggia.

E abbiamo parlato anche di Jeno. 

Credo lo lascerà alla fine della primavera. 

Ha detto che è stufo di sentirsi prendere in giro, di sbattere contro il muro di un vicolo cieco.

Io semplicemente sono rimasto zitto.

E pensavo solo a te, perché mi hai distrutto così tanto che sembra impossibile sentire il cuore caldo. 

Ma adesso con lui, è solo noi meno tu. 

E presto forse non ci sarà nemmeno un noi. 

Abbiamo parlato anche di te. 

E non ho fatto che ripetere che ti amavo più di me stesso.

Che sarei morto per te. 

Gli ho detto che dopo la tua assenza tutto sembrava dello stesso colore di un temporale. 

E gli ho detto che ho pianto così tanto.

Che non mi sono alzato dal letto per giorni. 

Che non mi ricordo più che cosa si prova a sorridere. 

Gli ho detto che ero così dipendente da te. 

E stavo piangendo così tanto, che forse anche il Sole si stava vergognando di me. 

In quel momento c'eravamo solo io e i ricordi di te. 

Poi ho tirato fuori le mie cuffiette e semplicemente ne ho porto una a Jaemin.

E siamo rimasti lì, sul marciapiede tra di noi e i nostri cuori spezzati. 

E le macchine continuavano a passare e il mio cuore continuava ad accelerare.

Avrei voluto fermare il tempo.

Sentivo come i polmoni mancare. 

Come lo stomaco in subbuglio. 

Avrei voluto vomitare, ma non mangiavo da molto. 

Ho invitato da me Jaemin. 

Abbiamo ordinato del cibo cinese. 

Non era granché, probabilmente le verdure erano andate a male. 

Mentre mangiavamo e parlavamo delle stelle, a riempire il resto dello spazio c'erano le note delle nostre canzoni. 

Abbiamo guardato un film. 

Credo avesse qualcosa a che fare con una parete. 

Era ormai mezzanotte passata quando ho provato a proferire parola. 

Solo che ero così stanco che ho pensato avrei detto solo tante stupidaggini. 

E Jaemin non avrebbe ascoltato. 

Stava abbracciando un cuscino. 

I capelli erano tutti scompigliati e non più rosa sotto il riflesso della luce lunare. 

Dormiva con le labbra leggermente socchiuse. 

Era davvero bello, ma forse tu lo eri di più Donghyuck. 

Pensai di non svegliarlo, di lasciarlo dormire sul divano. 

Ma probabilmente la mattina dopo si sarebbe svegliato con un grande mal di schiena. 

Così ho pensato che magari avrebbe potuto dormire in camera con me. 

Ma non sono ancora pronto per lasciare qualcuno dove prima c'eri tu. 

Così sono semplicemente rimasto lì e poi mi sono ricordato che mi aveva detto che Jeno andava sempre a letto tardi. 

Ho semplicemente sperato fosse sveglio. 

E Jaemin non aveva messo alcuna password al suo telefono. 

E chiamare Jeno era stato così imbarazzante. 

E quando ho sentito la sua voce che diceva parole dolci, per un attimo mi sono dimenticato di star soffrendo per te e di star chiamando il ragazzo di un'altra persona. 

Sono Mark, gli dissi.

Mark?, mi chiese.

Il ragazzo del supermercato, gli spiegai. 

Perché hai il telefono di Jaemin?, mi domandò.

Sta dormendo, ed è a casa mia, ed è anche il tuo ragazzo, semplicemente gli risposi. 

dove abiti?, cercò d'informarsi. 

Cinque minuti dopo Jeno stava cercando di svegliare Jaemin continuando a dargli baci dolci sulle labbra e sulle guance. 

Avrei voluto esserci io al suo posto. 

Solo Jaemin non si svegliava e così semplicemente Jeno lo prese con sé.

Nell'arco di due minuti in quella stanza non rimbombavano altro che i miei singhiozzi. 

❝ ghost of you ❞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora