Aprile è iniziato da un po', eppure mi manchi così tanto.
Aprile è iniziato da un po', eppure non c'è più alcun Sole che mi sorride.
Tu te ne sei andato da molto, eppure non sono ancora guarito dalla malattia che mi hai recato.
Sai Donghyuck, oggi il cielo è più grigio delle pareti della mia stanza.
Oggi gli alberi assomigliano un po' alla mia vita, continuano ad essere instabili, fragili, timorosi, davanti alle grandi mani del vento.
Prima sono scese alcune lacrime dal cielo, probabilmente avevano lo stesso gusto dei sorrisi infranti.
Sento che tutto ciò che ti apparteneva in questa casa, se ne sta andando.
Nessun colore popola ancora gli angoli neri e cupi.
Nessuna risata rimbalza tra le pareti.
Così ho semplicemente provato ad essere felice.
Mi ricordo di quando avevi insistito così tanto, quando nulla di tutto ciò esisteva ancora, quando eravamo due semplici amici, per mandarmi la tua playlist preferita.
E all'epoca ero già innamorato, non avrei potuto dirti di no.
E così la volta dopo, quando ci siamo incontrati a casa mia, tu hai semplicemente preso il mio telefono, di cui sapevi la password come fosse il tuo nome, e collegandolo ad un amplificatore, hai fatto rimbombare melodie al mio orecchio sconosciute.
Abbiamo ballato tanto quella volta.
Mi ricordo che i tuoi calzini bianchi continuavano a sporcarsi di polvere.
Mi ero offerto di prestarti le mie ciabatte, ma tu, ti eri categoricamente rifiutato.
Dicevi che avrebbero rovinato la libertà che ci sarebbe stata.
Così quella volta, quando note allegre e note piangenti si alternavano, qualsiasi pretesto per te era buono, per afferrarmi la vita ed invitarmi a ballare.
E piagnucolavi così tanto perché rimanevo semplicemente impalato.
Ma Donghyuck, non sarei mai riuscito a ballare con te davanti.
Così ieri ho semplicemente rimediato a tutto ciò che avevo fatto di sbagliato in questi momenti.
E ti ho afferrato per la vita, prima che lo facessi tu.
Poi abbiamo iniziato a ballare.
Mi erano mancate le tue mani, i tuoi polsi, i tuoi fianchi.
Mi hai baciato.
E mi erano mancate così tanto le rose che avevi al posto delle labbra.
Mi hai detto che mi amavi.
Piangevi, dicevi che ti dispiaceva.
Dicevi che non volevi lasciarmi.
Dicevi che semplicemente eri stato costretto perché quell'anno l'inverno era arrivato prima del previsto.
Ho semplicemente fatto avvolgere le tue braccia attorno al mio torso.
Ti ho detto che andava tutto bene.
Ti avrei perdonato all'istante.
Senza alcun rimorso, senza alcuna angoscia, senza alcun rancore, io ti avrei ripreso.
Ero sicuro che le margherite avrebbero ripreso a sbocciare.
Ti ho invitato a rimanere a cena.
E tu guardandomi hai semplicemente annuito, mentre mi abbracciavi di nuovo.
Ho cucinato per la prima volta dopo tempo.
Le tue mani sui miei polsi sembravano così giuste e armoniche.
Non era il miglior cibo che avessimo mai mangiato, ma avevo te davanti, e questo bastava.
Ci siamo stesi sul mio letto, lo stesso che profuma ancora di te.
Abbiamo guardato fuori dalla finestra.
Il cielo era più limpido del tuo cuore.
Mi hai indicato le costellazioni.
Mi hai indicato la tua casa, perché potevi venire solo dal cielo Donghyuck.
E disteso su di te ho semplicemente chiuso gli occhi, perché la stanchezza di interminabili pianti era tanta.
Da quando te ne sei andato, è la prima volta che non vedo l'alba.
Ma sei qui con me, forse la mia migliore amica non la rivedrò più.
Però, sai il Sole non c'era nemmeno questa mattina, quando mi sono svegliato.
Nemmeno tu c'eri.
Sei andato via di nuovo?
O semplicemente non eri reale?
Voglio di nuovo poter accarezzare i tuoi fianchi.
Voglio di nuovo poter baciare le tue labbra.
Potrei fare di tutto, solo per questo.
Donghyuck, sto ballando da solo nella nostra casa, con il tuo fantasma.
Donghyuck, forse domani sorgerà il Sole, ma tu non ritornerai.
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❝ ghost of you ❞
Fanfiction"Donghyuck, sto ballando da solo nella nostra casa, con il tuo fantasma"