Tanto è passato dall'ultima volta che ho pensato a te Donghyuck.
Oggi è il sei giugno, vorrei farti gli auguri.
Solo che sembri scomparso.
E se devo essere sincero ho un po' di imbarazzo.
In più ora ho un'altra mano che tiene stretta la mia.
Sei stato un tassello importante della mia vita.
E nonostante tu mi abbia distrutto con tutto quel tuo essere meraviglioso.
Vorrei ridere e poter dire di aver seppellito tutto sotto montagne di felicità.
Solo che sarebbe una grande menzogna.
E' vero sono felice, ma mi manchi ancora.
Non potrei negare che quello che c'è stato tra noi è stato devastante, ma ho trovato qualcuno che ha saputo prendermi tra le sue braccia e tirarmi fuori.
E se penso a come l'ho conosciuto mi viene da ridere.
Stavo piangendo per te, quando un angelo mi stava davanti.
E avrei voluto accorgermi prima di lui.
Jeno è forse il più bel girasole che abbia mai visto.
E Jaemin la migliore margherita che gli è stata accanto.
Ed è stato così complicato arrivare fino a qui, a questo punto, in cui tutti noi siamo felici.
Jaemin con le nuvole.
E io e Jeno inseme.
E' stato strano il modo in cui ci siamo dichiarati.
Te lo giuro, se ci ripenso, arrossisco ancora.
Perché Jaemin stava piangendo davanti alla scena finale di Dumbo.
Io e Jeno stavamo solo ridendo.
E loro avevano rotto ormai da mesi ed erano così tanto amici.
Ed io mi sentivo il terzo incomodo.
E non so come la mia testa sia finita sulle cosce di Jeno.
Solo i miei piedi penzolavano dal bracciolo del divano.
E lui mi sorrideva davvero tanto, con quel suo piccolo e dolce sorriso, mentre arricciava un po' il suo naso.
Avevo il cuore fuori dal petto e probabilmente stavo sorridendo come uno stupido.
Ma ero così innamorato di lui.
I suoni che provenivano dalla televisione erano così lontani.
E anche tutto il resto sembrava inesistente.
Jeno passava le sue mani tra i miei capelli.
Avrei voluto dirgli di smetterla, perché avrebbe potuto far crescere delle orchidee nelle crepe del mio cuore e al'epoca, io non ero ancora pronto ad essere felice senza di te.
Io continuavo a far oscillare i miei piedi a disagio e a provocare un rumore sordo quando si scontravano con il divano.
Stavo arrossendo, era inverno, eravamo a casa mia con solo la stufa accesa.
Mi sentivo così stupido.
Jeno aveva iniziato ad accarezzarmi le guance e poi le palpebre e poi di nuovo le guance.
Avrei voluto rimanere lì all'infinito e godermi quei tocchi leggiadri come il vento.
Solo che ad un certo punto Jaemin si era alzato ed era andato a prendere dei fazzoletti, senza degnarci di un'occhiata e aveva acceso la luce.
E Jeno improvvisamente aveva smesso di darmi attenzioni.
E mi ero sentito così vuoto.
Il film continuava ad andare avanti, per i pochi minuti che mancavano, ma non prestavo nemmeno attenzione.
Mi ero rimesso seduto, le gambe incrociate, un braccio sul bracciolo del divano, i capelli tutti scompigliati e lo sguardo vuoto e stanco.
Perché ero davvero vuoto e stanco.
Ma poi Jaemin era ritornato e aveva spento di nuovo la luce.
E Jeno mi aveva preso la mano e mi aveva tirato a sé.
Se devo essere sincero, il fatto che ci fosse Jaemin lì, che avrebbe potuto vederci da un momento all'altro, mi metteva così tanto in soggezione.
Il suo braccio era avvolto attorno alle mie spalle. Il suo respiro caldo mi solleticava il viso.
Avrei voluto girarmi e ricambiare lo sguardo che mi stava lanciando.
Ma ero così in imbarazzo che avevo le lacrime agli occhi e le mani sudate.
Poi ho sentito le sue dita che delicatamente mi afferravano il mento. Mi costrinse a girare il viso.
Ed eravamo così vicini da poter scrutare l'un l'altro le imperfezioni che i nostri occhi conservavano delle nostre vite a pezzi.
Poi ho sentito un qualcosa al gusto di felicità sulle mie labbra.
Avrei voluto non staccarmi più.
E poi ci eravamo guardati negli occhi e questa volta ero stato io a fare il primo passo.
E le sue mani sui miei fianchi mi procuravano brividi che percorrevano tutto il mio corpo.
Io stavo stringendo i suoi capelli, neri e morbidi, nascosti sotto al cappuccio della sua felpa grigia.
E probabilmente volevamo entrambi più contatto.
Perché quando lui mi prese per le cosce e mi posizionò sul suo bacino, non ce la feci ad opporre resistenza.
E continuavo a baciarlo e stringere i suoi capelli tra le mie dita.
E le sue mani sui miei fianchi avevano una presa così forte che stavano iniziando a darmi fastidio.
Ma non avrei mai voluto fermarmi.
Poi ad un tratto la luce si accese e strizzai gli occhi.
Sapevo che Jaemin adesso poteva tranquillamente vedere quello che stava succedendo, ma il mio cervello non ragionava assolutamente in quel momento.
E le dita di Jeno si infiltrarono sotto la mia felpa e toccarono la mia pelle appena sopra l'elastico dei pantaloni.
Erano fredde e io avevo la pelle d'oca.
Ma solo perché lui era meraviglioso.
"Ragazzi, non è il film più bello che abbiate mai vist- oh mio Buddha!"
Avrei voluto ridere all'esclamazione di Jaemin, ma semplicemente mi limitai a a staccare lentamente le labbra da quelle di Jeno, per poi riattaccarcele pochi attimi dopo.
E Jeno aveva portato una mano sopra alla mia coscia destra, mentre l'altra era appena sopra il punto più debole che il mio corpo possedesse, quando Jaemin era praticamente corso via da casa mia.
Io continuavo a far passare la mie dita dalle sue guance alle sue labbra.
Credo che la decisione di consumare me stesso con Jeno, sia stata una tra le migliori scelte che abbia mai preso.
E la mattina dopo, trovarmi ad accarezzare la pelle di qualcuno, non più solo nel mio letto, mi ha fatto ricordare che cosa vuol dire felicità.
Ero così innamorato di lui.
Sono tutt'ora così innamorato di Jeno.
.
VI PREGO STO ARROSSENDO TANTISSIMO, QUALCUNO MI LANCI UN SECCHIO D'ACQUA ADDOSSO.
COMUNQUE spero che il capitolo vi sia piaciuto e ho un annuncio da farvi: dato che sono un genio in matematica, mi sono accorta di aver sbagliato a fare il conto, e non mancano tre capitoli alla fine, ma il prossimo è l'ultimo :)))))))
shysvn
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❝ ghost of you ❞
Fanfiction"Donghyuck, sto ballando da solo nella nostra casa, con il tuo fantasma"