Odiavo chimica.
Era una materia che proprio non mi andava giù.
Ero brava, non avevo mai preso meno di sette, ma la odiavo lo stesso.
Guardai l'ora al telefono, mancavano due minuti, poi finalmente sarebbe suonata la ricreazione.
Quel giorno ero particolarmente felice, Abbie era tornata dal viaggio in Olanda, quindi l'avrei rivista dopo due settimane.
Quelle settimane senza lei, senza la mia migliore amica erano state orrende.
Io e Nolan non ci parlavamo da tre mesi, avevamo litigato.
Era il mio migliore amico fino tre mesi fa.
Un giorno a scuola, davanti a tutti mi diede della puttana, senza un motivo, così smisi di parlargli, lo bloccai ovunque e lui non mi parlò più, evidentemente non mi considerava davvero la sua migliore amica, aveva abbastanza ragazze nella sua cerchia, non aveva bisogno di me.
Non lo avevo mai notato a scuola fino qualche anno fa, quando diventammo amici dopo esserci conosciuti in un parco.
Con il passare del tempo ciò che provavo per lui si era confermato, lo amavo, ma dopo quel giorno, a scuola, iniziai ad odiarlo.
Il suono della campanella mi distolse dai miei pensieri su Nolan, presi una sigaretta dal mio pacchetto, andai verso l'atrio e lì, ad aspettarmi vidi una chioma riccioluta, lunga e rosa.
Abbie.
Si mise a correre verso me fumando una sigaretta.
Mi raccontò dell'Olanda, e poi mi disse che quella sera stessa saremmo andate ad una festa a casa di Alexis e Dion, detti i gemelli, erano i più popolari a scuola, ogni mese organizzavano qualche festa spettacolare quando i loro genitori non c'erano.
Lei, Alexis, era una cheerleader, capelli biondi, lisci, lunghi, occhi verdi e corporatura magra.
Lui, Dion, era capitano della squadra di football, capelli biondi, corti, un po' mossi, stessi occhi verdi della sorella.
Acconsentì per la festa, poi Abbie mi disse che alle 17 sarebbe venuta a casa mia per prepararci insieme.
Poco dopo suonò la campanella, la ricreazione era finita, e tornai in classe, per una seconda straziante ora di chimica.
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Stavo sul letto, aspettavo Abbie, dovevamo prepararci per la festa.
Adoravo le feste, i gemelli erano simpatici, non erano i soliti snob di qualche commedia americana, erano molto gentili e tutti nella scuola volevano loro bene.
Le nostre "Bee Queen" ovvero reginette stronze e un po' troie della scuola erano altre, le avevamo pure noi ovviamente, erano seguite da uno sciame di ragazzi e ragazze, ma a me ciò non importava.
Alle 17 in punto Abbie arrivò, come previsto, era sempre dannatamente puntuale lei, a differenza mia.
Ci mettemmo tre ore o poco più a prepararci, alla fine decidemmo di vestirci abbinate, io rosa, come i suoi capelli, e lei blu, come i miei.
Erano vestitini in velluto fatti da gonna attillata e top.
Era ancora troppo presto per andare alla festa, di solito arrivavamo verso le nove passate, quando la festa era già cominciata, quindi aspettammo un po' vedendo una serie tv e mangiando, datoché alla festa c'è solo snack, ma tanti alcolici.
Alle 21.37 eravamo davanti l'enorme casa con piscina dei gemelli, la musica e l'atmosfera caotica era percepibile da lontano, entrammo e l'odore di alcolici e sudore mi invase le narici.
Alexis ci venne incontro abbracciandoci, barcollando "siete davvero belle ragazze, benvenute alla festa" disse urlando, attirando l'attenzione di vari gruppetti su di noi, tra i quali vidi anche gli amici di Nolan e varie sue amiche, ma lui fortunatamente non c'era, almeno non per ora, adorava le feste, lo sapevo bene, ma non volevo vederlo.
Presi Abbie per un braccio "dai, diamo inizio alla festa! Andiamo a bere" dissi ridendo felice.
Iniziammo con due semplici birre a testa.
Poco incontrai vari amici, e mi misi a parlare con loro mentre Abbie era scomparsa da qualche parte, in quel caos enorme.
Due ore stavo su un divanetto rosso, a ridere con lo stesso gruppo di persone di prima, ma il quantitativo di alcool in corpo era troppo per ricordare tutti i loro nomi.
Conoscevo di vista alcuni di loro, forse li avevo incontrati ad alcuni corsi in classe.
"Kailey, giusto?" mi chiese un ragazzo porgendomi un bicchiere colmo.
"Sì, te sei Dylan, se non sbaglio" sorrise annuendo, e io accettai il bicchiere.
"Ti va di andare a ballare bella?" Disse il ragazzo tendendomi la mano in modo dolce. La afferrai e poco dopo mi ritrovai di fronte lui.
Era davvero carino, così lo trascinai in mezzo a gruppi di persone e iniziammo a ballare insieme, probabilmente troppo ubriachi.
Iniziò a baciarmi il collo, e mi teneva i fianchi, provai a divincolarmi leggermente "Dylan, voglio solo ballare" mi guardò con aria interrogativa "dai piccola, divertiamoci un po', sai, ho saputo che te la spassi molto con i ragazzi"
In quel momento odiai Nolan, era colpa sua se ciò stava accadendo.
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It's me.
RandomI miei pensieri più confusi e più nascosti. Del passato, del presente, o magari semplicemente immaginati.