Capitolo 6

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Passarono alcuni giorni dal primo giorno di lezione.

Tricia aveva frequentato quasi tutte le lezioni ed aveva conosciuto la maggior parte dei professori.

Aveva quasi tutti professori e solo una professoressa.

Le mancava solo un professore da conoscere ovvero colui che insegnava "CCC" che stava per "Combattimento Corpo a Corpo."

Tricia entrò nella palestra dove avrebbero avuto luogo le lezioni col nuovo professore.

Era una palestra al chiuso, che si trovava nella seconda parte della scuola.

Non era molto grande, ma c'erano molti sacchi dove combattere e vari tirapugni.

C'era un armadio di ferro dove erano tenute tutte le attrezzature per proteggersi durante i combattimenti ed al centro, c'era un ring con i lati imbottiti.

Tutto il contenuto della palestra rispettava le norme legali ammesse.

La palestra iniziava a riempirsi di persone e Tricia stava seduta a terra, vicino ad un sacco.

Lei aveva i capelli legati in una treccia ed indossava una maglietta a maniche corte larga.

Dentro la palestra entrò un signore.

L'uomo era vestito con una camicia larga con dei jeans neri a zampa di elefante.

Il signore portava un fischietto appeso al collo, come una collana, ed in viso, aveva un espressione seria e dura.

I capelli erano rasati ai lati e la carnagione era scura.

Gli occhi erano sottili e castani, ed aveva delle folte sopracciglia.

«ORDINE!» urlò l'uomo e nella palestra scese il silenzio.

«Io sono il vice preside Alan Torrence, e sarò il vostro professore di Combattimento Corpo a Corpo» si presentò il professore e Tricia deglutí.

La sua voce era molto profonda e suscitava spavento.

«Il mio obbiettivo è quello di insegnarvi a difendere voi stessi stessi ed i vostri compagni» continuò l'uomo ed uní le sue mani dietro la schiena.

«Per iniziare al meglio questa giornata- affermava mentre con due dita afferrava il fischietto- cinque giri di corsa.

Se vi stancate, camminate, ma non dovete mai fermarvi, per nessun motivo!»ordinò il professore ed un ragazzo alzò la mano.

«Se si disfanno i lacci delle nostre scarpe? » chiede il ragazzo ed il professore scuote.

«Corri con le scarpe slacciate» rispose freddamente e Tricia sgranò gli occhi.

«Cosa?! E se ci facessimo male ad una caviglia?» chiese Tricia ed il professore scosse la testa.

«C'è un ottima infermeria, perciò il problema non persiste» riprese il professore guardandola dritta negli occhi.

Tra il professore e Tricia cadde il silenzio.

«Che state aspettando? Ho detto cinque giri di corsa!» urlò ad alta voce il professore Torrence e fischiò forte.

I ragazzi e le ragazze iniziarono a correre lentamente perché dovevano riscaldarsi e resistere per cinque giri della palestra e, considerando la grande pianta della palestra, cinque giri non erano pochi.

Tricia, durante la corsa, cercò di coordinare il respiro ma non era abituata a correre così tanto.

La ragazza non conosceva i suoi limiti e non sapeva come regolarsi.

Secret: Un segreto può salvarti la vita, un altro ucciderti #wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora