Capitolo 7

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Erano passati diversi mesi da quella distorsione.

Appena finivano le lezioni, Tricia correva nella palestra aperta agli studenti e si allenava tutti i pomeriggi.

A breve avrebbe avuto la prima sessione di esami, quella che tutti sottovalutavano.

Già i senior avevano svolto gli esami che tutti sottovalutavano.

Gli stessi esami che ossessionavano Tricia e non la facevano dormire tutte le notti.

La ragazza stava facendo l'ultima serie di addominali.

Stesa sul terreno, la ragazza effettuava gli ultimi trenta sit up quando sentí dei rumori e dei passi nel corridoi.

Quei rumori non avrebbero spaventato Tricia se li avesse sentiti in un orario diverso.

Era venerdì sera ed i corridoi erano deserti.

Molti ragazzi recuperavano i propri averi.

I beni degli studenti venivano conservati in un magazzino controllato da diversi militari.

Gli studenti per recuperare le proprie cose avevano un intervallo di tempo che andava dal tardo pomeriggio del venerdì sera fino all'alba del lunedì.

Tricia provò ad ignorare i forti rumori nel corridoio ma le risultò difficile.

I rumori divennero delle voci ed entrarono all'interno della palestra.

Tricia sperò fino alla fine di non essere vista, ma quei ragazzi si accorsero di lei e si avvicinarono.

«Oh ma salve cucciola, sei tutta sola?»
disse una delle voci maschili.

Tricia continuò con i suoi esercizi finché quei ragazzi non vennero da lei e la ragazza lì guardò dal basso.

Erano due ragazzi del tavolo 0B, ed appena la riconobbero ghignarono.

«Tu sei una delle due neonate del 3D, oh cazzo, quando ci ricapiterà una neonata da sola? »disse l'altro ragazzo e mise un piede sopra la pancia di Tricia e lei fu costretta a fermarsi.

«Si può sapere cosa volete da me?» chiese la ragazza con tono saccente e i due ragazzi risero.

«Quanto sei acida cucciolina, tipico dei membri del vostro tavolo» disse e scoppiò a ridere il primo ragazzo.

Tricia arricciò il naso e tolse il piede del ragazzo dal suo corpo.

Si rialzò e si scotolò per togliersi la polvere.

«Non credo vi interessi cosa io faccia o chi io sia - disse Tricia e si massaggiò il collo dolore zito - ed è meglio che mi lasciate stare» continuò e con spavalderia incrociò le braccia e scaricò il peso nell'anca sinistra.

«E se non lo facessimo? E se non smettesimo? Cosa faresti? » chiese il secondo ragazzo.

Il primo ragazzo aveva i capelli molto corti che si intravedevano appena ed I suoi occhi erano scuri, molto scuri.

Indossava una maglietta a maniche corte arrotolate fino alle spalle ed i jeans marroni strappati ed a vita bassa,molto bassa, così bassa da scoprire il filo delle mutande.

Il secondo ragazzo invece aveva lunghi capelli biondi ed era molto muscoloso rispetto al primo.

Aveva una cicatrice che attraversava l'occhio ed il naso era leggermente storto.

Gli occhi del ragazzo erano verdi e nelle mani portava diversi anelli.

Portava una maglietta a maniche corte nera ed i pantaloni erano dei jeans blu aderenti.

Secret: Un segreto può salvarti la vita, un altro ucciderti #wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora