Io e la squadra stiamo rientrando in casetta.
L'umore non è dei migliori.
Ho sbagliato, ho fatto un torto enorme alla mia fidanzata.
Non smetto di ripensare ai suoi occhi e al suo sorriso amaro quando dalla mia bocca è uscito il suo nome.
Sono stato un coglione.
Adesso ho una voglia assurda di vederla, di spiegarle, di parlarle.Arrivati in casetta, mi tuffo letteralmente sul divano con le mani sul volto.
"Jefe!" mi chiama Valentina, che non ottiene alcuna risposta da parte mia.
Sento dei passi avvicinarsi, qualcuno sedersi sul divano e una mano sulla mia coscia.
"Non starci male, non hai commesso un reato." aggiunge poi.
"È la mia fidanzata!" esclamo, ricevendo da parte sua una smorfia.
"Si ma qui non bisogna pensare alle questioni amorose, siamo qui per pensare a cantare e a ballare." risponde lei.
"Non puoi capire, lascia stare..."
"Si che posso!" ribatte lei.
Mi alzo dal divano ignorandola e mi avvicino al frigo per mangiare qualcosina.-
Dopo l'incontro con il nostro direttore artistico, la produzione mi chiama per una mini-intervista.
Una volta finite le domande, chiedo io a loro un qualcosa di impossibile.
"Io vorrei vedere Ludovica!" - "So che non potrei chiedervelo ma, per favore, ho bisogno di vederla."
"Jefeo, non so se sarà possibile." mi dice una voce.
Abbasso lo sguardo, deluso, anche se me lo aspettavo.
Ritorno dagli altri ma solo per prendere una sigaretta.Non faccio che ripensare a lei e al suo sguardo.
Alle frasi che mi ha dedicato che sono state peggio di uno schiaffo in pieno viso.
Al suo sorriso triste.
Che cosa ho combinato?La voce di uno dei produttori mi distrae.
"Jefeo mi senti?"
"Si!" esclamo.
"Raggiungi Ludovica in casetta!"
Sorrido instintivamente e butto via la sigaretta.
Li ringrazio e comincio a camminare velocemente.-
Sono davanti alla casetta bianca.
L'agitazione in me è inspiegabile.
Apro lentamente la porta e davanti a me trovo Giordana e Umberto che mi guardano increduli.
"La facciamo uscire..." dice Giordana con un tono abbastanza arrabbiato che comprendo.
Lei sa tutto di noi, tiene a Ludovica così tanto che capisco la sua delusione.
Sarà ancora più difficile vedere da vicino i suoi, invece, di occhi. Delusi, tristi, arrabbiati.
Mi siedo sul divanetto e la aspetto.Sento la porta aprirsi.
La vedo e lo stomaco mi si ribalta.
Mi guarda con occhi increduli ma allo stesso tempo delusi.
Faccio fatica a parlare, ma devo trovare il coraggio."Cosa ci fai qua?"