La guardò gettare per terra qualcosa da lontano, facendolo brillare verso di lui. Mentre la nave partiva si inginocchiò sulla terra rossiccia tenendosi il fianco, si sentiva la tuta umida e calda. Staccando la mano dal punto dolente del sangue gli ricoprì il palmo. Si alzò toccandosi il punto della cinta in cui portava la spada solitamente trovandolo vuoto: le aveva rubato la spada. Un avvertimento, un dispetto o un invito? Probabilmente erano tutti e tre, come un tempo.
Avanzò verso un sentiero sterrato che portava al fondo, dove una navicella era parcheggiata. Avanzò nella fine sabbia rosata che copriva il terriccio arrivando davanti alloggetto che aveva lasciato cadere per terra: un microfono portatile. Lo prese stringendolo tra la mano pulita. Lo fissò per un attimo, aveva paura di risentire la sua voce e ritrovarsi con il cuore ancora più a pezzi. Schiacciò il pulsante nel mezzo - non ho infranto il nostro giuramento, lo sto mantenendo: non posso amare chi amo seguendo una via dove non mi è permesso farlo davvero. Non ti ho abbandonato, me ne sono andata perché non posso lasciar morire quello che provo .[fruscii di sottofondo].. non è troppo tardi per cambiare Cai . Non è troppo tardi - l'audio si interruppe con un ronzio, lui cadde sulle ginocchia toccandosi la ferita gemendo. Cosa gli stava succedendo, perché si sentiva così debole? Perché si sentiva cosi confuso?
Lasciò andare a terra il microfono mettendosi le mani davanti al viso. Un senso di vuoto lo invase mentre una lacrima tinta di rosso gli scendeva dalla guancia sporca del suo sangue. Raccolse il microfono e si alzò voltandosi verso il sentiero, tornando indietro verso la sua navicella. Appena arrivato davanti una figura scura incappucciata se ne stava con la schiena appoggiata alla nave, quando lui le si avvicinò lei si voltò verso di lui sorridendo - e così ci rivediamo, Caidan Erando - lui fece una smorfia disgustata nascondendo il dolore al fianco - Shéra, che cosa vuoi? - lei sorrise, staccandosi dalla navicella - mi hanno detto che eri da queste parti, ed è raro che uno come te sbarchi in luoghi come questi se non in casi estremi - indicò il fianco con il mento facendo un mezzo sorrisetto - non sono affari tuoi - si avviò verso lentrata della navicella e lei lo bloccò parandoglisi davanti - dovè Lei? - lui la scansò con rabbia entrando nella navicella senza dire nulla, Shéra lo seguì allinterno mentre lui si stendeva su un lettino togliendosi la divisa nera - mi ha mandato il mio maestro, l'Impero vuole assicurarsi che tu esegua il tuo compito - un braccio meccanico si levò dal lettino, iniziando a disinfettare la ferita - se intralcerai la mia caccia ti ucciderò - disse lui e lei si sedette per terra giocando con l'elsa della sua spada - mi porti ancora rancore? - chiese lei e lui si voltò guardando il soffitto, lei rise - sei cambiato questo è certo- disse, lui continuò a guardare diritto vero di se, la rabbia lo stava divorando - se sei venuta qui solo per far prendere aria alla bocca puoi anche andartene - lei rise sollevandosi scuotendo la chioma bionda - sai, mi mancava vederti. Infondo siamo sempre stati buoni.amici - lui si voltò verso di lei serio - l'oscurità non conosce amicizia - lei sorrise - e nemmeno l'amore - rincalzò, lui si voltò di nuovo verso il soffitto. La odiava a morte. Fece un mezzo sorriso mentre la macchina finiva di suturare - dimmi Shéra, come sta Denn? - la ragazza cambiò espressione passando da un ghigno a una smorfia di rabbia e rammarico - era uno sporco traditore, meritava di morire! - lui rise tirandosi su dal lettino e rimettendosi la maglia - tagliare in due il proprio compagno è davvero una cosa notevole. Il tuo maestro sarà stato molto sorpreso - Shéra grugnì - ricorda Erando, se esiterai lo saprò. E se fallirai, ucciderò te e lei come ho fatto con lui - la ragazza scese dalla nave mentre lui chiudeva il portellone. Si risedette sul lettino guardando il pavimento, sapeva che Korius lo teneva d'occhio, ma mandare Shéra a sorvegliarlo era un gran affronto. Si spazzolò all'indietro i capelli scuri diventati troppo lunghi per poi alzarsi e rivestirsi, pronto per tornare all'Incrociatore imperiale.
Sapeva infondo perché Hikka se ne era andata, sapeva che non era mai stata totalmente devota al lato oscuro ma non credeva fino al punto di scappare, era così affezionata a Korius che non avrebbe immaginato una sua ribellione. Lei, devota e fedele anche quando non condivideva le idee del padre, che lo aveva difeso e protetto per tutti questi anni, che aveva ucciso e dilaniato esseri per conto dell'Impero. Aveva sempre percepito in lei una forza remota che tentava di nascondere, ma non credeva che avesse mai potuto prendere il sopravvento. Quando si erano incontrati su quel pianeta aveva sentito la paura e il tumulto nella sua anima, il richiamo del lato oscuro e del lato chiaro assieme e l'angoscia nel vederlo. Se solo fosse riuscito a riportarla con lui e tornare come un tempo.
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La Rivolta Della Forza
FanficHikka Laine (Nova Omusa) è una giovane Padawan di un pianeta di un sistema lontano. Un giorno l'esercito dell'Impero irrompe sul suo pianeta e distrugge il tempio Jedi in cui si allena, un membro dell'Impero che poco prima aveva ucciso tutti i suoi...