CHERNOBYL -la città che piange-

Capitolo 15

Beth

Una volta uscita dall'ospedale mi diressi in centro per prendere una boccata d'aria, ne avevo davvero bisogno. Cenai in un ristorante vicino ad un parco dove ordinai della buona bistecca al sangue e un po di vino rosso. Finita la cena mi incamminai verso casa ma notai una strana figura dietro di me, era come un ombra nera e incappucciata. Mi fermai un attimo e cercai di dare forma a quell' essere, era un uomo con un impermeabile e a causa delle luci fioche dei lampioni sembrava un essere ripugnante. Non seppi cosa fare quindi mi voltai e gli urlai "cosa vuoi? Chi sei?"
La figura misteriosa non mi rispose ma iniziò ad avvicinarsi, presa dal panico inpugnai saldamente un bastone pronta a sferrarglielo contro in caso di aggressione. L'istinto mi diceva di fuggire, di correre più veloce del vento ma qualcosa mi bloccava, mi diceva di rimanere e che sarebbe andato tutto liscio. Era una parola.
Alzai il ramo pronta a colpire ma l'uomo si decise ad aprire bocca.
"Sei stata brava con Kim ragazzina"
"Kim... Come fa a conoscerla? Ci ha spiate? Chi è lei?"
"Si vi ho osservate per tutto il pomeriggio ma non ho mai avuto il coraggio di interrompervi" mi disse rimanendo nell'oscurità, fuori dal raggio luminoso del lampione.
"Perché ha fatto ciò?"
"Perché sono un codardo e non ho il coraggio delle mie azioni"
"Cosa vuole da me?"
"Un piccolo aiuto. Sono sicuro che tu sia la persona che sto cercando"
"In cosa devo aiutarla? Non so neanche il suo nome"
"Mi chiamo Luca e sono il fratello di Kim"
"Lei.. Lei è sopravvissuto perché era in.." iniziai la frase ma venni interrotta dall'uomo che la continuò per me.
"Ero in Francia quella notte dai miei nonni si.. Non parlo con Kim da una vita e ora che so che sta male ed è in fin di vita, voglio scusarmi e dirle che la amo. Il bene che le voglio non è misurabile ma i miei errori si, ho sbagliato e sono pronto a ricominciare ma mi serve il tuo aiuto Beth"