Vienna; Austria

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17/04/2023
Vienna; Austria

07:00; lunedì
"Amore..."
Mi svegliò Jared.
"Mmh..."
Biascicai io.
"Ci sei?"
Mi stropicciai gli occhi e gli risposi:
"S-Sì..."
Jared piegò la testa, con un sorrisetto sul volto pallido che riuscii a vedere con gli occhi aperti a fessura.
"Ho parlato con Shannon di una cosa... 'Sta sera ti porto in un posto."
Mi disse.
"Ma domani abbiamo subito un'altra tappa, amore... Dovremmo riposare."
"Lo so. Partiamo domattina, non fa niente."
"Ci dovremo alzare...?"
Chiesi "terrorizzata". Jared mi accarezzò i capelli con un sorrisetto beffardo sulle labbra, sogghignò.
"Ti prometto che non sarà dura come pensi."
Mi rispose. Risi. Dopodiché, mi alzai e mi stiracchiai. Jared mi diede una pacca sulla natica destra, si alzò anche lui e disse:
"A prepararci! Non siamo più gli zombie-moribondi."
"Zombie-moribondi?"
Ironizzai io facendogli eco. Lui rise.

08:00
Misi un maglione arancione e a righe verdi verticali, dei jeans a vita alta, con annessa la classica cinta Gucci e le Superstar, non mi truccai e raccolsi i capelli in uno chignon alto... Anche se, come al solito, i capelli si erano un po' sciolti. Jared mise un maglione nero e con lo scollo a V, dei jeans del medesimo colore, con annessa anche lui la cinta Gucci, e dei mocassini italiani e neri, lasciò la barba incolta e i capelli sciolti.
"Sei bellissimo total black."
Lo abbracciai da dietro mentre si specchiava nel grande specchio sopra al lavandino in bagno. Vidi dallo stesso che mi sorrise e mi schioccò un bacio.

10:00
Io, Jared e Shannon eravamo appena arrivati allo Stephansdom, la cattedrale più famosa di Vienna, imponente tanto all'esterno, dominatrice della piazza e alta 137mt, quanto poi all'interno.
"Se entro, prendo fuoco."
Sogghignai prima di entrare, facendo ridere i miei due accompagnatori. Ma alla fine entrammo.

21:00
Facemmo un giro per il centro di Vienna per il resto del giorno e restammo poi a cena fuori con Shan, che però poi ci salutò, tornando in albergo, per lasciare spazio a Jared, per la sorpresa che mi aveva preparato.
Dopo cena, mentre stavamo camminando:
"Amore, ma mi dici dove stiamo andando...?!"
Chiesi ridendo al mio fidanzato, impaziente di una risposta, impaziente di un chiarimento: sarà stata ormai la milionesima volta che gli facevo quella domanda, quindi Jared rise di rimando, avvertii che scosse il capo.
"No che non te lo dico! Altrimenti che sorpresa sarebbe?!"
Ed avvertii il suo classico sorrisetto sulle lunghe labbra sottili. Sgranai gli occhi, ma ciò non bastò per la benda troppo spessa che Jared mi aveva messo.
"Sono stanca, ma impaziente... Argh! Jared!"
Esclamai in preda alla frustrazione.
"Resisti, piccola..."
"Ok, ora ti tolgo la benda e ti metto subito dopo le mani sugli occhi... Non sbirciare!"
Percepii il suo ghigno, probabilmente dovuto all'ultima frase, in piedi dietro di me.
"Mmh... Non posso promettertelo..."
Sghignazzai io. Lui rise, poi mi disse:
"Ok... Chiudi gli occhi."
Feci come mi disse, davvero. Dopo, concluse:
"Ora puoi guardare."
Aprii gli occhi, focalizzai e rimasi a bocca aperta, girandomi intorno.
"Belvedere Museum tutto per noi, amore mio. Ti amo."
Rimasi con la bocca spalancata per lo spettacolo che mi ritrovai davanti: non era un museo, era un castello! Uno stagno enorme preannunciava l'enorme struttura in marmo bianco lucido, con i tetti color smeraldo, e il verde del giardino ben curato faceva da sfondo a tutto questo... Spettacolo. Mi girai verso Jared, che mi stava fissando, e gli buttai le braccia al collo.
"È bellissimo, amore! Grazie!"
Esclamai e lo baciai.
"Ci serviva un momento da soli dopo l'ultimo periodo... Ed ho pensato a questo."
Mi disse senza staccarmi gli occhi di dosso, poi si interruppe un attimo, per poi continuare:
"E visto che la mia proposta di matrimonio non è stata il massimo, ho pensato di rifartela in un'altra occasione, in un'occasione come questa."
Il mio sorriso si allargò ancor di più nel vederlo sfilarsi dalla mia presa per inginocchiarsi. Continuò:
"Ho pensato di rifarti la proposta un'occasione più consona, ma soprattutto perché passato l'ultimo periodo, sono ancora convinto di ciò che ti ho chiesto... In realtà, non ne ho mai dubitato, nemmeno in quel periodo, neanche per un secondo, perché sono sempre stato convinto, e lo sono tuttora, di voler passare il resto della mia vita insieme a te. Non importa quanto la vita possa ostacolarci, io non voglio rinunciare a ciò che provo per te (sarà una frase fatta, ma non mi sono mai sentito così con nessun'altra: so che era quello che volevi sentire, l'ho capito dopo che mi hai rifiutato)."
Aprì la scatolina vuota, così mi chiese la mano, che gli porsi, per sfilarmi l'anello ed inserircelo nuovamente; la mia mano destra, invece, era fissa sulla bocca, col sorriso che si allargava sempre di più. Jay concluse:
"Sara, mi vuoi sposare?"
"Sì, Jared. Voglio sposarti."

You & Me || Jared LetoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora