Roma (2)

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07:00; mercoledì
Mi svegliai con la risposta da parte di Agnese, alla quale avevo scritto la sera precedente prima di andare a dormire. Io e Jared saremmo stati con Agnese a pranzo e la sera, saremmo ripartiti. Svegliai il mio ragazzo per avvertirlo:
"Amore."
Lo chiamai.
"Mmh... Dimmi..."
Mugugnò il biondo senza muoversi, ancora sdraiato a pancia sotto e col viso rivolto verso di me, dalla parte destra del letto. Gli spostai una ciocca bionda che gli andava sul viso, delicatamente, e gli dissi:
"Niente di che, possiamo goderci la mattinata. Stiamo a pranzo con Agnese e a cena con Irene. Volevo soltanto avvertirti."
"Dove andiamo?"
Mi chiese aprendo appena gli occhi.
"A pranzo, stiamo fuori, andiamo ad una piadineria vicino casa di Agnese. Poi facciamo un giro lì il pomeriggio, lei abita sulla Tuscolana, una via piena di negozi. E dopo, ripartiamo."
"Ok, amore."
Mi rispose solamente lui.
Facemmo colazione con calma e rimanemmo in stanza fino all'ora di pranzo.

13:00
Puntuali, vedemmo Agnese già davanti a La Piadineria dal 1994. Con le Converse bianche e nere, i leggings neri a zampa, una felpa nera ed una pelliccetta a quadri neri e bianchi, se ne stava elegante a fumare le sue Camel blu appoggiata alla parete in marmo. Le ciglia infoltite dal mascara si alzarono quando ci notò con la coda degli occhi nocciolati dal sole e, dopo aver espirato il fumo del suo ultimo tiro di sigaretta, allargò le labbra in un sorriso smagliante. Le corsi incontro e la abbracciai.
"Quanto mi sei mancata, Robin!"
Trillai, ricambiando il suo sorriso.
"Anche tu mi sei mancata, Nancy."
Mi rispose la mora.
"Tributo a Stranger Things?"
Ci chiese ironico Jared riferendosi ai nostri nomignoli, che si intromise in quel momento.
"Esatto. Ti piace?"
Gli chiese Agnese, prima ancora che potessi presentarli l'un l'altra.
"Molto. Sono pazzo delle serie TV, posso quasi dire di averle viste tutte; in particolare, mi piacciono le mie."
Scoppiammo tutti a ridere.
"Agnese, lui è Jared, il mio fidanzato.
Jared, lei è Agnese, la mia migliore amica."
"Piacere, Agnese."
"Piacere mio, Jared."
Entrammo ora ad ordinare: Jared prese La Verdissima con avocado, zucchine grigliate, lattuga, pomodoro e crema di carciofi, io La Belpaese con bresaola, rucola e parmigiano Reggiano DOP e Agnese La Semplice con prosciutto cotto, mozzarella e funghi. Ci mettemmo seduti al tavolo e chiacchierammo, anche con lei, di come erano andate le vacanze appena trascorse:
"Io, stranamente rispetto a quanto accade di solito, sono stata bene e tranquilla. In famiglia non abbiamo discusso troppo, soprattutto per il fatto che gli elementi più ottusi se ne sono stati per gli affari loro quasi tutto il tempo. E menomale, direi."
Spiegò Agnese.
"Sono contenta. La situazione in famiglia è sempre la stessa?"
"Sì. Sono anni che è così ormai, e non credo cambierà mai più.
A voi invece com'è andata?"
Sviò. Compresi l'antifona e le risposi parlando di come avevamo passato le feste io e Jared, finché arrivò il pranzo.
Dopo pranzo, facemmo un giro per i negozi sulla Tuscolana: andammo in libreria, a vedere dei vestiti e, per ultimo, feci assaggiare il Bubble Tea a Jared: lo prese alla pesca con le gelatine al medesimo gusto, io lo copiai e Agnese lo prese al limone con le gelatine al limone, anche se non era molto amante del Bubble Tea... Quasi come se mi avesse letta nei pensieri, disse a denti stretti:
"Per questa occasione, me lo faccio piacere, 'sto coso."
Risi.
"A me piace."
Disse Jared.
"Non lo avevo mai assaggiato."
Continuò.
"Ho solo belle trovate, io!"
Esclamai fiera.
"Insomma..."
Commentò la mora. In risposta, le feci il medio. Poi, aggiunse:
"Ma te lo devo per essere qui, nonostante ora abiti quasi dall'altra parte del globo terrestre."
Le sorrisi e la abbracciai, e lei ricambiò.

19:00
Passammo in hotel a riprendere le nostre cose e partimmo subito dopo. Sul jet, Jared commentò:
"È stata proprio una toccata e fuga questa visita a Roma..."
"Eh lo so, ma ho gli esami... Devo tornare. A maggior ragione che ho lasciato tutto il materiale, tutti i libri al college."
"Lo so. E anch'io, fra l'altro, devo tornare a lavoro. Penso che cominceremo già a preparare lo spettacolo teatrale per fine anno."
"Sicuramente. Chissà cosa metteremo in scena 'sta volta... Ma scommetto che sarà il solito classico dramma shakespeariano."
Gli risposi. Lui rise e ribatté:
"Sicuramente."

New York; New York
22:51
Finalmente arrivati, Jared mi riaccompagnò al college e se ne andò. Andai diretta al dormitorio, nella mia stanza e trovai Irene. Appena aprii la porta, sapendo che ero io, mi corse incontro e mi abbracciò stretta.
"Ciao, Sara! Mi sei mancata!"
Ricambiai la stretta e le risposi:
"Anche tu mi sei mancata. Come sono andate le vacanze?"
"Bene! Sono stata dalla famiglia di Chris a Vigilia, a Natale e a Santo Stefano e a Capodanno con degli amici di Chris, tutta gente della squadra di football, tutti fidanzati col gruppo delle cheerleader. Domani parto per Roma anch'io e torno domenica: mi faccio giusto un weekend, perché durante le vacanze non li ho visti, i miei genitori, sai."
"Sono contenta, tesoro!
Alaska come si è comportato?"
Le chiesi poi, mentre accarezzavo quest'ultimo.
"Bene. Ormai è abituato al fatto che lo lasci sempre da solo."
"Hey!"
Cercai di ribattere, ma invano: in fondo, la mora aveva ragione.
"Vado a dormire tesoro, che domani ho il volo di mattina. Buonanotte, ti amo!"
"Ti amo anch'io, Irene. Buonanotte."
Le poggiai un bacio sulla guancia rosacea e la accompagnai alla porta, per poi disfare le mie valigie e mettermi a dormire.

You & Me || Jared LetoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora