Bilbao; Spagna

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Bilbao; Spagna

08:00; giovedì
Mi svegliai per una "sensazione". Era Jared che si era messo seduto sul letto accanto a me, dalla mia parte.
"Non volevo svegliarti..."
Mi disse, rivolgendomi un lieve sorriso e carezzandomi i capelli con la mano sinistra. Gli poggiai una mano sulla guancia e gli sorrisi di rimando.
"It's ok. Che ore sono?"
"Le 08."
"Perché non mi sono svegliata? Non ha suonato la sveglia?"
"L'ho spenta subito... Ti ho lasciata riposare. Sei stata grande ieri sera, nonostante la tua situazione."
Gli sorrisi ancora e gli risposi cambiando discorso:
"Dovremmo uscire un po', Jared... Durante le ultime tappe, siamo usciti soltanto per andare direttamente a fare il soundcheck. Sono certa che anche a Shannon farebbe piacere visitare la città tutti insieme... Durante le prime tappe, lo facevamo sempre..."
Lui annuì soltanto. Aggiunsi:
"Poi sono stata male e abbiamo litigato, e niente... Ma adesso perché no?"
"Perché no... Come vuole, signora Leto. Perché io matrimonio è ancora valido, vero?"
Emisi un risolino per il suo tono velato da un filo di preoccupazione ed esclamai:
"Ma certo!"
Gli puntai poi un dito contro e continuai:
"Ma non chiamarmi signora!"
Jared rise a sua volta. Mi tirai su a sedere e lo baciai.
"Sai che ho in mente?"
Mi chiese poi con un sorriso a trentadue denti.
"Sorprendimi."
Asserii io, con un sorriso altrettanto grande.
"Prenoto ad un ristorante a Plaza Berria per pranzo e prima di pranzo facciamo un giro lì."
Lo baciai ancora.
"Mi piaci quando sei così pieno di vita."
"Era la situazione che mi aveva sfinito..."
"Lo so amore, aveva sfinito anche me... Ma ora è andata. Non pensiamoci più e torniamo a goderci questo tour come facevamo prima... Come dovrebbe essere."
"Il tuo primo tour!"
"Il mio primo tour!"
Feci eco, per poi scoppiare a ridere insieme a lui.

09:30
"Fatto, amore?"
Mi bussò Jared dal bagno.
"Sì, Jay."
"Perfetto!"
Aprii la porta del bagno e lo trovai poggiato allo stipite con un enorme sorriso.
"A che ora hai prenotato?"
"13."
"Ok. Andiamo?"
"Andiamo."
Prendemmo le nostre cose e ci precipitammo davanti la camera di Shannon. Bussammo insistentemente, ma non ricevemmo risposta. Provai poi io a bussare un'altra volta... E d'un tratto, sentimmo un frastuono provenire dall'interno della camera, seguito da un'imprecazione: riconobbi la voce di Shannon impastata dal sonno:
"Mmh... Chi-"
Si schiarì la voce e continuò:
"Chi è...?"
"Chi potrebbe essere?"
Chiesi io di rimando. Shannon aprì la porta con la possente mano destra fortemente attaccata alla maniglia, mentre con la sinistra si stropicciava l'occhio sinistro. Ci fissò per qualche secondo.
"Che fate qui?"
Ci chiese poi, ancora strofinandosi l'occhio. Io e Jared ci guardammo, non rispondendogli, lo superammo e ci mettemmo seduti su due poltrone davanti al letto con le lenzuola bianche. Prese parola il mio ragazzo per primo, puntando un dito contro al fratello maggiore:
"Adesso ti prepari e usciamo, è finita l'era in cui io e Sara facciamo i moribondi. Ho ordinato ad un ristorante a Plaza Berria, e prima di pranzo facciamo un giro là."
Shannon non rispose, si fiondò direttamente in bagno a prepararsi. Io e Jared ridemmo e lo aspettammo.

12:00
"Come mi sta, guys?"
Esclamò Shannon uscendo teatralmente dal camerino per sfoggiare la sua camicia a fiori, o qualunque cosa fosse quell'orribile roba che aveva addosso.
"Cioè, si sta ribaltando la situazione!"
Esclamai io riferendomi a Jared, citando un meme. Jared prese le difese del fratello maggiore:
"Ma è bellissima! Guarda quest'esplosione di colori! Rosso, giallo, verde, blu, arancione... Oh Sara, non capisci proprio niente!"
Puntando la mano verso la camicia del moro e guardando me. Poi, rivolse nuovamente lo sguardo al mio futuro cognato.
"Shannon, prendila! Altrimenti te la prendo io."
Puntandogli il dito.
"Smettila di fare il capo."
Asserii, sbuffando, alzando gli occhi al cielo e incrociando le braccia.
"Sono il capo da venticinque anni... Alcune abitudini è difficile togliersele dopo tanto tempo, sai."
Facendo spallucce e sfoggiando un sorrisetto compiaciuto. Alzai di nuovo gli occhi al cielo e non gli risposi, ma cambiai discorso:
"Shannon, togliti quella orrida camicia e dammela. In fretta!"
"No! La mia camicia!"
La "difese" il moro. Lasciai andare e scoppiammo tutti e tre a ridere.

You & Me || Jared LetoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora