Arabella

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-Suor Jude, dove lo mettiamo?- le guardie tenevano per le braccia un ragazzo dagli occhi chiari e i capelli rossi.

-oh, é feccia, allontanatelo da me!- disse teatralmente la donna posando il dorso della sua mano sulla fronte.

Il ragazzo la guardava con disprezzo.

Sembrava che volesse saltarle addosso da un momento all'altro. Sembrava volesse sbranarla. Come un leone che fissa impaziente la sua preda, aspettando il momento giusto per attaccare.

Il ragazzo la guardava in quel modo.

Ma non si rendeva conto di essere lui la preda.

Suor Jude sfoglió un registro grigio invecchiato e consumato agli angoli.

-Tu devi essere Clifford.- sibiló con disprezzo il cognome del rosso, che scosse le spalle per cercare di liberarsi. Invano.

-ehi, sta calmo.- disse non togliendo lo sguardo dal registro. Lo chiuse, fissando gli occhi del ragazzo.

-Dosatelo.- ordinó la donna, muovendo la mano in segno di ordine.

Uno dei due uomini prese una siringa dalla sua tasca e la infiló nel collo del ragazzo, che si tese per il dolore.

Il rosso si era calmato.

-portatelo nella sala ritrovo- ordinó Jude, sedendosi sulla sua poltrona di pelle nera.

-Fategli fare amicizia- sorrise acida, quasi ridacchiando. La due guardie fecero come ordinatogli e lo lasciarono su un divanetto sporco nella sala ritrovo.Gli altri pazienti cominciarono a fissarlo. Ma il sonnifero lo fece addormentare su quel divano consumato.

Ormai era in trappola.

Si sveglió con un leggero sbadiglio. Era su un materasso sporco e sudicio.

Si alzó, massggiandosi il collo, dato il sonnifero, gli faceva male.

Michael si affacció alla piccola finestrella che c'era sulla porta della sua cella.

Sentii dei passi e dal corridoio alla sua destra arrivó una suora con dei dolcissimi occhi castani.

-Ciao Michael- sorrise la ragazza. Il ragazzo la squadró da testa a piedi.

Non le rispose.

-Io sono Suor Charlotte, voglio aiutarti a diventare una persona migliore.- sorrise ancora. La ragazza prese delle chiavi dalla tasca della sua tunica e le infiló nella serratura della cella di Michael.

La aprì, permettendo al ragazzo di uscire.

-Ascolta, se farai il bravo non ti chiuderanno più nella cella..a parte la notte.- sussurró, facendo in modo che solo Michael la sentisse.

Charlotte aspettava una sua risposta, per poter sentire la sua voce. Ma Michael non aveva alcuna intenzione di parlare.

Charlotte lo prese per mano e lo trascinò nella sala ritrovo. Michael si ricordó di quando lo avevano lasciato sul divanetto sporco.

-Qui puoi stare con gli altri- sorrise Charlotte.

Pepper, una paziente dai gravi problemi sia fisici che psicologici si avvicinó a Michael, chinó la testa di lato, fissandolo. Sorrise, mostrando i denti sporgenti e lo abbracció. Michael si sorprese. Lui non era molto affettuoso e non amava gli abbracci. Ma quello di Pepper sembrava fosse sincero.

Con riluttanza, allacció le braccia attorno alle spalle della ragazzina, stringendola leggermente.

Pepper si staccó, sorridendo. Saltelló via, facendo svolazzare il vestitino bianco sporco che indossava.

Michael rimase basito.

-Hai visto? Hai già fatto amicizia- sorrise Suor Charlotte.

Michael non rispose, continuava a guardarsi intorno.

Michael si avvicinó a un Ju-box e premette un tasto a caso.

Partì una canzone che Michael conosceva bene, Arabella degli Arctic Monkeys.

Il suo sguardo scivoló su Charlotte che mimava le parole con le labbra, mentre sfogliava un registro grigio.

Michael si avvicinó alla suora, che alzó lo sguardo.

-ottima canzone, Michael- sorrise la ragazza. Sulle labbra del ragazzo si formó un lieve sorriso.

-Silenzio!- Suor Jude fece irruzione nella stanza, facendo girare tutti nella sua direzione.

Pepper scoppió a ridere e cominció a saltellare attorno a Suor Jude.

La donna l'afferró dal colletto del vestitino sgualcito e la guardó dritta negli occhi.

Pepper si calmó, impaurita e si allontanó, abbassando il capo.

-Suor Marie!- ordinó la donna, con atteggiamento severo.

La ragazza minuta si diresse verso il Ju-box e lo spense. Interrompendo 'Arabella'.

Suor Marie mise un cd e spinse play.

Una canzoncina francese, parecchio irritante si fece spazio nella stanza ampia.

Suor Charlotte si dovette allontanare da lui, dato che suor Jude le aveva detto di seguirla.

Michael la guardó andare via, finché la sua figura minuta non scomparì dalla sua vista.

Pepper si avvicinó a Michael, sorridendo. Michael la guardó e sorrise leggermente.

-si cattivo?- chiese con fatica, Pepper. Michael annuì.

Pepper fece una faccia spaventata, scosse la testa e poi si mise seduta vicino a lui.

-Venite a prendere le medicine!- Una suora dallo sguardo cattivo si mise ad urlare per tutta la sala.

Tutti si misero in fila indiana davanti alla donna. Michael fece lo stesso, con riluttanza. Quando arrivó il suo turno gli porsero un bicchierino con alcune pasticche colorate. La donna gli impose di ignoiarle, così fece.

Si mise di nuovo a sedere sul divanetto, Pepper lo affiancò di nuovo.

-cosa hai fatto?- chiese Pepper, con voce innocente.

Michael la guardó, sorrise leggermente e scosse la testa.

Sentii i connotati di vomito salirgli per tutta la gola. Si mise una mano davanti alla bocca. Chiuse gli occhi e ricominció a respirare normalmente.

Michael era solo in quel posto.

E non ne sarebbe più potuto uscire, ne era certo.

BUIO

Buonsalve a tutte gn

Eccomi con il secondo capitolo, ohw, commentate pleaseee

Vorrei capire se vi piace quanto piace a me..

E votate, mi raccomando.

Mi avevate chiesto di scrivere una nuova storia di Gordon..ed eccomi qui aw

Passate da:

-Voodoo doll|| Luke Hemmings

-Skim|| Harry Styles

-Aisling||Ashton Irwin

An Hug

inhemmingsarms

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