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~You see i'm, Just MarshallMathers

[...]

Voglio raccontarvi di questa ragazza e del suo eroe.

Eroe... Gia' , perche è così che reputa Marshall, conosciuto da tutto il mondo come Eminem o Slim Shady.

Per lei, lui, è una sorta di ossessione, non può più fare a meno della sua voce...è un po come una droga: se l'assaggi e ti fa star bene non puoi più fermarti e hai sempre la necessità di assumerne altra per provare quella sensazione indescrivibile.

Ora, prova a trattenere il respiro... Trattieni...trattieni... Senti crescere dentro di te la necessita' di respirare vero?

Continua a trattenere... Non riesci, giusto? Hai bisogno di aria per continuare a vivere..

Bene, lei ha bisogno della sua voce, delle sue parole, ha bisogno di sentire quello che ha da dire per continuare a vivere.

Sembra esagerato?

Beh, non per lei...

Per arrivare a raccontarvi di oggi, dovrò prima farvi "conoscere" che tipo di persona era questa ragazza. Inizierò a raccontarvi la sua storia dalla sua infanzia per arrivare fino a Marzo 2013, quando iniziò questa sua ossessione.

*Farò riferimento alla ragazza chiamandola -S. *

-S. Non si è passata una bella infanzia.

Anzi, diciamo che fino ai sei anni tutto le ando' bene. Era la classica bambina a cui piaceva correre sull'erba, giocare a "strega in alto", "lupo mangia frutta" e tutti gli altri giochi che si fanno all'aperto.

Era una bambina tranquilla, timida, sensibile..forse un po troppo sensibile.

Un giorno si avvicinò ad una sua amichetta con aria dispiaciuta. Piangeva ed a -S. dispiaceva. Cosi, da buona amica, le chiese cosa ci fosse che non andasse.

Questa bambina la guardò e le disse che era triste perché il suo papà l'aveva sgridata e che a lei non stava bene perché non era veramente il suo papà.

-S. ci pensò su... Non poteva capire come si potesse sentire la sua amichetta perché lei aveva un papà.

Cosi le rispose che lei aveva un padre quindi non riusciva a comprendere la sua tristezza.

La sua "amica" con cattiveria le urlò che anche il suo papà non era realmente suo.

-S. iniziò a piangere. Non credeva a quelle parole, ma erano cose brutte da sentire per una bambina.

Così corse da sua madre e le chiese se fosse vero.

Quando la madre confermò si sentì cadere il mondo addosso.

Si poneva un sacco di domande, domande a cui tutt'ora non ha trovato risposta.

Comunque, da quel pomeriggio, -S. inizio' ad essere sempre malinconica, triste.

Aveva perso la voglia di giocare ai suoi giochi preferiti, aveva perso la voglia di correre nell'erba...aveva perso la voglia di far tutto.

-S cresceva, anno dopo anno. E piu cresceva, piu si poneva domande e non riuscendo a trovare risposte si incolpava di tutto.

"Perché mamma non sta piu con quello che ha contribuito a darmi vita? Forse è a causa mia? Se non nascevo era meglio per tutti? "

Vi state chiedendo come mai si ossessionava con strane domande? Beh, era diventata una ragazza chiusa, scontrosa... rispondeva male e a tono con chiunque le andasse contro.

Questo suo comportamento portò litigi quotidiani nella sua famiglia.

Non aveva piu un buon rapporto con i suoi genitori, ne tanto meno con le sue sorelle.

Si sentiva di troppo. L'unica ad assere fuori posto era lei...

Iniziò le superiori, come tutti gli adolescenti non sopportava la scuola. Non aveva molti amici, anzi non ne aveva per niente.

Ma col passare delle settimane strinse una forte amicizia con una sua compagna (che chiamerò - M )

Pian piano scoprì che con lei era tutto piu bello.

Iniziò a saltare la scuola e andare male in tutte le materie, ma ad -S non importava, voleva solo passare il piu tempo possibile con la persona che ormai era diventato tutto per lei.

Caratterialmente era piu serena e meno scontrosa.

Certo, i litigi a casa erano ancora quotidiani, ma questa volta i motivi erano per il suo rendimento scolastico.

A fine anno venne bocciata, ma non era un problema per lei.

Ricominciò la prima superiore con -M. Per i primi due mesi continuarono a fare cio' che facevano l'anno prima, ovvero saltare la scuola, non ascoltare durante le lezioni, consegnare compiti in bianco...

Poi però -M si fidanzo' e lasciò la scuola , e giorno dopo giorno iniziò a sentirsi sempre meno con -S , finche smisero di parlarsi.

-S in un primo momento ci soffri' , ma poi iniziò a fregarsene, cosi ritornò ad essere scontrosa e fredda con le persone che le stavano accanto. Smise di andare a scuola anche lei.

Passava le sue giornate chiusa nella sua camera nel buio piu totale.

Un giorno venne poi contatta da un'assistente sociale.

La scuola aveva avvertito i servizi sociali, e se -S non avesse ripreso a studiare avrebbero preso provvedimenti seri nei suoi confronti.

Cosi, anche se con malavoglia, incominciò a tornare a scuola e a studiare. Le assegnarono un tutor per seguirla e per essere certi che -S mantenesse i suoi impegni scolastici.

Un pomeriggio, andò ad un colloquio con la sua assistente, iniziò a farle un sacco di domande, ma -S non aveva voglia di dare nessuna risposta.

Però, stranamente, alla domanda "cosa c'e che ti blocca? " rispose che non lo sapeva nemmeno lei.

Dopo quel pomeriggio iniziò a vedere l'assistente regolarmente. Era strano, ma aveva instaurato un bel rapporto con la signora che la riempiva sempre di domande.

Sentiva che poteva fidarsi di lei, cosi -S inizio' a porle le domande che si faceva da una vita ... con sua sorpresa la donna che le sedeva di fronte cerco' di darle qualche possibile risposta.

-S si sentiva nuovamente serena, ed era felice di aver trovare una sorta di amica nell'assistente.

Ma la felicità non dura sempre, giusto?

L'assistente sociale dovette cedere il suo posto ad un'altra per questioni personali.

Quando si salutarono per l'ultima volta entrambe si lasciarono scappare qualche lacrima.

Un'altra persona uscì dalla vita di -S , lasciandole un vuoto dentro.

La nuova assistente era l'esatto opposto di quella precedente. Era scontrosa e arrogante.

Comunque passarono mesi, -S usciva solo per andare a scuola...non aveva una vita sociale, ma le andava bene.

Ma nonostante tutto, presto arrivò l'amore anche per lei.

Una mattina conobbe un'amico di suo cugino. Subito si prese una cotta per lui. Le sembrava uno di quei ragazzi che aveva sempre visto nei film, duro e scontroso, ma dolce e romantico con la ragazza che amava.

-S era seriamente innamorata, e si sentiva al settimo cielo perche quell'amore era ricambiato. Incominciò ad uscire, a farsi una propria vita ...le sembrava di vivere in una favola perché per la prima volta le andava tutto alla meraviglia.

Ma nella vita vera non c'è sempre un lieto fine.

Dopo 8 mesi i fantasmi di -S si ripresentarono nella sua vita.

Cosi -S lasciò il ragazzo e tornò a "vivere" i suoi giorni nella sua cameretta buia.

Sapeva che questa volta era solo colpa sua se non aveva piu la persona che amava accanto a lei.

-S cadde in depressione.

EMINΞMDove le storie prendono vita. Scoprilo ora