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Febbraio passò in fretta, cosi come Marzo... dall'inizio di Aprile, -S , iniziò a litigare frequentemente con i suoi genitori.

Non capiva se erano i suoi a venire da un'altro pianeta o se era lei strana..ma strana forte.

Tutto ciò che faceva non andava bene.

Da quando -S diventò maggiorenne, suo padre, durante le litigate, era sempre pronto ad urlarle contro che prima o poi l'avrebbe buttata fuori casa.

Quella frase : "sta attenta che ti butto fuori" la feriva sempre.  Quale genitore direbbe qualcosa del genere alla propria figlia?

Dovete sapere che, la madre di -S , era sempre pronta ad appoggiare il marito pur di non litigarci. Cosi un giorno, durante una litigata, la madre prese le valigie, ci buttò dentro i vestiti di sua figlia e la butto fuori.

-S era confusa, spaventata, arrabbia, triste, ansiosa...tutte le sensazioni/emozioni possibili e immaginabili, le stava provando in quell'istante.

Perché sua madre ha preferito il marito alla figlia?

Cosa pensava di dimostrare con quel gesto?

-S aveva mille domande che le giravano per la testa.

<<cosa faccio? Dove vado? Cosa ne sarà di me? Perché lo ha fatto? Perché mi odiano?....>>

Scoppiò a piangere e in quel momento, l'unica cosa che poteva calmarla per un po' , era la voce di Marshall.

Si sedette su una panchina e si mise le cuffie.

Era stanca di quella vita. Era stanca di dover tenere duro e lottare per il nulla.

Ma doveva continuare ad andare avanti  prima o poi la sua vita avrebbe subito una svolta, ne era quasi certa .

Pensò a Marshall... lui ne passò di cotte e di crude, ma tenne sempre duro. Strinse sempre i denti. Superò ogni ostacolo che la vita metteva sul suo cammino. E guardatelo ora . Era il Rap God.

-S smise di piangere. Si fece coraggio. Prese il cellulare e chiamò suo nonno materno. Sarebbe andata dai nonni finche non avrebbe trovato una sistemazione.  Doveva continuare a lottare se voleva una vita migliore.

Passò settimane dai nonni.  Poi, finalmente, un giorno la chiamarono e le dissero che la settimana dopo avrebbe iniziato a lavorare.

Si domandava se le cose stavano iniziando ad andare nel verso giusto.

Iniziò a lavorare come estetista in un piccolo negozietto. Era gestito da un signore di colore.

Purtroppo non era come si aspettava.  Alcune "colleghe'' le spiegarono che avrebbe lavorato dalle otto di mattina, fino alle nove di sera. E che se sarebbe mancata un giorno,  il capo le avrebbe tolto 50 € dalla busta paga a prescindere.

-S ci rimase male alla notizia. Il suo superiore le aveva detto che avrebbe lavorato solo la mattina e che al mese le avrebbe dato 300 € .

Dopo quattro giorni venne licenziata.

-S era una ragazza che se aveva qualcosa da dire, la diceva e basta.,  e quando notava che qualcosa non andava, lo diceva subito. Al suo capo non piaceva. Non gli andava giu quando lei gli faceva notare che non era carino come trattava le sue dipendenti. Cosi la mando' via.

La ragazza era a pezzi moralmente, la fortuna non le girava attorno nemmeno per sbaglio.

Continuava a pensare che la sua vita facesse schifo e che l'unica cosa positiva era mettersi sul letto la sera, mettersi le cuffie, chiudere gli occhi, ascoltare Em e fare viaggioni assurdi sulla vita che le sarebbe piaciuto avere.

Dopo un paio di settimane i suoi genitori le diedero il permesso di tornare a casa.  -S da una parte era contenta di essere tornata nella propria casa. Ma dall'altra ne era scocciata....


EMINΞMDove le storie prendono vita. Scoprilo ora