Capitolo 3

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So che molto spesso non si vuole leggere la nota autrice (lo faccio anch'io), ma oggi vi chiedo di farlo per alcune informazioni👇🏻

Era seduto sul davanzale di una delle alte finestre presenti nel salone, la chitarra in mano. Osservava il cielo limpido, azzurro come i suoi occhi, e il sole caldo e luminoso che brillava su New York. Afferrò più saldamente lo strumento e cominciò a pizzicare dolcemente le corde, dando vita ad una semploce melodia, composta sul momento. Chiuse gli occhi lasciandosi trasportare dalle note. Era ormai arrivato alla parte più bella del brano quando venne interrotto. Seccato, fermò con movimento brusco le mani che si muovevano sulle corde, costretto a voltarsi verso l'ingresso del salone.

- Bella melodia - disse la ragazza appena entrata. Aveva anche lei gli occhi azzurri, ma più chiari di quelli del ragazzo, e capelli biondi che sfumavano sul verde, lunghi fino alle spalle - Sai quanto odio interromperti mentre suoni fratellone, ma devi venire - il ragazzo scese dal davanzale e si avvicinò alla sorella.

- Perchè? - adagiò con cura la chitarra su uno dei due divani di pelle bianca accanto a lui.

- Fra poco dovrebbero arrivare i figli di Re Ade e papà mi ha inviata da te a chiederti se volevi venire.

- In poche parole devo venire per forza - concluse lui.

- Esatto - il ragazzo sbuffò - Dai, non sarà così male...credo. Magari il figlio di Ade è simaptico. Potreste anche diventare amici.

- Se lo dici tu - si passò una mano tra i folti capelli biondi, stese alcune pieghe sulla sua camicia bianca e tornò a guardare la sorella - Possiamo andare.

- Fatto? - lo guardò stupita - Ti sei preparato così?

- Cosa c'è che non va?

- Niente, sei perfetto fratellone, ma ci hai messo così poco?

- Sì - continuava a non capire - Non sono una ragazza.

- Non capisco come facciate voi maschi a far sembrare tutto così semplice - disse scrollando le spalle.

I due fratelli uscirono dal salone e camminarono nei luminosi corridoi del palazzo. Non dovettero nemmeno fermarsi davanti alle grandi porte di legno di noce perchè due guardie del corpo le aprirono per loro. I due ragazzi entrarono nella grande sala e subito le porte vennero richiuse. Lungo le pareti laterali del salone si trovavano delle colonne in marmo bianco, una fila per lato, che creavano due piccoli porticati. Tra le colonne vi erano delle alte vetrate policrome, le quali riflettevano sul lucido pavimento di marmo bianco motivi multicolori. In fondo al salone si trovava un trono, in marmo bianco, semplice ma regale. Vi era seduto un uomo, di circa trentasette anni, dai lumisosi capelli biondi e occhi azzurri, come il cielo senza nuvole in una giornata di sole. Alla sua sinistra vi era un altro uomo, alto e slanciato, dalla postura elegante, capelli e occhi neri e una carnagione molto chiara, mentre alla sua destra vi era una ragazza, aveva capelli biondi che sfumavano sul rosa, lunghi fino alle spalle, e chiari occhi azzurri.

- Kayla, Will! Eccovi finalmente! - esclamò l'uomo seduto sul trono vedendoli entrare.

- Scusa papà, ma Will non aveva intenzione di venire - disse Kayla fermandosi davanti al padre.

- Volevo rimanere a comporre, avevo l'ispirazione - ribattè Will.

- Dovete esserci tutti quando arriveranno i figli di Re Ade.

- Dov'è Austin? - chiese Will - Se dobbiamo essere tutti qui, perchè lui non c'è?

- Sai bene che Austin, in quanto primogenito, è occupato nell'assemblea con i consiglieri a discutere del regno - esordì il padre - Perciò smetti di fare il bambino e prendi posto accanto alle tue sorelle. I principi arriveranno a breve, vero Re Ade? - concluse voltandosi verso l'uomo accanto a lui.

What if we rewrite the stars? ~ SolangeloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora