Capitolo 6

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Will si rigirò tra le lenzuola. Non perché non fosse stanco, anzi, dopo aver passato tutto il pomeriggio a ballare e a seguire il dibattito tra Nico e Percy, l'unica cosa che desiderava era dormire. Però non era abituato a quel posto, quella camera, quel materasso, quel cuscino. Lui era una persona che fatica ad ambientarsi e non dormiva molto spesso fuori dalla sua camera.

Will sospirò e si mise a sedere, tanto non sarebbe riuscito ad addormentarsi. Si alzò dal letto e si diresse verso l'ingresso della camera. Aprì leggermente la porta e vi si affacciò. Fuori, nel corridoio, non c'era nessuno e il silenzio dominava il palazzo.

Cercando di fare il minimo rumore possibile, Will uscì dalla stanza e si richiuse la porta alle spalle. Iniziò a camminare nel buio corridoio, circondato da quel assordante silenzio, che rendeva tutto un po' inquietante.

Accese la torcia del suo cellulare, che aveva afferrato dal comodino prima di uscire. Non conoscendo il luogo decise di seguire il corridoio e vedere dove lo avrebbe portato.

Alla fine del corridoio si ritrovò davanti ad una rampa di scale, che portava all'entrata del palazzo. A illuminare l'ingresso vi era il chiarore della luna che entrava dalle finestre grandi finestre.

Will spense la torcia e cominciò a scendere le gradinate con cautela, guidato dal rumore di un orologio a pendolo. Arrivò davanti ad una porta, che riconobbe come quella del salone dove avevano trascorso il pomeriggio.

Schiuse piano la porta, il rumore del pendolo più forte di prima. Non si ricordava di un orologio a pendolo in quel salone, ma forse non ci aveva prestato molta attenzione, interessato com'era a guardare Nico ballare. E anche le sue sorelle, Hazel, Annabeth e Percy, non solo il figlio di Ade, ovviamente. Okay, forse si dedicato a guardare più lui che gli altri, ma che rimanga tra noi.

Entrò nella stanza e si fermò ad osservare i raggi della luna che illuminavano tutto.

"Anche tu non riesci a dormire?"

Will si riscosse e in quel momento notò una figura, seduta sul davanzale di una finestra, lo sguardo rivolto all'esterno, verso le stelle. La luce lunare donava ai suoi capelli e ai suoi occhi delle sfumature argentee.

Il biondo avanzò "Già" poi si sedette di fronte a lui "Brutti sogni?"

Nico scrollò le spalle "Ormai ci sono abituato" rivolse lo sguardo su Will "Te?"

"Non dormo molto spesso fuori casa" entrambi tornano a guardare oltre il vetro.

Will decise di rompere quel silenzio "Che tipo di brutti sogni?" Nico lo guardò e il biondo si affrettò ad aggiungere "Non sei obbligato a dirmelo, tranquillo, era solo...per fare un po' di conversazione, per conoscerci meglio"

Il corvino puntò lo sguardo sulla luna e sospirò "Vedi..." si morse il labbro "avevo una sorella"

"Ma anche Hazel è tua sorella, no?"

"Non di sangue, ma è come se lo fosse. Mia madre era molto amica di sua madre, che purtroppo morì partorendo Hazel. Da quel momento mia madre la prese con sé e la trattò come sua figlia" Nico si interruppe "Mia sorella di sangue si chiamava Bianca. Aveva due anni in più di me. Io, lei e Hazel giocavamo sempre insieme. Poi, cinque anni fa, quando io ne avevo dodici e Hazel dieci, Bianca e mia madre andarono in viaggio, in Egitto. Poco prima di atterrare, il jet ebbe un guasto e si schiantò nel deserto. Il jet scoppiò in fiamme, Bianca e una cameriera riuscirono ad uscire in tempo, mia madre non ce la fece" il corvino deglutì, aveva gli occhi lucidi "Mia sorella e la cameriera cominciarono a camminare nel deserto alla ricerca di un paesino o semplicemente qualcuno. Non sono mai più state ritrovate. Crediamo siano state travolte da una tempesta di sabbia"

What if we rewrite the stars? ~ SolangeloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora