capitolo 4

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"Ali?"

Lo guardo come se non mi fossi presentata a casa sua, a chilometri di distanza, solo per farlo venire alla festa di Lily.

"sei pronto?"
Cerco di essere indifferente.
"pronto per cos... ti ho detto che non vengo" risponde.

"si invece" sorrido.
Ovvio che viene.
Deve vedere Chloe e devono chiarire.
Scuote la testa.

"Aaron, sai cosa ho fatto per venire a prenderti?" domando.
"ho preso un aereo, con così poco preavviso il più economico faceva schifo. L'ho preso comunque solo per te!" esclamo.

Sospira, segno che si è arreso.
È stato più facile del previsto.

"sbrigati, il prossimo volo è tra mezz'ora" lo informo seguendolo in casa.
"mezz'ora?" sgrana gli occhi.
"Si, Aaron.
Mezz'ora" ripeto.

Cerco di essere il più convincente e sicura possibile.

Mi guarda accigliato.

"Senti... o questo, oppure il prossimo alle 23:00"

Ricomincia a camminare su per le scale.
Lo seguo in silenzio.

"Allison" esclama sorpresa la mamma di Aaron uscendo dalla sua stanza.
Sorrido.
"Salve" la saluto.

Aaron le spiega che sono venuta a prenderlo per portarlo al compleanno di Lily e lei annuisce, poco convinta. Ci credo, sto prelevando suo figlio da SanDiego per portarlo ad una festa che si terrá domani a Miami.
Anche io sarei poco convinta.

"Ali, vuoi seguirmi in cucina? Sicuramente avrai fame dopo il viaggio" sorride cordialmente e io annuisco, senza precisare che io ho sempre fame indifferentemente dal viaggio.

"Allora..." sospira facendomi segno di sedermi intorno al tavolo.
"Dimmi cosa c'è dietro" sorride.

La mamma di Aaron mi ricorda molto Gina, la mamma di Cameron.
Simpatica, perspicace.
Ha capito che non sono qui solo per il compleanno di Lily.

Indugio un attimo.

"È per Chloe, non è vero?"

Annuisco piano.

Mi porge un piattino con un pezzo di torta preso dal frigo e si siede accanto a me.

"Non so proprio perché lui abbia deciso di chiudere la loro storia. Erano perfetti... lei è una ragazza fantastica e lui lo sa" comincia a parlare.
"So che il trasferimento di suo padre e il fatto che i suoi fratelli abbiano cambiato casa possa averlo turbato. Ma so che Chloe avrebbe potuto aiutarlo se solo lui gliel'avesse permesso.
È cosi attaccato alla famiglia, ma non ha capito che Dakota tra un po si sposerà e abita solo in fondo alla strada, Jacob si è trasferito qualche quartiere più avanti e suo padre tornerà tra non molto"

È molto presa dal suo discorso, quindi deduco da sola che Dakota e Jacob siano i fratelli, senza chiederglielo per non interromperla.

"E anche lui dovrà lasciare questa casa prima o poi. Anche lui si sposerà, magari con Chloe, lo spero. E non credo che potrà rimanere qui" sorride.

"Ha avuto solo un momento di confusione, vedrà che tornerà tutto al meglio" la rassicuro stringendole la mano.
"Sei stata molto gentile a venire fin qui per prenderlo e fargli mettere la testa a posto. Un giorno ti ringrazieranno entrambi."

Sono onorata.
Magari quando Chloe e Aaron racconteranno ai loro figli la loro storia d'amore, ci sarà un punto in cui apparirà la zia Ali che ha salvato la situazione.

Sento Aaron scendere pesantemente le scale.
"Siamo ancora in tempo, vero?" Esclama preoccupato con il borsone in mano e vestiti che escono fuori tutti disordinati.

Sua madre sorride e gli si avvicina.
Apre un po la cerniera e aggiusta la maniche penzolanti della felpa.
"Non hai avuto nemmeno la cortezza di piegare i vestiti" lo rimprovera sorridendo.
Aaron ricambia il sorriso nervoso.

La madre gli da dei soldi in caso di necessità e ci accompagna alla porta.
"Ti prego, se hai bisogno di qualcosa chiamami.
Arriverò subito" raccomanda il figlio.
Annuisce felice e poi esclama "sono io la mamma qui"

Mi fà l'occhiolino e ci lascia salire sul taxi appena arrivato.

"sei così carino" ridacchio non appena l'auto parte.
"è rimasta sola... se le succedesse qualcosa io..."
"non le accadrà nulla, ha vissuto metà della sua vita senza le tue raccomandazioni. È grande abbastanza"

Arriviamo all'aeroporto e per un pelo superiamo tutti i controlli e ci imbarchiamo, per poi ritrovarci seduti nel piccolo aereo su sedili stretti e scomodi.
Benedico l' aggeggio che assegna i posti per essere capitata sia vicino ad Aaron che vicino al finestrino.
Il mio amico invece non è stato così fortunato come me, il  signore vicino a lui ha ordinato praticamente tutto il carrello che la hostess passava, sta mangiando da almeno due ore senza finirla più e mancano quasi tre ore alla fine del volo.
È sudato, respira pensante ed è ben messo, praticamente attaccato ad Aaron che si spinge sempre di più verso di me, non ha i capelli sulla nuca, ma un orribile codino è stretto intorno ai capelli unti che gli crescono dietro la testa.

"oddio" sospira disgustato Aaron quando a bocca piena e sputacchiando da tutte le parti chiama la signorina.

Quando l'omone si alza per andare in bagno Aaron si stiracchia e io raddrizzo la schiena.

"che schifo di aereo" pronuncia.
Annuisco.
"era il più economico e che mi permetteva con un'offerta sia andata che ritorno...
dovevo venire a prenderti" spiego.
Lui si gira a guardarmi improvvisamente serio.
"lei... lei sa che vengo?" chiede e poi abbassa lo sguardo a guardarsi le mani.
"beh, sa che sei invitato come tutti gli altri, ma sa anche che hai rinunciato all'invito"
"sarei dovuto rimanere a casa" sospira appoggiandosi allo schienale, che immediatamente fa uno strano rumore.
"tu la ami"

Mi guarda triste.
"e lei ama te. Credimi Aaron, veramente.
Sta passando i peggiori momenti della sua vita e se tu l'hai lasciata per non essere un peso per lei, per non farla soffrire; abbandonandola la stai solo facendo stare male.
Tu non potresti essere un peso per lei, mai."

Lo guardo, sperando di accendere in lui qualche speranza o qualcosa che lo spinga a lottare.

Fà silenzio e io gli do il tempo di ragionare sulle mie parole.

Il signore ancora non si fa vedere e l'ipotesi che sia rimasto incastrato nel piccolo bagnetto dell'aereo si fa sempre più sicura nella mia testa.

"Aaron..." lo richiamo dai suoi pensieri.
"pensa se a ruoli invertiti lei ti avesse lasciato.
non avresti preferito aiutarla e starle accanto? sarebbe stata un peso per te?
io non credo... e nemmeno tu"

never enough 3 •Cameron Dallas•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora