08. Father's Day

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08. Father's Day


Sono stato duro oggi con Rose.
Ho dimenticato, per quanto possa sembrare impressionante e impossibile, che lei è umana e di conseguenza si comporta senza un senso logico guidata dalle sue emozioni, come la sua razza non ha mai smesso di fare da quando esiste.

Lei non poteva immaginare cosa poteva accadere se si provava a salvare solamente una persona che era destinata a morire.
Non poteva immaginare le catastrofiche conseguenze.
Mi sono arrabbiato con lei, l'ho offesa e me ne sono andato lasciandola sola assieme ai suoi genitori che tanto desiderava la ricongiunzione.
Ma non l'avrei mai lasciata sola a lungo.

Mi è impossibile lasciarla andare, ormai quella ragazza dai capelli color miele vive dentro me come un'impronta indelebile.
So fin troppo bene cosa vuol dire perdere qualcuno che si ama, so cosa vuol dire voler tornare indietro nel tempo e cambiare tutto.
Ma io non l'ho fatto perché sapevo cosa avrei causato.

E ho dimenticato che anche lei ha provato quello che all'epoca provai io.
Ma l'importante è che ora si sia risolto tutto.
Rose ha potuto stare vicino a suo padre mentre pian piano si spegneva lasciando Jackie e la piccola Rose sole, ho dato a Rose la possibilità che lui non morisse solo.
Non mi perdonerò mai per come l'ho trattata.
Per me, camminare con lei mano nella mano equivale alla tranquillità, mi fa sentire in qualche modo al sicuro e, anche se sembra impossibile, mi fa sentire a casa.

Her name is Rose || Doctor Who FlashficsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora