Non ho a chi raccontarmi tranne te.Dunque nessuno
se non ci sei.Emily Dickinson
"Come stai?"Damiano tira fuori la lingua per mostrare la pillola che sta per mandar giù.
"Meglio adesso."Genn sospira.
Victoria e Thomas sono andati a riposare prima del funerale, Pogo è nelle cucine a organizzare il rinfresco, lo ha visto trottare avanti e indietro fra piatti e bicchieri ripetendo a bassa voce il discorso funebre che si è preparato.
Nessuno di loro ha intenzione di reggergli il gioco."Pogo vuole esprimere il suo ultimo commiato a papà, prepariamoci a sentire quanto fosse dolce e amorevole con noi, quanto fosse rispettoso della servitù e uomo dai tanti talenti."
"Uhm. Allora devo proprio prendermene un'altra di queste."
"Non esagerare."
Damiano non lo ascolta e stappa nuovamente il flacone bianco che stringe come se ne dipendesse la propria vita e forse un po' è così.
Ingurgita una nuova pillola e distende meglio le gambe sul divano, la gonna nera gli scivola sulle ginocchia mostrando la peluria scura delle gambe."Verrai così al funerale?"
"Perché no? È tanto che non metto una gonna in presenza di papà, questa è l'ultima occasione."
"Capace che risorga dalla tomba solo per strangolarti!"
"Per carità! Allora vado a cambiarmi immediatamente."Genn ride non vedendolo muoversi di un millimetro, ma il suo sorriso si spegne man mano che il viso smunto diventa più pallido, quasi immobile e Damiano chiude gli occhi.
In qualche modo... forse avrebbe dovuto stargli più vicino.
Forse avrebbe dovuto essere più forte, imporsi di più, urlare a Mr. Hargreeves che ora basta, doveva smettere di chiudere Damiano in delle stanze buie, doveva smetterla di torturarlo lasciandolo solo coi propri poteri, che per quanto ci provasse non avrebbe mai potuto dominarli.
Forse adesso Damiano non sarebbe stato così magro. Il suo sguardo non sarebbe apparso così vuoto, la sua pelle non avrebbe avuto quel pallore giallognolo, e forse non avrebbe mai venduto il suo corpo per comprarsi della droga.Forse avrebbe dovuto stargli più vicino.
Ma la verità è che quando Victoria ha spinto via papà per proteggere Damiano è finita anche lei in isolamento.
E allora tutto quello che ha fatto è stato raggiungerlo dopo ogni sessione di esercizi, stringergli la mano, asciugargli il sudore, sussurrargli cosa le Voci gli dicevano.
Vederlo chiudere gli occhi.
Regalargli un sonno senza fantasmi.Sospira.
Non sarebbe dovuto venire.Si volta, vuole andarsi a cambiare la maglia, magari spruzzarsi del profumo, rendersi presentabile.
I suoi fan rimarrebbero sconvolti vedendolo così. Senza strati di trucco a nascondere le occhiaie, parrucchieri in fila per sistemargli i capelli, costumisti attenti a esaltare la sua figura.
Quando è arrivato indossava delle Air Force scolorite che non ricordava neanche di possedere ancora e un maglione di diverse taglie più grandi.
Si tira su la scritta stampata sul petto con un vago sospiro.
Almeno è Balenciaga.
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Sæglópur
FanfictionGenn non può impedirsi di sorriderle, notando il caschetto biondo scompigliato. Quando l'ha vista ieri era perfettamente in ordine. "Ci vediamo solo ai matrimoni e ai funerali." Genn si irrigidisce un attimo, ma poi è costretto a sospirare. Vic non...