Capitolo 7

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Ci ho pensato tutta la notte, Claudio mi ha veramente chiesto di andare con lui?! Non pensavo che potesse farmi una proposta del genere, e sinceramente mi interessa partire con lui oltre oceano, ma ho paura. Paura di non trovare posto come specializzanda, la solita paura che lui si stanchi di me, soprattutto perché se partissi con lui andremmo a vivere insieme giusto? E se litigassimo io dove andrei...Però se invece trovassi posto come specializzanda e con Claudio andasse tutto bene sarebbe fantastico. A risvegliarmi dai miei pensieri è come al solito Lara. L: << Certo che oggi hai proprio la testa tra le nuvole ho dovuto schioccare le dita quattro volte per avere la tua attenzione>> A: << Già, ho varie cose per la testa...>> L: << E c'entra per caso il simpaticissimo Conforti?>> sto per rispondere ma qualcuno di nome Claudio Conforti mi precede. C: << Cosa volete dal "simpaticissimo Conforti"?>> mi giro verso di lui, viene avanti e si siede sulla scrivania, Lara continua a guardarci. C: << Cosa c'è Sacrofano hai perso la lingua?>> A: << No no, comunque ora se volete scusarmi devo tornare dai miei teschi>>. Mi alzo e mi dirigo verso il laboratorio, seguita da Claudio. Una volta arrivati in laboratorio inizio a tirare fuori da una scatola i vari crani. C: << Allora, oggi pranziamo insieme?>> A: << Ho promesso a Cordy che andavo a vedere la casa che hanno intenzione di prendere>> lui sbuffa e alza gli occhi al cielo. A: << Eh lo so che ti mancherò>> dico ridendo, lui si avvicina a me e all'orecchio mi dice, C: << Non montarti troppo la testa, Sacrofano>> e dopo torna nel suo ufficio. 

Sono appena stata con Cordelia e Nina nella casa nuova, mi è piaciuta molto, è grande, moderna ma ha anche quel tocco di tradizionale. Mentre sto tornando verso l'istituto mi ricordo di Alberto Piras e della mia idea di fargli visita, allora cambio strada e mi dirigo verso l'ospedale. Una volta arrivata chiedo in che stanza si trovi Alberto, per poi andarci. quando arrivo davanti alla stanza, noto che la porta è semi aperta e sento due voci discutere, una è una voce da uomo, penso sia la voce di Alberto, mentre l'altra è una voce da donna, non hanno un tono alto di voce, magari non vogliono essere sentiti. Allora mi avvicino lentamente alla porta e inizio a origliare. Alb: <<Non voglio più aiutarvi, ve l'ho già detto>> X: << Non puoi abbandonarci ora, pensa alle conseguenze, come potrà reagire Mattia? >> Alb: << Capisci che non si può andare avanti così>> X: << Ne parleremo in un posto sicuro, quando tu sarai fuori da qui. Ora pensaci, io non dirò niente a Mattia>> poi sento dei passi e allora mi allontano velocemente dalla porta. Dalla stanza esce una ragazza alta e magra, capelli corti neri, occhi verdi. Aspetto che si allontani e poi mi avvicino alla porta che ora è aperta, guardo dentro e vedo Alberto seduto sul letto con la testa nascosta tra le mani, per attirare la sua attenzione busso nella porta e lui sentendo il rumore alza lo sguardo. A: << Buongiorno signor Piras>> mi guarda interrogativo. Alb: << Scusi chi è lei?>> A: << Piacere io sono Alice Allevi>> ci stringiamo la mano << e sono una specializzanda di medicina legale>> Alb: << Cosa vuole da me?>> A: << Ecco vede ho partecipato all'autopsia di Giuseppe>> sentendo questo nome abbassa lo sguardo <<e volevo sapere come stesse lei>> Alb: << Io sto...meglio, grazie>> rimaniamo per qualche minuto in silenzio. A: << Poi volevo chiederle, cosa si ricorda di quel giorno?>> Alb: << Non mi ricordo niente, solo di quelle due moto...>> annuisco. A: << Scusi la mia curiosità, ma ho visto uscire una ragazza mentre arrivavo, è la sua fidanzata?>> meglio omettere ciò che ho ascoltato... Alb: << Era, stavamo bene, poi è successa una cosa e... ci siamo lasciati>> A: << Capisco>> poi sposto lo sguardo verso l'orologio e mi rendo conto di quanto sia tardi. A: << Bene, signor Piras è stato un piacere conoscerla, io ora devo scappare>> Alb: << anche per me è stato un piacere dottoressa>> ci stringiamo la mano. A: << Arrivederci>> e subito dopo aver salutato corro via.

Sono a casa sdraiata tranquillamente sul divano mentre guardo una serie tv con Cordy, a un certo punto sentiamo il campanello, noi due ci guardiamo e poi guardiamo l'orario, sono le 23:00. Cor: << Ma chi è a quest'ora? Tu stai aspettando qualcuno?>> A: << No nessuno...vado a vedere chi è>> mi alzo e mi dirigo verso la porta, la apro fuori trovo Claudio, ma che ci fa qui? A: << Ciao, ma che ci fai qui?>> C: << Voglio portarti in un posto>> A: << Adesso?! Ma hai visto che ore sono?>> C: << Sì, per fortuna sono ancora dotato di due occhi che mi permettono di vedere>> A: << Sono in pigiama...>> C: << Che problema c'è, ti cambi>> A: << Ok...entra>>. 

POV CLAUDIO

Entro in casa e seguo Alice, passiamo davanti al soggiorno dove si trova Cordelia addormentata sul divano. A: << Certo che Cordelia ha una passione per questo divano. Allora, tu inizia ad andare in camera mia, io nel frattempo la sveglio>>. Ora che ci penso, non sono mai stato nella camera di Alice, per fortuna ho intuito quale fosse vedendola entrare lì quelle poche volte che sono stato in questa casa. Entro nella stanza e vedo che non è molto disordinata, ci sono varie foto sulle pareti e sulla scrivania. Mentre sto curiosando entra Alice e chiude la porta, senza fare rumore. C: << Fatto?>> A: << Sì>> C: << Dai, sbrigati>> alza gli occhi al cielo e si dirige verso l'armadio, da dove toglie dei jeans chiari e un maglioncino bianco, poi si volta verso di me. A: << Ma devi continuare a fissarmi per tutto il tempo?>> C: << Mi sembra ovvio>> sbuffa e finisce di prepararsi. Una volta saliti in macchina inizio a guidare, mi volto più volte verso di lei e dalla sua espressione capisco che è molto curiosa. 

POV ALICE

Claudio ha appena parcheggiato, non so dove ci troviamo. Scendo dalla macchina e mi guardo attorno, è un parchetto su una collina e da qui c'è una vista fantastica. A: << Claudio, dove siamo?>> C: << Siamo in un parchetto dove andavo sempre da piccolo, non ci tornavo da tanto e ho pensato di tornarci e portarti con me>>. Ci sediamo in una panchina e ammiriamo il paesaggio notturno, mi volto verso Claudio e mi torna in mente la prima volta che l'ho visto, se non fosse stato per la morte di Tamara noi due non ci saremmo incontrati. Nel mentre che ho questi pensieri mi scappa un sorriso, lui si volta verso di me e dice. C: << A che pensi?>> A: << Alla prima volta che ci siamo visti>> lui mi risponde con un sorriso, poi torniamo in silenzio e io continuo a pensare a quanto sia cambiato in questo tempo, da cinico insensibile a chiedermi di partire con lui... è passato un giorno da quando mi ha fatto questa proposta e io non ho pensato ad altro tutto il giorno, tra cinque giorni deve dare risposta e io devo muovermi a decidere, sono quasi convinta ad accettare, ne ho parlato con la nonna e lei mi ha detto di seguire il cuore ma di pensarci bene, perché partendo lascerei la mia famiglia e i miei amici.

Rimaniamo in quel parchetto per un'oretta e poi mi riporta a casa. Gli domando se voglia rimanere a dormire a casa mia, essendo molto tardi e stranamente accetta. Ci corichiamo e dopo qualche minuti Claudio è già caduto in sonno profondo, lo guardo incredula, è la prima volta che rimane a dormire da me e mi addormento con questo fantastico pensiero.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 19, 2019 ⏰

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