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Erano passate ventiquattro ore dal loro arrivo in quella città eppure avevano fatto più cose divertenti in quelle ventiquattro ore che begli ultimi dieci anni.
Tuttavia, le sorelle Williams, quella mattina, avevano deciso di ritirarsi per un'uscita, poichè avvertivano qualcosa di incredibilmente strano nell'aria.
Alexandra aveva i capelli bruni lunghi fino alla spalla e gli occhi castani, si vestiva in modo colorato, era dolce e gentile e pur volendo, non riusciva ad essere cattiva.
Poi c'era Camilla, che aveva i capelli corti scuri e lisci e gli occhi marroni, come Alexandra, vestiva invece selezionando i colori che più le si addicevano, il classico tipo di persona a cui sta bene tutto, era sempre solare, con un sorriso stampato sul viso, era estremamente estroversa. E infine c'era Marta, con i capelli bruni mossi fino alla spalla, gli occhi tra il castano ed il verde, con qualche spiraglio di grigio, introversa, odiava la metà della popolazione della terra solamente perché il resto non l'aveva ancora conosciuta. Era sarcastica, ironica, bipolare, poteva passare dall'essere la pagina più dolce del mondo all'essere il diavolo fatto persona. Vestiva di nero, e in generale con colori scuri.

Erano arrivate lungo il porto della città e la prima a parlare fu Alexandra

- Allora? Hai detto che ti ha stretto il gomito, e quindi, che cosa hai visto?

Marta sembró rifletterci un po'

- niente.

Camilla allora uscí fuori di sè

- Come sarebbe a dire NIENTE?

- Non è che tocchi una persona e ti vengono le visioni a caso, devono esserci circostanze particolari, o meglio, la persona in questione devi provare emozioni particolari, per poter leggere nella sua memoria.

- E quindi, che si fa?

- Assolutamente nulla Camilla. E tu Ale, avevamo fatto una promessa prima di arrivare qui, ricordi?

Alexandra annuì e poi presero tutte e tre a parlare in coro

- Giuro solennemente che non lasceró che le mie scelte cadano in balia del mio cuore, non lascerò che le emozioni si interpongano tra la mia strada e la missione da compiere, non importa la circostanza, non importa il tempo, nulla ha rilevanza, la sola cosa da tenere a mente è il nostro destino, e che questo giuramento possa persistere contro le intemperie e che neanche la morte sia in grado di infragerlo.

Alexandra sapeva bene di provare qualcosa per Klaus, Marta era confusa, quando Cinque era nei paraggi, aveva dei vuoti di memoria, reagiva d'istinto, Camilla invece era l'unica sicura al 1000% di essere "sobria" (o almeno così era all'inizio).
Le tre sorelle si guardarono, bel cuore della ragazza dai capelli mossi si celava la preoccupazione per un funesto destino imminente, che le altre erano ostinate a rinnegare.
Alexandra decise di dover fare una passeggiata, doveva rivedere un attimo le sue priorità, Camilla aveva voglia di una ciambella al cioccolato, che decise avrebbe comprato e divorato, mentre Marta, scelse di tornare a Casa Hargreeves.
Il tragitto fu abbastanza breve ma ostacolato da tortuosi pensieri.

Quando si trovò di fronte alla porta di strinse la giacca al petto, sentiva uno strano freddo penetrare nella pelle, nelle ossa.
Aprí velocemente la porta, si sentí tirare violentemente per un braccio e vide una mano coperta da un guanto che si avvicinava al suo volto.
Si sentí frastornata, cadde a terra, vide un liquido rosso sul delicato parquet in legno che tanto le piaceva, vide un paio di scarpe nere girarle intorno, sentí il caricatore di una pistola, fece forza sulle braccia per rialzarsi,
uno sparo,
un urlo,
il buio più totale.

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