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In poco meno di venti secondi la ragazza sentii una superficie fredda sfiorarle la tempia ed il suo pensiero raggiunse repentinamente l'immagine sbiadita del ragazzo di poco prima.

Lei non parlava, loro non chiedevano, e per un attimo pensó di essere morta.

- Arrenditi o uccido la ragazza.

Chiunque avesse parlato l'aveva riportata di scatto al presente. Aveva una voce ferma, aspra da cui trapassavano parole intrise di odio e di timore, tuttavia Marta mantenne la calma e sotto la tremolante presa sulla pistola da parte di colui che attualmente era il suo aguzzino si alzó in piedi.

- Davvero credi che mi arrenda tanto facilmente?

Gli occhi del moro invitavano ad una palese sfida l'avversario. Poi scomparve. La Williams dovette razionalizzare il tutto per poi arrivare ad una soluzione: era nato anche lui il primo di ottobre.

Vide gli uomini cadere uno dopo l'altro mentre restava inerme. Perché non riusciva a muoversi? Forse perché non voleva, oppure, perché si sentiva terribilmente a disagio, che poi, più che disagio la sua era una paura, una paura che risaliva alla sua infanzia, una paura che era sempre dietro l'angolo, pronta a giocarle un tiro mancino.

-Teste di cazzo

Nello stesso momento in cui Lello sussurró il ragazzo del caffè lo aveva urlato. Allora avevano qualcosa in comune.

Poi si sentí afferrare un braccio e poco dopo si ritrovò all'esterno del locale con uno straordinario senso di vomito su per la gola.

- Potevi scappare, genio.

Stava parlando con lei?

- Non è colpa mia se quei tizi hanno iniziato a sparare.

- Staresti insinuando che sia colpa mia?

- Io non ho insinuato proprio un bel niente, sei tu che da psicopatico hai costruito tutto.

- Ah io sarei lo psicopatico?

- No, sei un deficiente.

- E io che mi aspettavo come minimo un "Grazie", sai com'è, ti ho appena salvato la vita.

- Beh, speravi male, e tranquillo, che la vita me la sarei salvata tranquillamente anche da sola.

Eccolo qua. Il suo orgoglio che spuntava fuori.

Voltó le spalle al ragazzo e prese a camminare tranquillamente proprio come quando era arrivata.

- Grazie Dio, per il tuo pessimo sarcasmo che hai rigettato nella mia vita, davvero grazie.

Nel frattempo Camilla e Alexandra avevano appena suonato al campanello di una magnifica casa, più che casa villa, quella di Sir Reginald Hargreeves...

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