Colpa

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Colpa - I

Il sospetto di star facendo qualcosa di molto, molto stupido, non sfiorò Katsuki almeno fino a che non si fu avvicinato alla sua vittima.

Che poi, lui non l’avrebbe chiamata vittima fino a due secondi prima. No, prima quella era un criminale e basta.

Non uno di prima categoria – ne aveva visti di peggiori – ma di sicuro si piazzava fra i primi trenta contro cui aveva combattuto, se non altro per il suo quirk.

Aveva già fatto crollare metà di un edificio solo facendo scomparire un paio di colonne del porticato. Per fortuna Mount Lady era intervenuta prima che le macerie più grandi colpissero terra.

Per strada nessuno si era fatto male, ma non c’erano notizie di chi si trovava all’interno del palazzo.

Quella zona non era spesso di competenza dell’agenzia di Katsuki. Si era ritrovato a passare di lì per caso, ma non appena aveva udito le urla e aveva visto il fumo levarsi dalle macerie si era precipitato. Sgomitando tra la folla si era avvicinato a Kamui, che in quell’istante stava cercando di afferrare quella che sembrava una ragazza minuta sopra un tetto. Prima che i rami dell’uomo potessero anche solo avvicinarsi, lei aveva fatto scomparire il supporto di un palo della luce alto almeno quindici metri, che si era schiantato in terra. Quella volta nemmeno Mount Lady era riuscita a evitare che accadesse.

Le sue dimensioni, che erano la sua forza, erano anche la sua debolezza: si muoveva agilmente, ma doveva fare molta attenzione nei centri abitati, e senza prontezza e velocità il lavoro di un eroe era utile almeno la metà.

Il palo si schiantò in terra, facendo un rumore infernale cui si unirono gli strilli della folla.

«Che succede?» Katsuki si avvicinò di corsa a Kamui guardando in alto. La ragazza stava strillando qualcosa, ma lui non riusciva a capire una parola.

«Una lite in famiglia, tutto qui. Ma la ragazzina ha dato di matto.» L’uomo ritirò i rami all’interno del corpo.

«Non mi lascia nemmeno avvicinare, sta avendo una crisi isterica.»

«Mount Lady non riesce a tirarla giù di lì?»

«Tutte le volte che abbiamo provato ad avvicinarci ha fatto sparire qualcosa. Sa su cosa puntare, in due mosse ha mandato giù metà condominio, ma la parte del tetto in cui si trova lei è intatta e non corre rischi.»

Katsuki imprecò. Non avevano idea di come funzionasse il suo quirk, ma di certo non avrebbe potuto usarlo da svenuta. «Forse non mi ha visto. Faccio il giro e provo a salire sul tetto.»

Kamui annuì. «Terrò la sua attenzione su di me.»

Il ragazzo corse via, facendosi largo tra la folla. Non indossava il suo costume quindi con un po’ di fortuna nessuno avrebbe fatto caso a lui.

Se la gente che si era radunata lì attorno avesse iniziato a fare il suo nome, la ragazza forse si sarebbe aspettata un attacco da parte sua, ma per fortuna nessuno lo stava guardando con attenzione: gli occhi di tutti erano puntati sul tetto del palazzo.

Katsuki si fece largo tra la folla a spallate, per poi girare in un vicoletto poco distante. Entrò nel palazzo facendo esplodere la serratura della porta di servizio e cominciò a salire i gradini due a due. Era quasi arrivato sul tetto e udiva la voce acuta della ragazza strillare.

«Se non esci immediatamente faccio crollare tutto quanto! Esci! Esci! Voi non muovetevi!»

Katsuki rallentò il passo prima di trovarsi allo scoperto, alle spalle della ragazza. Fu solo quando la vide che si sentì, per un momento, smarrito.

Diventare un Eroe| Bakudeku AUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora