Pace

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Pace - XI

Katsuki stava facendo esercizi nello studio, che fino a quel momento era rimasto quasi inutilizzato. C'erano una scrivania, una piccola libreria zepa di fumetti e dvd, e un armadio in cui teneva le cose ingombranti. Gli unici due motivi per cui entrava in quella stanza erano il piccolo terrazzo cui aveva accesso, e la sbarra che aveva fatto installare sulla porta. O meglio, su dove prima c'era la porta. Aveva pensato che siccome non c'era nessuna privacy da preservare a parte la sua, non era un problema far togliere la porta. Al suo posto aveva fatto installare la sbarra di metallo per i sollevamenti.

«Quanto manca?», sbottò con il fiato corto.

Izuku diede una sbirciata al cellulare e tornò ai fogli che stava leggendo. «Ancora due minuti.»
Ah, già, quel maledetto del suo ragazzo andava a farsi una corsetta, un paio di giorni a settimana andava in piscina e aveva un fisico invidiabile. Peccato che per essere un eroe non bastasse. Katsuki strinse le labbra, facendo forza sulle braccia e portando il mento sopra la sbarra.

Izuku scorse i fogli un'ultima volta, poi li lasciò cadere sulla scrivania con uno sbuffo. Cominciò a dondolarsi sulla sedia girevole, i talloni puntati sul pavimento, prima a destra e poi a sinistra, le braccia abbandonate sui braccioli. «Ho paura che dovrò chiudere uno dei contratti che ho con le scuole, altrimenti non riuscirò a portare avanti sia quello che l'università.»

«Sarebbe solo per due anni», disse Katsuki con la voce affaticata.

«Già...» L'altro si mordicchiò una pellicina a lato dell'unghia del pollice, continuando a fissare i moduli d'iscrizione. «I costi sono più alti di quando mi sono iscritto dopo il liceo. Considerando che ho già una laurea e un lavoro, non avrei agevolazioni di nessun tipo. Potrei prendere un coinquilino magari, così dimezzerei almeno qualche spesa. Chissà se il proprietario dell'appartamento sarebbe d'accordo...?»

La sveglia del cellulare suonò e lui la spense. Katsuki si lasciò cadere in terra e afferrò l'asciugamano che aveva lasciato vicino all'ingresso della stanza. «Dove stavi quando hai iniziato a studiare?», domandò asciugandosi il sudore dal viso e dal collo.

«Il primo anno a casa dei miei, poi sono andato in uno studentato. Non costava molto ed era a due passi dall'università. Dopo la laurea avevo qualcosa da parte, quindi ho trovato subito l'appartamento dove sto adesso. L'affitto in realtà non è molto alto, però...»

Katsuki corrugò le fronte. Non è che gli andasse proprio a genio che Izuku avesse un coinquilino. Non tanto perché era geloso, ma perché significava che avrebbero avuto meno occasioni di stare da soli insieme. Certo rimaneva sempre casa sua dove potevano incontrarsi, ma non sempre Midoriya poteva andare da lui, e con gli impegni dell'università avrebbe avuto ancor meno tempo. Inoltre se ci fosse stato qualcun altro non sarebbe più potuto andare a dormire a casa di Izuku. Niente più faccette sorridenti di All Might che lo fissavano da ogni dove – il che non era necessariamente una cosa negativa, soprattutto quando facevano sesso.

«Vado a fare la doccia.»

Sotto il getto caldo, circondato dallo scrosciare dell'acqua e dal vapore, Katsuki si rilassò ed ebbe modo di pensare. Era qualche tempo che rifletteva riguardo a parlare con Izuku di trasferirsi a casa sua. Ormai uscivano insieme da tanto, pur con qualche mese di pausa, ma si poteva dire che si conoscessero bene. Non sarebbe stato affatto strano che Midoriya fosse andato a vivere da lui, anzi sarebbe stato perfetto. Non avrebbe dovuto pagare l'affitto, dato che Katsuki quell'appartamento troppo grande lo aveva comprato tutto in una volta, grazie più che allo stipendio, ai compensi mostruosi che riceveva all'inizio per sciocchezze come le apparizioni in tv, che poi aveva limitato di parecchio. Eppure c'era qualcosa che lo spingeva a starsene sulle sue, a non fargli nessuna proposta.

Diventare un Eroe| Bakudeku AUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora