Nostalgia - VIII
Cominciarono a uscire insieme.
Matsu aveva solo diciannove anni, ecco perché sembrava così giovane: lo era, era schifosamente giovane. Talmente tanto, in effetti, da far venire dei dubbi a Katsuki su quella relazione, anche solo sul provarci. E ovviamente diciannove anni erano abbastanza pochi da farlo sentire un Vero Adulto, a confronto.
Matsu studiava ingegneria informatica all'università e il suo quirk gli permetteva di vedere i ricordi altrui, e anche di eliminarli. Era praticamente pieno di restrizioni sull'uso della sua abilità, per questioni di privacy, e ogni tanto il Ministero di Controllo dei Quirk lo chiamava per un colloquio.
Non usava quasi mai il suo potere, un po' perché non gli interessava davvero conoscere i ricordi altrui, e poi perché se toglieva troppi ricordi a una persona questa finiva con l'avere la mente confusa. Ogni tanto veniva chiamato dalla polizia per scandagliare i ricordi dei criminali, per assicurarsi che dicessero il vero durante gli interrogatori e aiutare nelle indagini.
Era molto timido, spesso esitava a dire quello che pensava e credeva che Katsuki fosse la persona più fica del pianeta. Gli piaceva il gelato alla fragola ed era sempre molto attento per quanto riguardava i piccoli gesti.
Non che Katsuki fosse in qualche modo romantico nei suoi confronti, ma l'altro riusciva a stupirsi di ogni suo complimento velato, di ogni minuscola gentilezza, con una testardaggine che a Katsuki sembrava eccessiva a volte.
In sua presenza il ragazzo si rese conto di essere più gentile, più docile, ma era come se stesse trattenendo una parte di sé. Si diceva che non poteva intimidire un ragazzo così dolce, era più forte di lui. Eppure a volte si sentiva sollevato quando i loro appuntamenti terminavano, come se potesse tornare a respirare a pieni polmoni, come se si fosse appena tolto un capo troppo stretto.
Si rese conto e si dovette rassegnare al fatto che Matsu non era affatto Izuku. Il pensiero, la prima volta che lo sfiorò, lo fece sentire uno stronzo. Non poteva paragonarli, non sarebbe stato giusto. Eppure in tutte le piccole peculiarità di Matsu, che lo caratterizzavano e lo rendevano speciale, vedeva un contrasto netto con quelle di Midoriya. E Izuku vinceva sempre. Su tutta la linea.
Izuku insisteva nel guardare film impegnativi, che a Katsuki sfracassavano le palle ma che, doveva ammettere a malincuore, erano belle pellicole, impegnative e in qualche caso persino artistiche. Matsu lo trascinava al cinema a guardare film di fantascienza, o degli X-man, e mai, nemmeno una volta, lo accompagnò a guardare un film con gli zombi.
Izuku canticchiava quando cucinava. Matsu parlava ininterrottamente di tutte le cose più sciocche che gli passavano per la testa, riempiendo il silenzio come se lo infastidisse.
Izuku ogni tanto si fermava a fare foto di paesaggi quando erano in giro assieme, quando vedeva un tramonto o un particolare scorcio della città che gli piaceva. Matsu fotografa quasi sempre cibo, vestiti e aggiornava ogni giorno il suo profilo Facebook.
Quando si baciarono per la prima volta Matsu gli prese la mano e Katsuki pensò che era stato carino. Ma al ricordo del primo bacio con Izuku sospirò, perché non c'era paragone.
Quando facevano sesso era appagante. E basta. E Katsuki sapeva che non era giusto così, che sarebbe dovuto essere molto di più. Avrebbe dovuto essere più simile a ciò che era quando stava con Izuku, perché con lui si sentiva felice.
Era difficile, spesso, stare con qualcuno che non era Izuku.A scuola era capitato spesso che Katsuki volesse schiacciare Uraraka sotto il tallone, come se fosse stata uno scarafaggio, e vederla scomparire dal mondo. Quel suo modo limpido di essere che non riusciva mai a nascondere i suoi pensieri, quella vocetta irritante, quel quirk subdolo che più di una volta lo aveva fregato. Però quella sera le doveva un favore.
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Diventare un Eroe| Bakudeku AU
FanfictionKatsuki cominciò a girare per la stanza, le mani gli fremevano da quanto aveva voglia di spaccare qualcosa. «Perché sei venuto da me? La prima volta. Perché sei venuto?», sputò fuori con astio. «Cos'è? Avevi solo voglia di farti una scopata, e adess...