ELENA
È la centesima volta che oggi guardo il cellulare. In realtà sto facendo progressi, considerato che negli ultimi sette giorni non ho staccato gli occhi dallo schermo neanche un secondo.
Il fatto che oggi abbia dimenticato il cellulare in bagno e una volta nel lavello della cucina mi fa pensare che forse sto migliorando. Sto arrivando alla conclusione che non riceverò né un suo messaggio né una chiamata. Pian piano sto accettando l'idea che non vedrò più il suo nome apparire sul display, in nessun modo.
Eppure... Centounesima volta che guardo il cellulare.
Niente. Neanche uno squillo.
O un messaggino. Anche solo per chiedermi come sto.
Niente di niente.
Vado a dare un'occhiata al pollo che sta cuocendo in forno. Non che io abbia voglia di mangiare, ma oggi torna mio cugino Fabri da New York e, dato che è l'unica persona che ho voglia di vedere, l'ho invitato a pranzo da me.
Apro lo sportello del forno per darvi un'occhiata dentro e... Oh mio Dio, uno squillo!
Mi fiondo sul cellulare e rispondo senza controllare di chi è la chiamata in arrivo. Tanto lo so che è lui, ero convinta che prima o poi avrebbe ceduto.
"Alex!"
"Ele? Sono Fabri."
Un macigno mi ha appena schiacciato il cuore.
"Oh... Fabri. Ciao."
"Che succede, tesoro? Cos'è quella voce?"
Scuoto la testa cercando di ricacciare indietro le lacrime. "Nulla. Allora, stai arrivando?"
"Ecco, volevo avvisarti che non potrò venire per pranzo. Sono appena atterrato a Milano, ma devo risolvere una questione importante entro oggi pomeriggio. Ti va se ceniamo insieme stasera? Ti porto in un ristorante carino."
Sorrido amaramente. Fino a una settimana fa era il mio ragazzo che mi invitava a cena fuori.
Mi impegno a nascondere la delusione: "Oh, sì, non preoccuparti. Tanto stavo ancora decidendo cosa cucinare, ho avuto una mattinata impegnativa. Va benissimo se usciamo stasera."
"Ottimo! Ma sei sicura che va tutto bene?"
Lui non sa, nessuno sa. Solo Clara, ma lei è la mia migliore amica da quando avevo tre anni ed è la persona più affidabile che conosca. Clara è semplicemente meravigliosa.
"Benissimo. Non vedo l'ora di rivederti, Fabri. A stasera."
Riaggancio senza aspettare la sua risposta. Ancora una volta le lacrime stanno prendendo il sopravvento. Mi porto una mano alla bocca per sopprimere un singhiozzo, ma poi... chi se ne frega, ho bisogno di piangere! Mi accascio per terra, accucciandomi con la schiena appoggiata al frigo e le gambe al petto. Butto la testa sulle ginocchia e, forse per la prima volta da quando Alex mi ha lasciata, mi sfogo davvero. I singhiozzi sono così forti che mi fanno male al petto.
In tutto ciò si brucia anche il pollo e io rimango senza pranzo. Ma tanto, ve l'ho detto, non volevo neanche mangiare.
La vita fa schifo.
Mi rialzo di scatto e decido di aprire quel maledetto cassetto dove c'è quella maledetta cartellina. Avrei dovuto farlo prima che Alex la scoprisse. La riduco in mille pezzi, così piccoli che non resta più niente del suo contenuto.
Lo so che il fatto di aver eliminato quei fogli non cambierà le cose e soprattutto non cambierà le mie condizioni, ma mi sento meglio.
"Vediamo se adesso mi creerai altri problemi!" urlo pestando i pezzettini rimasti sul pavimento.
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Una canzone per dirti ti amo
Romantizm["UNA CANZONE PER DIRTI TI AMO" È SU AMAZON!] Elena ha ventiquattro anni, un'amica tutta matta e un grande sogno nel cassetto: la musica. Scrive da sola le sue canzoni ed è decisa a realizzare il suo progetto a ogni costo ma, per farlo, ha bisogno d...