Capitolo Sei: Flashbacks and secrets.

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Altea; Otto anni prima; Lance:

Lance guardava con ansia le lancette dell’orologio, sperando che così facendo il tempo sarebbe accelerato.

Quando poi l’orologio scoccò la mezzanotte, per una manciata di secondi Altea piombò nel silenzio.

La porta di Lance venne aperta in quell’istante e la ragazza, puntuale come al suo solito, fece la sua comparsa.

Lance sorrise ed i marchi sulle guance gli illuminarono il volto. Abbracciò quindi la ragazza di slancio, stringendola a sé.

“Iniziavo a pensare qualcosa fosse andato storto.”
Ma la ragazza scosse la testa, sorridendo anch’ella ma di un sorriso triste, quasi rassegnato.

“È tutto pronto, Lance. Possiamo andare.”

Corsero veloci ma furtivi per i lunghi corridoi che entrambi conoscevano come le proprie tasche, stando attenti a non incontrare nessuno lungo la strada.

Una volta che entrambi furono fuori, sotto la luce della luna, capirono di avercela fatta.

“Siamo sicuri che nessuno ci abbia visti? E se ci avessero seguiti?” chiese lei, preoccupata, ma fu il turno di Lance di rassicurarla.

“Siamo stati cauti, Allura. Conosciamo bene questo posto, persino meglio di loro e abbiamo controllato di seguire le scorciatoie adeguate.”

La ragazza, Allura, sospirò ma non aggiunse altro e fu Lance ad indicarle un punto davanti a loro.

Nella penombra, vicino alla cinta murata che circondava il posto, una figura incappucciata li stava aspettando. Si sporse quanto bastava perché il suo volto fosse visibile alla luce della luna, per rivelarsi.

“È già qui.” Sussurrò Allura e la voce le tremò

“È già qui.” Confermò Lance, posandole una mano sulla spalla.

“Quindi questo è il momento di dirsi addio, eh?”

Ma Lance scosse la testa, sporgendosi verso la ragazza e lasciandole un piccolo bacio sulla fronte.

“Solo un arrivederci. Verrò a trovarti tutte le volte che mi sarà possibile, promesso.”

Allura annuì, rincuorata, ma non poté impedire a sé stessa si versare qualche lacrima.

“Sarà strano non averti intorno, ma voglio che tu sia felice. E so che lo sarai là fuori più di quanto lo saresti stato restando qui.”

“Grazie per aver capito e per il tuo aiuto. Non ce l’avrei mai fatta senza di te.”

I due si salutarono con un ultimo abbraccio, prima che entrambi potessero avvicinarsi alla terza persona che li  stava aspettando.

“Ciao, Hunk.” Lo salutò ed il ragazzo ricambiò con un sorriso.

“Hey, ragazzi. Siamo pronti?”

“Siamo pronti.” Confermò Lance.

“Bene.” Allura fece un bel respiro.
“Non avremo molto tempo, quindi è meglio che siate veloci. Una volta oltrepassata la recinzione avviatevi per la strada che dà al molo: lì ci sarà il capitano Shirogane ad aspettarvi.
Ci ho già parlato e sarà lieto di prendervi a bordo della sua nave. Non è di queste parti e non vi farà alcuna domanda, quindi dovremmo stare tranquilli.
Tu, Lance, per lui sei un semplice apprendista e la stessa cosa vale ovviamente per te, Hunk. Sono stata chiara?”

“Cristallina.”

“Perfetto. Potete andare ragazzi, e buon viaggio.”

“A presto, principessa.” La salutò Hunk, per poi sparire dalla piccola fessura dalla quale era entrato. Essa era talmente ben nascosta che era sfuggita agli occhi di molti ma non di Lance, che per molto tempo era stato l’unico in grado di uscire ed entrare a suo piacimento.

Baby you are my treasure -KlanceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora